lunedì 21 novembre 2011

ARRIGO SACCHI: AMMIRO CONTE ED IL GIOCO DELLA JUVE



Arrigo Sacchi dichiara - anche a Tuttosport - tutta la propria ammirazione per Antonio Conte e la Juve: "Avrò anche una certa età, ma le partite di serie A mi fanno quasi sempre addormentare ..Vedo squadre che attaccano con un giocatore e restano in nove nella propria metà campo. Ecco, l’unica eccezione è la Juventus di Antonio Conte. Sta ottenendo risultati importanti con un gioco divertente, portando costantemente più uomini nella metà campo avversaria. E’ straordinario il lavoro che Antonio è riuscito a svolgere in così pochi mesi. Gli auguro di proseguire su questa strada".

Nella stagione 2006/2007 Sacchi era dirigente del Parma ed il nome di Conte lo aveva "...annotato sul taccuino...".

DODICESIMA DI CAMPIONATO: JUVENTUS - PALERMO 3-0

Juventus (4-2-3-1): Buffon; Chiellini, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner; Marchisio (32' st Pazienza), Pirlo; Vidal, Pepe, Vucinic (23' st Quagliarella); Matri (36' st Del Piero).
Palermo (4-4-1-1): Tzorvas; Balzaretti, Silvestre, Cetto (14’st. Della Rocca), Pisano; Bacinovic, Migliaccio, Bertolo (1’st. Zahavi), Barreto; Ilicic ; Miccoli.
Arbitro: Bergonzi di Genova

Marcatori: 20' Pepe, 3' st Matri, 20' st Marchisio
Ammoniti: Balzaretti, Pisano (P)

mercoledì 2 novembre 2011

DECIMA GIORNATA DI CAMPIONATO: INTER-JUVENTUS 1-2



INTER: Castellazzi; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (64' Stankovic); Sneijder (78' Alvarez); Pazzini, Zarate (46' Castaignos).
A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Jonathan, Milito.
Allenatore: Ranieri.
JUVENTUS: Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Marchisio, Pirlo, Vidal (89' Pazienza); Pepe, Matri (70' Estigarribia), Vucinic (84' Del Piero).
A disposizione: Storari, De Ceglie, Elia, Quagliarella.
Allenatore: Conte.Arbitro: Rizzoli.
Ammoniti: Bonucci, Vidal, Chiellini, Pepe, Chivu, Sneijder, Pirlo.
Marcatori: 12' Vucinic (J), 28' Maicon (I), 33' Marchisio (J).

NONA GIORNATA DI CAMPIONATO: JUVENTUS - FIORENTINA 2-1

Juventus: Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo, Vidal (42'st Pazienza); Pepe (42'st De Ceglie), Matri, Vucinic (33'st Estigarribia).
All.: Conte
Fiorentina: Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Munari, Behrami, Kharja (38'st Silva); Cerci (1'st Gilardino), Jovetic, Vargas (25'st Ljajic).
All.: MihajlovicArbitro: Orsato di Schio
Reti: 13'pt Bonucci, 12'st Jovetic, 19'st Matri
Ammoniti: Behrami, Munari, Natali

OTTAVA GIORNATA DI CAMPIONATO: JUVENTUS - GENOA 2-2

Juventus (4-2-4): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe (45' Del Piero), Matri, Vucinic (39' st Krasic), Estigarribia (22' st Pazienza).
A disp.: Manninger, De Ceglie, Elia, Quagliarella.
All.: Conte
Genoa (4-4-1-1): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Merkel, Veloso, Rossi (37' st Jorquera), Jankovic (17' st Caracciolo); Seymur (27' st Kucka); Palacio
A disp.: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Pratto.
All.: MalesaniArbitro: Romeo
Marcatori: 6' e 13' st Matri, 31' (J) M. Rossi (G), 40' st Caracciolo
Ammoniti: Seymur (G), Mesto (G), Palacio (G), Pirlo (J), Dainelli (G), Veloso (G), Marchisio (J)

mercoledì 19 ottobre 2011

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Che una non-notizia sia diventata una notiziona, in fondo, è già di per sé una non-notizia. Il presunto "licenziamento" di Alex Del Piero da parte di Andrea Agnelli durante l'assemblea dei soci 2011, in fondo, per i media non è stato altro che il primo spunto davvero cavalcabile dopo anni di assemblee, quelle sì, simili a vere e proprie tonnare, ma delle quali non conveniva raccontare troppo domande e, soprattutto, non-risposte. Per capirci, Massimilano Nerozzi de La Stampa, sull'applauso che ieri ha accolto le dimissioni di Jean Claude Blanc dal cda (e dalla storia) della Juventus, scrive: "Condanna non del tutto giustificata, dato che è stato soprattutto Blanc a portare brillantemente a termine la costruzione del nuovo stadio". Senza ironia, proverei ad inviare un curriculum a L'Equipe.Quale sia il messaggio, se ce n'è uno, che il presidente della Juve abbia voluto inviare ai naviganti attraverso l'ufficializzazione dell'ovvio, non lo so. E al contrario di Moggi, manco mi interessa. Perché se nell'immancabile sermone radiofonico serale Lucianone ha subito bocciato Andrea Agnelli nei tempi, nei modi e nella sostanza, avesse almeno avuto la bontà di spiegarci perché, lui e la dirigenza di allora, a quelle stesse conclusioni sulla storia di Del Piero alla Juventus fossero arrivati già cinque anni e mezzo fa. Ma siccome tutti, e lui per primo, qualsiasi cosa dicano o facciano la dicono e la fanno sempre e solo per il bene della Juventus, anche stavolta facciamo spallucce e passiamo oltre. E in bocca al lupo per Napoli.In poche parole, senza stare a sgranare il rosario dei record in quasi vent'anni di carriera in bianconero, che nessuno potrà mai cancellare o sminuire, penso che semplicemente sia giusto così. Nella speranza che arrivi il più presto possibile l'ultima tacca su di una corteccia che di spazio per le tacche non ne ha praticamente più, ovvero un gol nel nuovo stadio, direi che in una storia come quella tra Del Piero e la Juventus gli spazi vuoti da colmare si possano ragionevolmente considerare esauriti. Dopo quello che è successo in questi anni, di cui nessuno potrà mai sentirsi fino in fondo solo vittima, credo sia giusto per tutti i potenziali totem fare un passo indietro e lasciare che sia prima di tutto il legame tra la Juventus e il nome Agnelli, con tutto ciò che questo ha significato in quasi un secolo, a rinsaldarsi il più possibile. Perché gli applausi di scherno verso chi scappa dalle macerie possano lasciare il posto ad altri, sinceri, per i Del Piero di domani.

Il Pensiero di Mughini



Gentile presidente Moratti, sono allarmatissimo per le sorti della sua Inter. È successo difatti che le abbiate buscate più volte in quest’ultime settimane, ciò che vi era successo spesso fino a quando non eravate riusciti a sgominare nel 2006 «l’associazione a delinquere» che falsava i tornei a favore della Juve. Prima che scendessero in campo Guido Rossi, un eccellente magistrato milanese che confessava di non sapere nulla di calcio, e il tenente colonnello Auricchio, era per voi impossibile vincere: i delinquenti filo-juventini compravano tutto e tutti. E che altro potevano fare con le squadrette che si ritrovavano? Dopo che giustizia (sportiva) è stata fatta, dopo il 2006, dopo che il compito di fare i gol lo avete affidato a Ibrahimovic e non più a Recoba, è stata per voi una passeggiata trionfale. E questo fino all’anno mirabile del “triplete”, un’impresa sportiva dinnanzi alla quale non finirò mai di togliermi il cappello. Così come sempre mi sono tolto il cappello innanzi alle grandi vittorie dell’Inter di Peppin Meazza, di Giacinto Facchetti, dell’Inter dell’anno trapattoniano.Bene, e adesso che succede? Possibile che voi perdiate sul campo, che prendiate più pappine di quante riuscite a metterne dentro? Impossibile, e a meno di una spiegazione. E cioè che l’«associazione a delinquere» moggiana ha rialzato la testa. Hanno ricominciato a telefonare a tutto spiano - forti di schede svizzere o altre - ad arbitri e designatori e quant’altro, telefonate da cui si guardavano bene i dirigenti delle altre grandi squadre. Da come lei ha ripetutamente raccontato la storia del calcio italiano recente, e cioè che nei tornei in cui arrivavate quinti o anche ottavi, era tutta colpa delle malefatte di Moggi. E dunque perché non dovrebbe essere così anche oggi? Se le avete buscate è perché qualcuno ha telefonato a vostro danno. È vero che Lei si è già premunito assumendo uno dei migliori allenatori italiani, quel Mister Ranieri al quale vanno i miei saluti fraterni oltre che la gratitudine per quel che è riuscito a spremere in due anni da un rinsecchito limone juventino. Ma Ranieri non basta. Ci vuole Auricchio, di cui spero che nella vostra bacheca la foto si stagli accanto a quella di “Veleno” Lorenzi e di cento altri vostri campioni. I gol che vi hanno assicurato il vostro quattordicesimo scudetto li ha fatti lui, mica Recoba. Sguinzagli Auricchio, gentile presidente.E a meno che il calcio non c’entri niente affatto con le telefonate di chicchessia a chicchessia. Forse il calcio sta semplicemente nel fatto che undici neri vanno contro undici bianchi, e ci sono anni in cui vincono i neri perché sono più forti, e anni in cui vincono i bianchi perché sono più forti. Anni in cui vinsero Luisito Suarez e Sandro Mazzola e Armando Picchi e Mariolino Corso, perché in campo non c’era nessuno alla loro altezza. L’anno in cui la Juve di Fabio Capello arrivò a 91 punti, perché non c’era squadra italiana che non venisse “asfaltata” da quei fuoriclasse che poi si giocarono in famiglia la Coppa del mondo. L’anno in cui Milito e soci hanno sommato tre grandi vittorie, e non c’era trippa per nessun altro. Succede poi nel calcio vero, non quello millantato al telefono, che le generazioni si esauriscano e restituiscano il bastone del comando. Si esaurì la generazione degli juventini campioni del mondo nel 1982. Si esaurì la generazione stellare di giocatori milanisti modellati da Arrigo Sacchi. S’è forse esaurita, gentile presidente, la magnifica generazione dei vostri campioni di questi ultimi anni. Succede. È il calcio, quello vero. E quanto a telefonate, e per quel poco che contano, sarà divertente ascoltare la telefonata tra un designatore e un arbitro alla vigilia di un memorabile Inter-Juve di alcuni anni fa. La telefonata che la difesa di Moggi esibirà al processo di Napoli nell’udienza di martedì 27. Auguri, gentile presidente. Quanto al torneo in corso, vinca il migliore. Com’è sempre stato.

(tratto da "Libero" del 23 settembre 2011)

martedì 18 ottobre 2011

TACCHINARDI: "Agnelli che errore. Alex, mi piange il cuore, Conte è l'uomo giusto"



(da tuttojuve.com)


La notizia dell'addio a fine stagione di Alex Del Piero alla Juventus ha sconvolto la tifoseria bianconera. I tifosi sono rimasti delusi dall'annuncio di Andrea Agnelli stamane al Lingotto.
Così TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva uno dei migliori amici calcistici di Pinturicchio nonchè ex storica bandiera del centrocampo della Vecchia Signora, Alessio Tacchinardi.
Alessio, come stai vivendo la notizia dell'addio di Del Piero a fine stagione?

"Sono sincero: non mi aspettavo affatto una notizia del genere. Mi piange il cuore sapere di non vedere più Alex in bianconero...".
Come giudichi la tempistica della notizia?

"Le dichiarazioni di Andrea Agnelli erano evitabili, soprattutto in questo momento della stagione. Avrei aspettato un altro momento per dare l'annuncio. Per adesso, considerando il primato in classifica, si poteva temporeggiare".
Tu l'avresti tenuto anche oltre giugno?

"Sicuramente sì. Anche se centellinato un campione come Del Piero l'avrei tenuto sino a quando non avesse deciso lui di smettere e appendere gli scarpini al chiodo".
Tu che lo conosci bene come può averla vissuta...
"Ti dico come l'ho vissuta io: è stata una doccia fredda. Avrei voluto vederlo ancora in Champions con la maglia bianconera, peccato".
A proposito di tuoi ex compagni: Conte sta facendo benissimo...

"Antonio è un uomo molto intelligente e sta sfruttando al meglio l'organico a sua disposizione. I risultati che sta ottenendo non sono una sorpresa".
A livello tattico il nuovo modulo sta esaltando i centrocampisti...

"Conte ha capito l'esigenze della squadra che in determinate sfide necessita di un centrocampista in più per rendere la squadra più compatta anche se vedere Marchisio capocannonniere della Juve è strano...".
Non si rischia però di essere poco pungenti in attacco?

"In trasferta credo che anche un pari possa andare bene come accaduto a Verona. Invece in casa sono daccordo che si debba osare di più".
Ti aspettavi che Conte sarebbe diventato un grande allenatore?

"Antonio era già carismatico da giocatore poi aveva una grande passione per la tattica. Comunque ho capito che sarebbe diventato un mister da grande squadra, quando lo sfidai in B in Brescia-Bari dove i pugliesi ci surclassarono sul piano del gioco".
Qual'è la qualità migliore di Conte allenatore?

"Conte ha riportato l'autostima nel gruppo, ma soprattutto la juventinità e il senso di appartenenza che solo gli ex giocatori bianconeri hanno radicato nel proprio dna".
Questa Juve può durare in vetta sino a maggio?

"Me lo auguro di cuore. Per riuscirci la ricetta è di andare al massimo sino a maggio. In questo Conte è l'ideale per tenere sempre la soglia d'attenzione al massimo".
Fra le rivali chi temi?"

Ad oggi non vedo le altre squadre superiori, perciò la Juve può giocarsela fino alla fine".

lunedì 17 ottobre 2011

SETTIMA GIORNATA DI CAMPIONATO: CHIEVO - JUVENTUS 0-0

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Sammarco; Thereau, Pellissier. A disposizione: Puggioni, Mandelli, Frey, Vacek, Cruzado, Moscardelli, Paloschi. All.: Di Carlo.

Juventus (4-1-4-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo Vidal; Krasic, Vucinic, Pepe. A disposizione: Storari, De Ceglie, Pazienza, Estigarribia, Giaccherini, Del Piero, Matri. All. Conte.

Arbitro: De Marco

Ammoniti: Thereau (C) 20', Morero (C) 26', Sammarco (C) 54', Bradley (C) 70', Mandelli (C) 84', Pepe (J) 87', Cesar (C) 94', Chiellini (J) 94'.

lunedì 3 ottobre 2011

E ' CONTE IL VERO CAMPIONE





IBRA: LA JUVE HA DOMINATO


"E' stata una partita difficile, loro sono stati più forti di noi e alla fine il risultato è giusto.
In questa partita sono stati più forti in tutto, hanno fatto bene in entrambe le fasi, il nostro gioco non è mai stato fluido". (Zlatan Ibrahimovic)

SESTA GIORNATA DI CAMPIONATO: JUVENTUS - MILAN 2-0

JUVENTUS: Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo; Krasic (9’ st Giaccherini), Marchisio,Vidal (49’ st Pazienza), Pepe; (43’ st Matri).


A disposizione: Storari, Grosso, Elia, Del Piero, Matri.Allenatore: Conte 

MILAN: Abbiati; Bonera, Nesta (26’ st Antonini), Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino (38’ st Ambrosini), Van Bommel, Seedorf; K.P. Boateng; Ibrahimovic, Cassano (16’ st Emanuelson). 


A disposizione: Amelia, Di Sciglio, Aquilani, Inzaghi.Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rizzoli

ASSISTENTI: Niccolai, Copelli

QUARTO UFFICIALE: Tagliavento
AMMONITI: K. P. Boateng 39’ pt, Nesta 7’ st, Pirlo 18’ st, 43’ st K. P. Boateng

ESPULSI: 43’ st K. P. Boateng


RETI: Marchisio 42’ st, Marchisio 48'st

venerdì 30 settembre 2011

ZLATAN IL TERRIBILE

Con Ibrahimovic in Italia si vince. Fu così alla Juve, era così all'Inter, è stato così al MIlan.

Ora Ibra è tornato e dopo il rodaggio col Viktoria Plzen in Champions ha nel mirino la sua prima squadra italiana.

Su "Tuttosport" lo svedese è tutto un ruggito: "In Champions ho giocato in una posizione che mi piace molto, più libero di svariare sul fronte offensivo, con la possibilità di fare tanti movimenti in avanti ed indietro come piace a me. Merito anche di Cassano, con il quale ci intendiamo molto bene".

Poi ecco il proclama che solo Zlatan può legittimamente permettersi di annunciare: "Con la Juve sono convinto che possiamo fare bene, se gioco nella stessa posizione basta dare palla a me, poi ci penso io".

Fin qui Ibrahimovic. Ad aspettarlo nell'Arena bianconera c'è però quel Giorgio Chiellini in piena crisi di identità nelle ultime due stagioni che l'hanno visto trasformarsi da garanzia rocciosa a traballante incertezza nella retroguardia juventina. Su Chiellini però, oltre alle recenti parole di stima di Prandelli "Giorgio è una garanzia", vale la pena ricordare un complimento di qualche mese fa: "Il difensore che ho sofferto di più in tutta la mia carriera tra Olanda, Spagna e Italia? Senza dubbio Chiellini".

Anche quelle erano parole di Zlatan il terribile.
(da tuttojuve.com)

FARSOPOLI: NEL DUBBIO AIUTA L'INTER....AURICCHIO NON VEDE..CUORE CHE DUOLE...

Bergamo: "Calciopoli è stata una farsa, nessuno mi ha mai ascoltato"
30.09.2011 16:00 di Eugenio Grasso (da tuttojuve.com)

Intervenuto alla trasmissione Forza Juve su Rete7, Paolo Bergamo ha detto la sua su calciopoli e si è soffermato sulla famosa intercettazione diffusa qualche giorno fa che lo vedeva protagonista insieme all'ex arbitro Rodomonti. Anche se qualcuno ha tentato di ribaltare il senso della telefonata, quel "nel dubbio aiuta chi sta dietro" (l'Inter) relativo all'imminente sfida Juventus-Inter del novembre 2004 (2-2 il risultato finale) è inequivocabilmente la prova dell'inefficacia del presunto "sistema" messo in atto da Moggi insieme ai designatori.


Ecco le parole di Paolo Bergamo ieri sera: "Le cose dette non sono una novità perché sapevo benissimo cosa è accaduto dal 99 al 2005. L’avvocato di Moggi, Prioreschi, non ha esposto chiacchiere ma ha parlato di fatti concreti attraverso le carte. E’ stata una sorpresa positiva di come Prioreschi abbia affrontato questo dibattimento e la denuncia del collegio ad Auricchio e Nucini per falso ideologico e calunnia è davvero importante.


Io spero che quelli che sono stati distrutti da calciopoli possano riprendere la propria attività. La mia intercettazione con Rodomonti voleva salvaguardare quell’arbitro, perché stava entrando nella prima fascia e bastonato a sangue dopo Empoli-Juve. Da quella gara non arbitrò più partite importanti, impegnandolo in partite di bassa classifica. Io la telefonata l’ho fatta solamente per l’interesse di Rodomonti e non nego che io abbia detto quelle testuali parole in quella intercettazione. Calciopoli è nata per varie chiacchere, non c’erano né cupole né capi cupole. Mi sono battuto come un leone dicendo che calciopoli è stata una farsa, c’era un ambiente favorevole a quel ribaltone e la mia voce in quel periodo non interessava a nessuno. Ho dato tutti i numeri di telefono con tutti i tabulati, ma a loro interessavano chiaramente quelli che dovevano far uscire per forza da quei tabulati."


Per completezza Mumo Orsi trascrive, qui di seguito, l'esito dell'interrogatorio al Colonnello Auricchio (processo di Napoli):


Aula 216, Tribunale di Napoli, Avvocato Prioreschi (difesa Moggi) vs Colonnello Auricchio.

Il Colonnello che ha condotto le indagini dello scandalo del calcio del 2006 letteralmente incalzato dai difensori di Moggi e De Santis. Evidenziate indagini fatiscenti e a senso unico, utili a mirare solo alla Juventus e la sua ex dirigenza. Si inizia a parlare della delega ricevuta nel luglio 2004, con la quale i pm incaricavano Auricchio per le indagini relative ad altro procedimento (scommesse sportive, i rapporti tra la Gea ed alcuni arbitri e indagini relative al Messina calcio). Le indagini prendono forma focalizzandosi sugli arbitri Gabriele e Palanca, i giocatori del Messina Calcio. Vengono inoltre acquisite e verbalizzate le dichiarazioni di Cellino, presidente del Cagliari. Alle dichiarazioni, non è stata allegata nessuna documentazione.

Auricchio conferma che l'indagine si è da subito indirizzata verso L. Moggi e che il quadro che emerge è quello di una strategia fondata sul “ricatto” e la “posizione dominante” esercitata sulla classe arbitrale.

La difesa chiede attraverso quali accertamenti Auricchio ha verificato l’utenza mobile straniera chiamata da Bergamo nel febbraio 2005. Il Colonnello spiega che ha ottenuto, telefonicamente, l’informazione da un ufficiale di collegamento svizzero, “una carica istituzionale” di cui non sa dire altro.

Prioreschi insiste: “Mi scusi, ma se un ufficiale francese vi chiama per sapere un intestatario di una sim della Tim, lei che fa?" Auricchio: ”Faccio il 1412 e glielo dico”. Il reparto operativo di Roma era collegato con la Procura di Roma, una linea poteva dare spazio a più intercettazioni (più di 250) ed il metodo adottato è quello del riascolto delle intercettazioni, che per legge devono avvenire presso la Procura. La telefonata viene prima registrata nel sistema e dopo viene rimandata alla sala di ascolto. Il 3 novembre 2004, successivmane alle prime intercettazioni, viene chiesto alla Procura di installare presso la sala di ascolto lo stesso server per altre intercettazioni.

L’avvocato chiede cosa significa la sigla “Rono” riportata su tutti i documenti. Il Colonnello parla di un errore, un’improprietà. Si entra nel vivo e viene chiesto, in riferimento alla telefonata tra Fazi e Bergamo (dove questi riferisce telefonate di Moratti e di una cena che aveva organizzato con Facchetti perché si lamentavano degli arbitri) e un’altra (in cui Bergamo riferisce di colloqui con Moratti), di cui non si ha traccia e chiede una spiegazione visto che il telefono dell’ex designatore era sotto controllo.

Auricchio: ”Non lo so, non so dare spiegazioni. Tutte le telefonate intercettate sono state riportate. E quelle che non sono state riportate sono state compendiate. Facchetti avrà chiamato su altro numero” . Interviene anche il pm dicendo che “forse qualcosa sarà anche sfuggito. Si inizia a parlare delle partite che sono state analizzate dalle risultanze della carta stampata. Le ammonizioni mirate. Viene chiesto al teste come ha individuato queste ammonizioni dolose. Il Colonnello dice di averlo fatto avendo a riferimento le intercettazioni e la ricostruzione dei tabellini, senza mai consultare gli atti ufficiali della gara. Prioreschi: “No, caro colonnello, quando lei ascolta una intercettazioni in cui uno dice ho ammazzato il Papa, che fa, una informativa o va a verificare che il Papa è stato ammazzato?" Auricchio.” No, ma che c'entra? Io vado a vedere solo le cose che dal punto di vista investigativo ci interessano, era inutile".
Quello che emerge è l’assenza di controlli per verificare se le ammonizioni erano realmente dolose, se gli ammoniti hanno poi giocato la partita successiva; nessuna chiara risposta. Alcune partite comprese nel capo d’imputazione non le ricorda e non sono oggetto di accertamenti. Gli unici dati esaminati sono quelli dei giornali (dal Corriere, Repubblica a Gazzetta). Proseguendo nella lettura delle partite si ha la conferma, dallo stesso Auricchio, che gli atti fraudolenti sono ricavati dalle intercettazioni. Oltre alle telefonate non sono stati fatti ulteriori accertamenti. L’arbitraggio di Racalbuto in Cagliari-Juve 1-1, è stato oggetto di verifica perché c’è l’intercettazione con Baldas del processo di Biscardi in cui Moggi chiedeva la tutela di Racalbuto. Quindi in alcuni casi si ed in altri no. Si esaminano i dati statistici sugli arbitri che hanno diretto la Juventus (11 arbitri diversi su 37 partite. Con arbitri non indagati una media punti di 2,63 con gli arbitri indagati 1,89). Arriva la conferma che le indagini sugli arbitri e sulle ammonizioni mirate (15 da arbitri indagati) sono state fatte solo per la Juventus; hanno verificato i cartellini gialli "mirati" (16 giornate per 24 calciatori- l’inter ne ha beneficiato per 17), ma non i cartellini rossi a favore (la Juve è ultima nella graduatoria dei beneficiari di espulsione di un giocatore avversario). Si analizza il caso doping Mozart e si evidenziano le differenze rispetto agli altri casi trattati dalla CAF, non lo stesso giorno come aveva riferito il teste, ma qualche giorno prima: Mozart aveva spalmato una pomata alla figlia, gli altri l’avevano utilizzata per una dermatite. Viene riportato anche l’analogo caso, omesso dal Colonnello, di Rossetti del Cesena che come per Mozart viene accolto. (Prioreschi: “Insomma, lei ci aveva detto che c'erano quattro casi analoghi e non lo erano, si è dimenticato di uno che era a favore...”. “Casoria: voleva far risultare quello che voleva far risultare”. Caso Paparesta. L’avvocato chiede se l'arbitro barese è stato sospeso dopo l’arbitraggio di Reggina-Juventus così come gli altri componenti la terna. Auricchio dice che sono stati sospesi per almeno un turno. Viene rapportato il caso Moggi con gli analoghi casi Facchetti e Lucchesi (Prioreschi:” secondo lei "il ci penso io" di Facchetti e il "ci penso io" di Moggi... e il caso Lucchesi, entrato nello spogliatoio tra il primo e il secondo tempo della gara..."). In conclusione, gli arbitri che vanno a favore della Juve subiscono penalizzazioni, quelli che vanno contro nemmeno vengono sospesi (Racalbuto-Paparesta). Prioreschi evidenzia: ” Ma perché lei non verifica mai le cose che andrebbero a favore della Juve? ”. Il teste in alcune risposte è reticente ("non ricordo"). Prioreschi confronta il peso che ha il Processo di Biscardi nel panorama televisivo nazionale, ad Auricchio che non vede vicinanza tra Mediaset e il Milan, chiede: "Ha mai sentito parlare di Mediaset e di chi sia il suo padrone?" De Santis è vicino a Moggi, secondo il teste, anche perché riceve (come poi è prassi), magliette della Juventus. Auricchio parla di un atteggiamento che è cambiato in De Santis, perché voleva sdoganarsi dall’essere un arbitro pro Juve e perché aveva altre e differenti situazioni processuali da risolvere (Gabriele e Palanca).
Prioreschi: “Colonnello, lei ha fatto una informativa sulla “combricola romana” per la quale ha ottenuto di effettuare intercettazioni e adesso ci viene e dire che era tutta un'altra cosa? Il controllo del Palazzo "Galliani e Carraro non sono imputati perché non hanno commesso reati" (Auricchio). Prioreschi chiede ad Auricchio se sono stati fatti controlli che accertino che Moggi “ha contattato tutte le componenti della federazione necessari per l'elezione” o se si sono limitati a Mazzini.
Auricchio: ”Per me non è rilevante avere contatti con tizio o caio per i voti. Ci sono pacchetti di voti che sono stati portati”. Elezioni FIGC e Lega: conservare lo status quo. L'avvocato chiede se la garanzia di conservare lo status quo fosse data solo da Cararro o anche da Abete (si prevedeva un biennio di presidenza a testa).
Prioreschi: "Ma se l'associazione a delinquere fosse stata così potente, perché accontentarsi di un accordo riduttivo solo per due anni e non calcare la mano?"
Auricchio: "In un contesso politico disomogeneo come era la federazione, non c'entrava il potere, bisognava evitare il commissariamento e quindi un accordo a due anni, tutto sommato era un risultato pregevole". Prioreschi: "Passando alla elezione di Galliani, Moggi dice a Bergamo che tra un mese la lega sarà commissariata. Sarà effettivamente così?"
Auricchio: "No, la conversazione è antecedente sia alla conferma di Carraro che alla elezione di Galliani, in quel momento da un lato occorre garantirsi la riconferma di Carrarro, dall'altro occorre garantirsi l'elezione di Galliani. Il 14 febbraio poco dopo la telefonata raggiungono il primo obiettivo con Carrarro, il secondo il 23 marzo".
Prioreschi: "E perchè allora il 9 febbraio Moggi parla di commissariamento? A Moggi interessava fare eleggere questa gente o non gliene fregava niente?" Auricchio: "La la telefonata è del 9 febbraio l'elezione il 23 marzo, ne passa del tempo". Prioreschi: "Dunque Galliani era lo status quo. Berlusconi si adoperava per fare eleggere Galliani?"
Auricchio: "Non lo so, se ha il riferimento alle telefonate me lo richiami".
Prioreschi glielo fornisce: "Moggi dice nella telefonata . Galliani ha utilizzato anche il potere politico di Berlusconi per l'elezione?" Opposizione, accolta. Rapporto Moggi - Mazzini Prioreschi domanda ad Auricchio il perché parli di "cautela di Mazzini" in una telefona intercettata (in cui Mazzini chiama Moggi dicendogli di richiamarlo su un numero che gli ha fornito nell'occasione). Secondo il Colonnello, "la cautela è che Mazzini ha bisogno di un numero diverso, di un interno, una cautela di tipo logistico". "Questa è una sua libera interpretazione", replica l'avvocato. E ancora: "Incontro a Livorno tra Bergamo-Moggi-Giraudo e Mazzini. Il 21 maggio. Quale era la finalità, che cosa ha accertato? Ad esempio alla data del 21 maggio la Juve aveva già vinto matematicamente lo scudetto?" "Sicuramente la Juve aveva già chiuso" (Auricchio) "E sa quale poteva essere la finalità?". A questa domanda il carabiniere non sa cosa rispondere. Capitolo Sorteggi Dopo aver accertato che il comunicato ufficiale dei sorteggi (effettuati dalle 11:00 alle 11:15, ndr) era diramato sempre tra le 12.15 e le 12.30, e che Moggi non era mai stato intercettato con i designatori dopo i sorteggi, Auricchio conferma che l'esito veniva comunicato dall'ansa subito dopo l'effettuazione degli abbinamenti arbitri-partite, "quasi in tempo reale". Prioreschi: "E la designazione degli assistenti e del quarto uomo quando avveniva?" Auricchio: "Subito dopo" Prioreschi: "No, si è sbagliato. L'indicazione formale avviene prima del sorteggio perchè poi l'arbitro viene sorteggiato e poi abbinato. La procedura era questa: prima i guardalinee poi l'arbitro abbinato ad essi".
L'amicizia con Baldini Si comincia a parlare della famosa intercettazione Baldini-Mazzini riguardo un'eventuale assunzione di Castagnini all'Arezzo grazie all'influenza di Moggi. Auricchio conferma che "la modifica di Castagnini non c'è mai stata". Sollecitato dalle domande dell'Avv. Prioreschi, ammette di conoscere Baldini dal 2003 e di avere un rapporto di amicizia con l'ex dirigente della Roma. Prioreschi: "Ho notato che l'esame di Baldini avviene solo tra lei e Baldini, senza nessun altro. Negli altri c'era sempre qualche altro. Perché?" Opposizione dei PM. Ancora Prioreschi: "A me quel verbale sembra un tema scritto, non ci sono domande, per questo mi interessava. Nelle volte in cui ha visto Baldini gli ha parlato di questo procedimento?" Auricchio: "Sì" "Per verificare l'attendibilità del teste", Prioreschi chiede ad Auricchio se avesse conosciuto il procuratore Antonelli prima dell'interrogatorio del febbraio 2005, ottenendo una risposta negativa. Casoria: "Ma perché Antonelli dice cose diverse?" Prioreschi: "Si, Antonelli dice che nell'ottobre 2004 lo chiama Baldini e gli dice che c'era un maggiore dei carabinieri di nome Auricchio che stava indagando nel calcio e che se lui avesse avuto qualcosa da dire poteva rivolgersi a lui. Atonelli chiama Auricchio e vanno a prendersi un caffè. Dunque, lei ha mai parlato con Baldini di questo processo?" Auricchio: "Dei fatti di Calciopoli no." Prioreschi: "Ha parlato con Antonelli prima del febbraio 2005? Ha preso un caffè con Antonelli?" Auricchio: "Ricordo di avere preso un caffè con Antonelli ma non riesco a colegarlo temporalmente." Prioreschi: "Prima dell'interrogatorio?" Auricchio: "Probabilmente sì" Prioreschi: "Quindi modifica la sua versione di prima? Ricorda l'oggetto del colloquio?" Auricchio: "Vagamente, ma siccome c'era un procedimento amministrativo dell'antitrust credo di aver discusso di ciò con Antonelli." Prioreschi: "Quindi se lei ha parlato con Antonelli, e Antonelli dice che il suo nome glielo ha fatto Baldini, vuole rivedere la sua risposta di prima? Ha mai parlato a Baldini di questo processo? Auricchio: "No, confermo." Prioreschi insiste su questo punto: "Baldini dice a Mazzini: Questo ad aprile. Lei ha parlato con Baldini di questo processo?" Auricchio: "Confermo, no!" Di fatto, l'esame dell'Avvocato Prioreschi finisce qui. Aula 216, Tribunale di Napoli, Avvocato Gallinelli (difesa De Santis) vs Colonnello Auricchio. Lecce -Parma 3-3 Avvocato Gllinelli difesa De Santis: "Quali condotte arbitrali di De Santis ha potuto rilevare?" Auricchio: "Anomalie tecniche? Lo stesso de santis ci dice come si è comportato..." Gallinelli: "No, lei ha detto che ha visto la gara, quindi, può anche valutare da solo quali comportamenti fraudolenti ha potuto notare nel corso della gara?" Auricchio: "Ha gestito la gara in modo da..." Gallinelli: "Non parlo di condotta, parlo di cose specifiche se ha visto la gara, mi chiedo quale è stato il risultato di questa indagine?" Casoria: "Lui non ha rilevato alcunché dal punto di vista tecnico..." Gallinelli: "Nel capo di imputazione si parla di atteggiamento mirato a fare il 3-3, io voglio sapere quali sono questi fatti. Se si parla di condotte finalizzate a predeterminare il risultato..." Auricchio: "Nessuno ha detto il tre pari". Gallinelli: "Se hanno visto la gara qualcosa sapranno dire..." Casoria: "Se no che l'avete vista a fare..." Auricchio: "Nella parte finale della gara... De Santis, dopo la gara..." Gallinelli: "No, mi scusi, lei si rifà sempre alle intercettazioni. Io le ho chiesto della gara: da che desume che De Santis e Bergamo hanno predeterminato il risultato di tre pari? Che ha fatto negli ultimi 10 minuti De Santis per meritare questo capo di imputazione?" Auricchio:"Non ho detto 3 a 3 ho parlato di pareggio. Nel finale lo stesso De Santis ha parlato di alcuni atteggiamenti. Nella circostanza c'è un'intercettazione tra Cinquini e De Santis sulle ammonizioni e le espulsioni che portavano il Parma a giocare lo spareggio con cinque squalificati Gallinelli: "Le ripeto: avete visto, VOI, se ci sono stati atteggiamenti del De Santis? Ciò che dsi dice in quella telefonata corrisponde al referto arbitrale? Auricchio: "Sì" Gallinelli: "Quello che le ho chiesto io: dalla visione della gara ha rilevato che De Santis ha ammonito un giocatore senza motivo? Che quindi era un'ammonizione non compatibile col regolamento?" Auricchio: "No, non abbiamo fatto questa indagine". Gallinelli: "Notò un comportamento anomalo dei giocatori delLlecce sul finale della gara? In che senso? Auricchio: "Scarso impegno" Gallinelli:"E i giocatori del Parma?" Auricchio: ""Altrettanto". Gallinelli: "E questo dipendeva dall'arbitro? Secondo lei questo comportamento era normale?" Auricchio: "No, era un comportamento anormale" Gallinelli: "Ma svincolato da qualunque attività arbitrale?" Auricchio: "Sì" Gallinelli: "Zeman che ha detto? Si ricorda se Zeman rivolse le spalle al campo come protesta verso i suoi giocatori?" Auricchio: "No, non lo ricordo, ricordo solo che aveva chiesto di far spegnere i tabelloni". Gallinelli: "In questo c'entrava De Santis?" Auricchio: "No, certamente". Gallinelli: "Quindi Zeman era già preoccupato del comportamento della sua squadra?" Auricchio: "Questo era quello che aveva dichiarato lui". Gallinelli: "A che minuto è iniziata la fase di stanca?" Auricchio: "Ricordo una minore intensità sul 3 a 3, che è stato realizzato all'11 del secondo tempo". Gallinelli: "Quindi la condotta di De Santis era predeterminata per il risultato di parità... Quanti minuti di recupero ha dato De Santis che aveva interesse a che rimanesse tale risultato? Auricchio: "Quattro minuti". Gallinelli: "In quei 4 minuti quale delle due squadre stava per segnare? L'aiuto, Bresciano del Parma, con parata miracolosa di Sicignano". Auricchio: "Il recupero non poteva essere diverso, con sei sostituzioni". Gallinelli:"Lei ha visto tante gare, 4 minuti è un tempo consistente rispetto alla media... Si si ricorda perchè Morfeo fu ammonito?" Auricchio: "Per proteste". Gallinelli: "E' compatibile con il regolamento?" Auricchio: "Si poi Morfeo fu espulso". Gallinelli: "No questa è una inesattezza". Auricchio: "Sì, è vero, il tabellino riportava questo..." Gallinelli: "Ma allora l'avete vista o no la gara??" Auricchio: "Il tabellino di un giornale portava Morfeo espulso e noi lo abbiamo riportato così... la gazzetta riportava così, poi abbiamo riferito il comunicato ufficiale e abbiamo corretto il dato. Non è un errore nostro ma della gazzetta. Gallinelli: "Ma quando ha visto la gara e ha visto il cartellino, ha visto il colore?" Auricchio: "Noi abbiamo riportato esattamente le sanzioni successive alla partita e abbiamo scritto Morfeo tra i calciatori squalificati non espulsi, è stato un errore materiale, in cui siamo caduti" Gallinelli: "Mi scusi, lei che intende per tabellino?" Auricchio: "Il dato che abbiamo importato con taglia incolla dal sito della gazzetta dello sport, con formazioni, arbitri e note. Questo tabellino riporta un errore che abbiamo subito modificato. "Veniamo agli arbitraggi favorevoli alla Juve" Gallinelli: "In quali gare avete ravvisato una condotta del genere? Parliamo di Juve-inter 20.4.05 risultato 0-1, rispetto alla gara che può dire? Quali comportamenti unilateralmente favorevoli avete ravvisato? Chi era in lotta per lo scudetto? Auricchio: "Il Milan e con quella sconfitta raggiunse gli stessi punti della Juve- Aprile 2005 è un periodo chiaro perchè De Santis ha avuto un avviso..." Gallinelli: "No presidente, io ho chiesto della gara". Auricchio: "Quella è una delle partite come quella del Palermo e del Parma, in cui l'atteggiamento del De Santis era contrario". Il legale: "No, io ho parlato di atteggiamenti specifici". Casoria: "non ci sono..." Avvocato: "Si ricorda contestazioni sulla mancata espulsione di Cordoba?" Auricchio: "Non mi ricordo". Gallinelli: "Si ricorda se la Juve aveva come diffidato Ibrahimovic?" Il teste: "Non mi ricordo". Gallinelli: "Si ricorda se Appiah era diffidato?" Auricchio: "Non lo ricordo" Gallinelli: "Si ricorda se vennero ammoniti?" Il teste non lo ricorda... Gallinelli: "Dai tabellini ha potuto verificare se a seguito di quella gara Ibrahimovic venne squalificato per tre turni?" Auricchio: "Si con la prova televisiva". Gallinelli: "No, venne squalificato per un turno per l'ammonizione e due per la prova televisiva e non giocò l'incontro decisivo. Questa ammonizione venne comminata da De Santis. Chi può chiedere la prova televisiva?" Auricchio: "Dipende" Gallinelli: "No, c'è una procedura che è prevista dal regolamento?" Casoria: "Lo dica lei, avvocato così andiamo avanti". Avvocato: "La Procura federale apre il procedimento, poi chiama l'arbitro che se dice di aver visto l'episodio e di averlo valutato, finisce lì. Quindi se De Santis avesse dichiarato di aver visto l'episodio, avrebbe consentito ad Ibrahimovic di giocare col Milan... è compatibile tale atteggiamento col suo teorema? Auricchio: "Il comportamento di De Santis in questo momento storico è contrario alla Juve. Non è compatibile con quello che si sosteneva all'inizio, ma poi De Santis dal febbraio 2005 ha mutato atteggiamento. Ad aprile ha avuto cognizione delle indagini e si è allontanato dalla Juve..." Gallinelli: "E a maggio? Con Lecce-Parma?" Auricchio: "Ricambia atteggiamento..." Gallinelli: "Mi scusi, ma se una persona è strutturata in questo strumento associativo in nove mesi cambia idea due volte... ma Juve-Parma è del 6 gennaio, il campionato dura otto mesi, ma quando è stato associato sto De Santis?? Ha quattro mesi di ripensamento su otto di campionato..." Auricchio: "Dal 2005 De Santis assume un atteggiamento logico secondo noi, Lecce-Parma non è pro Juve ma pro Fiorentina". Gallinelli: "Ma il tutto faceva parte del programma complessivo da voi delineato... Parma_Juve è del 6 gennaio, con tante critiche all'arbitro... in quel campionato ci sono già Inter, Palermo...Fiorentina-Bologna, secondo voi si inquadra nei vantaggi non più diretti ma indiretti... una delle due affronterà la settimana dopo la Juve. Nel capo di imputazione si parla di manipolazione del sorteggio e per de santis l'avere ammonito i tre diffidati del bologna. in questo caso sono state compiuyte attività tecniche per i riscontri sul sorteggio?" Auricchio: "Noi, il sorteggio no" Gallinelli: "Quindi nessuna anomalia" Auricchio: "No" Gallinelli: "Avete visionato il filmato?" Auricchio: "No"

JUVE-MILAN: STADIUM GIA' TUTTO ESAURITO



(ASCA) Per Juventus-Milan, big match di domenica sera, lo Juventus Stadium e' pronto per un altro ''tutto esaurito''. Dopo la fase di prelazione riservata ai Premium Member e agli iscritti agli Juventus Club Doc, questa mattina le poche migliaia di biglietti ancora disponibili sono state vendute nel giro di qualche ora. La Juventus Football Club precisa sul proprio sito che la vendita e' attualmente chiusa. Se dalle prenotazioni delle categorie aventi diritto risultera' esserci disponibilita' di tagliandi verra' data tempestiva comunicazione da parte del club bianconero.

GALLIANI: INTERVISTA SULLA JUVE A 360 °

In un'interessante intervista su La Stampa, realizzata da Laura Bandinelli, Adriano Galliani ha parlato della rivalità tra Juve e Milan e del nuovo stadio.

Ecco quanto riassunto da tuttojuve.com

Sullo stadio:

«Sono stato all’inaugurazione e sono rimasto impressionato. Chi cambia lo stadio cambia anche il suo pubblico. Da quando è stata rifatta l’Allianz Arena ad esempio c’è stato sempre il tutto esaurito perché la gente non è interessata soltanto alla partita ma anche all’impianto. Complimenti quindi ai dirigenti della Juve che da Antonio Giraudo in poi si sono adoperati per portare a compimento questo progetto.L’aspetto più importante: il fatturato. Ma purtroppo sono discorsi che non portano a niente. Siamo lontani da questa svolta anni luce. Ciò che è successo a Torino è irripetibile. L’unica cosa che posso fare è cercare di rimodernare San Siro per esaudire un sogno: ospitare presto una finale di Champions League».

Ranking Europeo«Ogni volta che si gioca un turno di Champions mi faccio stampare la situazione del ranking europeo. Nonostante le tre vittorie di Inter, Milan e Napoli siamo all’undicesimo posto e davanti c’abbiamo pure Cipro. Sa perché? Per il disinteresse di alcuni club nei confronti dell’Europa League. In Lega abbiamo pure stanziato un contributo per stimolarli ma poi quando arrivano le partite fanno il turnover. La mia proposta (sul ranking) è stata bocciata dall’esecutivo, ma nessuno sembra preoccuparsene. Il problema del calcio non è sapere chi vince Juve-Milan, sono i ventidue punti che ci separano dal ranking inglese».

Rapporti con la Juventus: «Stimo Andrea Agnelli è giovane, è juventino e appassionato. L’Avvocato era un grande conoscitore di calciatori. Ricordo un aneddoto su Van Basten. Dopo l’operazione alla caviglia mi chiese se poteva andarlo a trovare a Saint Moritz, qualche giorno dopo mi chiamò e mi disse: Rassegnatevi, non tornerà più a giocare. Purtroppo ebbe ragione».

Conte e Pirlo: «Chi ha fatto bene in un club ha più chance e soprattutto viene accettato meglio dai tifosi perché può giocarsi dei bonus. Quando Ancelotti allenava la Juventus, riceveva più cori di sostegno dai nostri che dai loro. A differenza di altri club, da noi quando scadono i contratti bisogna essere contenti in due. Pirlo voleva un triennale e noi abbiamo deciso di non accontentarlo. E così dopo dieci anni meravigliosi, dove sono state vinte due Champions anche grazie a lui, ci siamo salutati senza rancore».

Buffon e Del Piero: «Cercato di prenderlo sì, ma quando era al Parma, dopo mai. Costava troppo Del Piero è stato un mio sbaglio. Piero Aggradi ce l’offrì nel 1993. Ma costava 5 miliardi, una cifra mostruosa per un ragazzino di 16 anni Allora andarono da Boniperti e lui non se lo fece scappare. Chapeau».

Scudetto e calciopoli «La Juventus può lottare certamente e il fatto di non giocare la Champions League mi sembra un bel vantaggio. Calciopoli: non parlerò mai più di ciò che è successo nel 2006. Me lo sono imposto».
(tratto da tuttojuve.com)

giovedì 29 settembre 2011

QUINTA GIORNATA DI CAMPIONATO: CATANIA - JUVENTUS 1-1



CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez (28' p.t. Marchese), Bellusci, Spolli, Capuano; Delvecchio, Lodi, Almiron (19' s.t. Ledesma); Catellani, Bergessio (33' s.t. Suazo), Gomez. (Kosicky, Ricchiuti, Lanzafame, Lopez). All. Montella.
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio (36' s.t. Quagliarella), Pirlo; Krasic, Vidal, Elia (1' s.t. Pepe); Matri (28' s.t. Del Piero). (Storari, Bonucci, Giaccherini, Pazienza). All.: Conte.
ARBITRO: Mazzoleni.
NOTE: Ammoniti Marchisio, Chiellini, Almiron, Capuano, Vidal. Angoli 8-1 per la Juventus. Recupero: 2' p.t.; 5' s.t.
MARCATORI: Bergessio (C) al 21' p.t.; Krasic (J) al 4' s.t.