Cinquina della Juventus contro un modesto Livorno.
Roma autoritaria e matura. Splendida prestazione alla “Favorita”.
Milan devastante a Marassi.
Inter in difficoltà contro una volenterosa Udinese.
I bianconeri offrono una buona prestazione complessiva con rotondo risultato finale che esalta e ribadisce, ancora una volta, la grandezza di David Trezeguet. Il franco-argentino regala una prestazione sublime evidenziando i migliori elementi del suo ampio repertorio: colpo di testa su splendido cross di Del Piero; perfetto diagonale nell’angolo basso dal limite dell’area di rigore dopo ottimo movimento; opportunismo cinico con colpo di tacco a porta sguarnita. Ed è tripletta.
Un buon Del Piero - tradizionale esempio di equilbrio, classe e maturità - sostiene la squadra sino alla sostituzione con Vincenzo Iaquinta. Il calabrese entra, smania, trasforma un (generoso) rigore procuratosi con astuzia; non si sottrae alla buona sorte in occasione del tiro scoccato da Pavel Nedved che lo colpisce ed entra in rete. Un po’ Ravanelli…un po’ Inzaghi (sotto il profilo della fortuna, ovviamente).
L’uomo di Cheb è ancora l’eterno motore del centrocampo juventino. Non molla mai, crea, non si distrae; solito agonismo e qualità.
Almiron, volenteroso e propositivo, non demerita. Peccato per gli errori al tiro. Nocerino si impegna molto sulla fascia. Il ragazzo è certamente interessante ma appare sacrificato in un ruolo non suo.
Zanetti assicura copertura e dinamismo, esperienza ed utilità. Con lui la squadra è sufficientemente quadrata, ma perde in qualità tecnica. Emerson e Viera sono davvero molto lontani.
La difesa, malgrado la sterilità offensiva della squadra di Orsi, è apparsa - ancora una volta – poco convincente. Rossini è completamente solo in area piccola in occasione dell’unica vera azione offensiva costruita dai labronici. Criscito, talentuoso ma inevitabilmente acerbo, necessiterebbe di un maestro che, ad oggi, Jorge Andrade non può ancora rappresentare.
Chiellini è il migliore del reparto. Offre grinta, senso di posizione, fisicità. E non è poco per una retroguardia che regala molto sulle palle alte.
Salihamidzic, preferito stranamente a Zebina, è ancora tutto da scoprire, soprattutto se impiegato come terzino destro.
Buffon, inoperoso nel corso dell’intera gara, subisce con troppa leggerezza la rete nel finale.
Le altre.
Roma. Totti e compagni garantiscono spettacolo e concretezza. Squadra costruita sapientemente dall'ottimo Spalletti. I capitolini, privi di molti titolari, sembrano aver assunto la maturità necessaria per ambire allo scudetto. Giuly, ottimo acquisto, è già inserito pienamente nei collaudati schemi giallorossi. Dopo la splendida gara di S. Siro contro l'Inter in supercoppa italiana, un'altra ottima prova contro il Palermo.
Milan. Supremazia esagerata dei rossoneri a Genova. Davvero imbarazzante per i padroni di casa il confronto con i campioni d'Europa. Troppo semplice, in attesa di rivedere in campo l'immenso Emerson.
Inter. Gara mediocre per gli uomini di Mancini. Il tecnico di Jesi non riesce a garantire un gioco alla propria squadra, nè a "leggere" bene la gara in corsa. Non si comprende pienamente il mancato utilizzo dal primo minuto di Chivu, nè convince l'ingresso tardivo di Suazo.
Il collettivo interista - superbo come pochi altri in Europa per quantità e qualità - si affida come sempre alla grandezza dei singoli, ancora non in ottime condizioni, pagando gli errori di una preparazione fisica tutta da rivedere. Ingenuo come pochi il portiere J. Cesar.
L'Udinese, dal canto suo, rappresenta anche quest'anno una realtà sana ed importante nel panormama calcistico italiano.
L'Udinese, dal canto suo, rappresenta anche quest'anno una realtà sana ed importante nel panormama calcistico italiano.