L'ex dg della Juventus dopo la relazione su Calciopoli: «Moratti? Al suo posto avrei evitato di andare in giro a dire che ero pulito e onesto per tutti questi anni, ora quelle frasi sono ancora più stridenti alla luce della relazione di Palazzi»
TORINO, 5 luglio
Luciano Moggi, ha letto la relazione di Palazzi? « Finalmente siamo riusciti a tirargliele fuori ‘ ste cose! » .
La ritiene una sua vittoria? « No, nessuna vittoria. Ci vuole ancora tempo per la vittoria come la intendo io. Per quello che mi hanno fatto e che hanno fatto alla Juventus ci vuole ben altro. Diciamo che ora finalmente mi godo il fatto che qualcuno mi ha ascoltato. Peccato che sia tardi... Io certe cose le dicevo nel 2006 » .
Palazzi scrive: Moratti può rinunciare alla prescrizione. Lei cosa farebbe al suo posto? «Io al suo posto avrei evitato di andare in giro a dire che ero pulito e onesto per tutti questi anni, ora quelle frasi sono ancora più stridenti alla luce della relazione di Palazzi. E, comunque, se lui pensa di essere davvero così onesto, allora rinunci alla prescrizione! Ora penso a quelle immagini dei giocatori dell’Inter che cantano: “vinciamo senza rubare”.
Mi sa che devono inventarsi un nuovo coro adesso... »
Senza il lavoro dei suoi legali a Napoli tutto questo non sarebbe stato possibile...«Hanno sbagliato a darmi per morto. Pensavano che dopo le condanne del 2006 io dormissi e invece non ho dormito. Anche se questa battaglia mi è costata un mucchio di quattrini» .
Per chi l’ha fatta?«Per me, è ovvio. Per i tifosi juventini che continuano a volermi bene e che meritavano qualcosa di meglio che una mancata difesa nel 2006. E per quei poveri diavoli di arbitri che sono finiti triturati in questa faccenda senza avere nessuna colpa. Gente che è stata rovinata senza alcuna colpa: Cassarà, Pieri, De Santis, Dattilo... E’ soprattutto per loro che voglio che venga ristabilita la verità. E’ buffo, dicevano che ero amico degli arbitri e non era vero, lo sono diventato adesso perché meritano giustizia » .
Con queste telefonate nel 2006, le sentenze sarebbe state diverse?«Beh, iniziamo a dire che la Juventus e il sottoscritto non hanno avuto nessun articolo 6 diretto, al contrario dell’Inter, almeno secondo quanto si legge nella relazione Palazzi... D’altra parte quando Cobolli Gigli dichiara, una volta dimesso da presidente, che Guido Rossi doveva colpire la Juventus. O quando l’assistente Coppola dice in tribunale che gli inquirenti respinsero la sua proposta di collaborare dicendogli: l’Inter non ci interessa. Insomma... »
Lei vuol far capire che la mancata difesa della Juventus fa parte di quel disegno?« No, non dico questo. Dico che siamo rimasti soli all’improvviso. E che la mancata difesa della Juventus ha sicuramente incoraggiato l’atteggiamento giustizialista dell’estate 2006 » .
A questo punto lei continua nella sua battaglia: sta preparando la richiesta della revisione ex articolo 39?« Assolutamente sì. Hanno voluto Calciopoli? Bene, ora se la prendano, ma tutta però, il pacchetto completo. Qualcuno piangerà, qualcuno dovrà spiegare, tutti devono stare attenti » .
Ma, dica la verità, si aspettava una relazione di Palazzi così dura nei confronti dell’Inter dopo tutto quello che la giustizia sportiva ha fatto in questi anni?
«Io ho sempre fiducia nella giustizia, ora finalmente ha letto bene le situazioni. Cinque anni fa le lesse male e poi perse troppo tempo. Ma io non mollo e alla fine la verità viene a galla» . Effettivamente sono tante le battaglie che sta combattendo dal punto di vista legale. Oggi è a Napoli per l’ennesima udienza del processo penale, venerdì sarà a Roma davanti alla corte di giustizia federale per l’appello contro la radiazione...
« E’ sapete una cosa buffa. Io dopo cinque anni vengo radiato senza aver avuto nemmeno un articolo 6, Moratti con l’articolo 6 a carico dell’Inter dopo cinque anni viene prescritto! A ripensarci non è buffo: è kafkiano! » .
A cosa penserà questa sera prima di addormentarsi?
«Che io ho ricevuto moltissimo dal mondo del calcio italiano e al mondo del calcio ho dato anche tantissimo, per esempio, una nazionale campione del mondo costruita con i miei giocatori. Insomma, è un pareggio. Alla fine vorrei pareggiare anche con la giustizia, quella sportiva e quella penale. Mi sembrerebbe... giusto»
(tratto da Tuttosport.com).