lunedì 7 aprile 2008

SERIE A: TRENTUNESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

PALERMO - JUVENTUS 3-2
Del Piero incanta. Palermo esulta
Gara incredibile e spettacolare. Juventus fragile nel primo tempo e fenomenale nella ripresa.
Il responso finale della Favorita, crudele e bugiardo per i bianconeri, fornisce in ogni caso importanti certezze per il gruppo di Ranieri: Del Piero - delizioso e letale per gli avversari - è ancora una volta il vero trascinatore; Sissoko una assoluta garanzia per il centrocampo; Amauri il probabile, determinante tassello per il futuro europeo bianconero.
La vittoria palermitana, infatti, frutto della splendida doppietta del fuoriclasse sudamericano (da tutti designato quale imminente acquisto della campagna di rafforzamento bianconera) e dell'irripetibile rete finale di Cassani, offusca ingiustamente la prestazione di forza offerta da Del Piero e compagni soprattutto nella ripresa.
Ranieri, a dire il vero, non è brillante in apertura di gara nello scegliere Nocerino quale compagno di centrocampo del gigante Sissoko. Il tecnico si ostina nel concedere spazio al giovane campano, sempre spaesato e poco incisivo, tecnicamente limitato e mai nel vivo del gioco.
La Juve non a caso ne risente oltremodo, soffrendo il primo tempo aggressivo dei rosanero, vivaci e convincenti soprattutto in Caserta e Migliaccio.
Amauri ne approfitta splendidamente, offrendo lampi di classe e concretezza con conseguente umiliazione dapprima di Legrottaglie e successivamente di Chiellini.
Il primo gol del brasilano, al minuto 11, è davvero di pregevole fattura. Il tiro dal limite dell'area, modello "Del Piero", è infatti imparabile per Buffon.
In ogni caso, è da segnalare come la difesa bianconera - messa in difficoltà dal precedente errore di impostazione di Nocerino - non "accorci"a dovere sull'attaccante siciliano, agevolando il fenomenale vantaggio.
La seconda realizzazione è, invece, frutto dell'ottima iniziativa sulla fascia destra di Caserta che - superato Grygera - offre al futuro bianconero la possibilità di innalzarsi in area e trafiggere ancora Buffon. E' il 50'.
Chiellini, al centro dell'area, si limita ad osservare l'avversario e chinare il capo.
Ranieri comprende, dunque, i propri errori trasformando nella ripresa la squadra grazie agli innesti di Tiago e Salihamidiciz rispettivamente per l'impresentabile Nocerino e l'evanescente Grygera.
La Juve, pertanto, domina l'intera seconda frazione di gioco per merito, soprattutto, del proprio capitano. I bianconeri offrono uno spettacolo di caratttere e qualità, recuperando l'iniziale doppio svantaggio.
Del Piero delizia infatti il pubblico siciliano con numeri di alta classe, assistito a centrocampo da un immenso, generosissimo Sissoko.
Il primo gol del numero 10 juventino è perfetto esempio di freddezza realizzativa e tecnica sopraffina.
E' il maliano - al termine di uno spettacolare e devastante affondo per vie centrali nella difesa rosanero - a concludere a rete colpendo Fontana. Del Piero è prontissimo nel riprendere la ribattuta dell'estremo difensore, fingere il colpo decisivo per disorintare i difensori ed insaccare di precisione sul primo palo.
Dopo pochi minuti, Legrottaglie è splendido e sfortunato in azione personale conclusasi con tiro violentissimo a sfiorare l'incrocio dei pali.
Il momentaneo pareggio bianconero al 71'è invece frutto dell'ottimo incornata di Trezeguet - respinta sempre da Fontana - ribattuta a rete ancora da capitan Del Piero.
La Juve con carattere e qualità, sicurezza e determinazione, si convince di poter espugnare la Favorita.
I ragazzi di Ranieri creano, infatti, ulteriori diverse occasioni da rete.
Il palo, tuttavia, ferma la splendida punizione di Del Piero. Fontana, immobile sul tiro di Alex, si supera sul susseguente colpo al volo di Trezeguet.
In seguito, Molinaro prima - splendido l'assit in area di Tiago - e Iaquinta poi sprecano incredibilmente importanti chances per il meritato vantaggio.
Al minuto 83' è ancora Trezeguet a sfiorare il gol della possibile vittoria al termine di una splendida azione sull'asse Tiago - Camoranesi. Il tiro è fuori di poco.
All'89' l'incredibile sorpresa finale.
Cassani, giovane di scuola juventina, trova infatti da oltre 30 metri il classico tiro della domenica sorprendendo il pietrificato Buffon.

La gara in cifre

PALERMO - JUVENTUS 3-2
RETI: 11' e 50' Amauri; 52' e 71' Del Piero; 88' Cassani

PALERMO: Fontana; Cassani, Rinaudo, Barzagli, Balzaretti; Guana (24' Tedesco), Migliaccio; Jankovic (81' Zazzardo), Simplicio (62' Bresciano), Caserta; Amauri.
Allenatore: Colantuono.
JUVENTUS: Buffon; Grygera (46' Salihamidzic), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, Nocerino (46' Tiago), Sissoko, Nedved (24' Iaquinta); Trezeguet, Del Piero.
Allenatore: Ranieri.

Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Ammoniti: 8' Barzagli, 15' Camoranesi.

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 5,5: Le tre reti rosanero sono pregevoli. SuperGigi non appare, tuttavia, il solito fenomeno, ma un portiere "normale". Pietrificato in occasione della rete del successo palermitano.
Grygera 5: Mai propositivo, soffre gli attacchi rosanero. In chiusura di primo tempo permette colpevolemente a Caserta il facile cross per la doppietta di Amauri (Salihamidzic 6: E' anche merito di Brazzo se nel secondo tempo la Juve domina l'avversario).
Chiellini 6: Amauri lo sovrasta nell'aere in occasione del secondo gol. Si riprende nella ripresa.
Le Grottaglie 5,5: La prima rete di Amauri è splendida, ma il difensore pugliese non "accorcia" a dovere sull'avversario permettendo il tiro al campione brasiliano. Sfiora il pareggio nella ripresa con insolita e pregevole azione personale.
Molinaro 5,5: Non sfrutta al meglio le incursioni area avversaria. Poco sicuro, timoroso, non incide mai.
Camoranesi 6: Il talento del campione di Tandil emerge soltanto nella parte finale di gara.
Nocerino 4,5: Imbarazzante. Assente, sconclusionato, lento, poco lucido. Non riesce ad impostare il gioco né a contrastare le iniziative avversarie. Errori a ripetizione (Tiago 6,5 Il turbante "salva ferita" lo rende - non soltanto esteticamente - combattivo e determinato. Ordinato, più dinamico del solito, cambia il volto della squadra. Pregevoli intuizioni).
Sissoko 7,5: Nel primo tempo mantiene da solo il centrocampo bianconero. La ripresa è spettacolare. Fisicità ed iniziative importanti. Recupera un numero impressionante di palloni. Il primo gol di Del Piero nasce da una sua splendida percussione centrale. Meriterebbe un compagno di reparto alla sua altezza.
Nedved n.g.: Colpo al capo terribile. Abbandona prestissimo la gara. (Iaquinta 5 Non incide, spreca il pareggio)
Del Piero 8: Tocchi pregevoli, cinismo in fase realizzativa, movimento continuo per la squadra, classe pura.
Trezeguet 6,5: Tre palloni giocabili: dal primo - spizzicata a rete ribattuta da Fontana - scaturisce il primo gol di Del Piero; il secondo è un tiro al volo susseguente al calcio di punizione del capitano con miracolo del portiere rosanero; il terzo è un quasi gol.

SERIE A: VENTINOVESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

INTER - JUVENTUS 1-2
Splendida vittoria a S. Siro








SERIE A: VENTOTTESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

EMPOLI - JUVENTUS 0-0
La peggiore prestazione dell'anno

lunedì 17 marzo 2008

SERIE A: VENTISETTESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

JUVENTUS - NAPOLI 1-0
Iaquinta ancora una volta decisivo

Il responso dell’oracolo di Delfi - è leggenda - indicò nel 710 a.C. ad una spedizione Achea il luogo prescelto come sito della futura Kroton. Lì fiorirono, tra l'altro, la filosofia di Pitagora e l'arte insuperabile di Milone, il più mirabile tra gli atleti degli antichi giochi di Olimpia.
L'abnegazione di Iaquinta - è realta odierna - condita da tenacia bruzia e pregevole concretezza, figlia proprio di quell'eccellenza magnogreca, permette alla Juventus di agguantare un successo determinante per il proprio imminente futuro.
Madama deve, infatti, proprio all'attaccante calabrese la vittoria sul Napoli, al termine di una gara equilibrata e poco piacevole soprattutto nella prima frazione di gioco.
La Juventus soffre infatti, nel primo tempo, l'ottima disposizione in campo dei partenopei, avvantaggiati non poco dalle inusuali scelte dell'allenatore di casa.
Ranieri decide, infatti, per un inedito modulo difensivo "a tre" - con Chiellini, Stendardo e Grygera - ed un centrocampo poco efficace con Tiago "vertice basso", Nocerino sempre più spaesato, affiancati sulle fascie dall'inconsistente Saliamidiz e dall'abulico Nedved. Sissoko opera invece "a tutto campo".
Il solo maliano - sopperendo alla pochezza dei colleghi di reparto - macina chilometri giganteggiando nell'asse centrale. E' lui ad arginare puntualmente gli avversari provando, in più occasioni, ad incidere anche in fase offensiva.
Trezeguet non brilla; Del Piero smania sull'intero fronte d'attacco ma, spesso, è troppo impreciso soprattutto nei calci piazzati.
E', dunque, il Napoli a sfiorare il vantaggio in chiusura di tempo. Garics, pressochè indisturbato in area torinese, frantuma le illusioni dei compagni graziando Buffon dopo uno splendido affondo nel cuore della difesa bianconera.
I padroni di casa affrontano, invece, la ripresa con atteggiamento più volitivo.
L'ingresso in campo di Molinaro e Iaquinta stravolge, infatti, gli equlibri tra le squadre. Il laterale offre maggiore continuità d'attacco sull'out di sinistra. L'ariete calabrese assicura peso e movimento in area avversaria.
Tiago prova a risorgere, assumendo l'ingrato ma doveroso compito di trascinare la squadra. L'incompiuto centrocampista portoghese è artefice, tuttavia, di soli effimeri sprazzi di bel gioco e di un tentativo, apprezzabile, da fuori area che impegna Giannello a metà ripresa.
E' sempre il figlio del Fado a sprecare, successivamente, la chance più nitida della gara. Il violento fendente in area di rigore - dopo il tocco smarcante di Del Piero - si spegne infatti sopra l'incrocio dei pali.
La difesa partenopea - eccellente la prova del giovane Santacroce - è, in ogni caso, tenace ed attenta.
La gara, apparentemente destinata al triste pareggio, si infiamma in chiusura. All'88', infatti, Vincenzone concretizza splendidamente l'assist in area di rigore di capitan Del Piero. Lo stop - preciso e furbo - manda a vuoto l'avversario di turno, il tiro preciso e violento inganna Giannello.

La gara in cifre

JUVENTUS - NAPOLI 1-0
RETI: 88' Iaquinta

JUVENTUS: Buffon; Grygera, Stendardo, Chiellini; Nocerino (59' Molinaro), Sissoko, Tiago, Nedved, Salihamidzic (59' Iaquinta); Trezeguet, Del Piero.
Allenatore: Claudio Ranieri.
NAPOLI: Gianello; Santacroce, Cannavaro, Domizzi; Garics, Pazienza, Gargano, Hamsik (63' Bogliacino), Savini (81' Contini); Calaiò (71' Sosa), Lavezzi.
Allenatore: Edy Reja.
Arbitro: Andrea Romeo di Verona.
Ammoniti: 6' Trezeguet, 32' Pazienza, 39' Savini, 43' Santacroce, 61' Cannavaro.

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 6,5 Un solo intervento importante, nel primo tempo, su Hamsik. E' sempre attento.
Chiellini 6,5 Determinate,ancora una volta, per gli equilibri del reparto difensivo.
Grygera 6 Non demerita, ordinato e preciso.
Stendardo 6.5 Eccellente soprattutto nel gioco aereo e negli anticipi. Buona l'intesa difensiva con Chiellini.
Tiago 6 Impreciso, statico, lento nel primo tempo. Reagisce nella ripresa impegnando Giannello da fuori area. Spreca una ottima occasione confezionata in area di rigore da capitan Del Piero
Sissoko 7 Instancabile, generoso, a tratti straripante. Inevitabili alcuni errori in disimpegno.
Nocerino 5,5 Inconsistente, poco dinamico. (Molinaro 6.5 Il suo ingresso modifica gli equilibri sulla fascia sinistra juventina. Pericolosi i suoi affondi).
Nedved 5.5 Opaco, mai nel vivo dell'azione.
Salihamidzic 5 Peggio di Nedved, e non è poco (Iaquinta 7,5 L'uomo del macht. Nel suo gol potenza, tecnica ed intelligenza calcistica e tre punti d'oro per la Juve).
Del Piero 6,5 Molto attivo, sempre dinamico. Regge da solo l'attacco bianconero. Peccato per l'imprecisione al tiro. Splendido l'assist per il gol di Iaquinta.
Trezeguet 5.5 Non incide mai, spesso in ritardo. A parziale scusante, l'assenza di lampi del centrocampo bianconero (Birindelli n.g. Pochi secondi a disposizione).

giovedì 13 marzo 2008

BUFFON: JUVENTINO A VITA


Gigi Buffon ha rinnovato il contratto con la Juventus: il portiere campione del mondo restera' in bianconero fino al 2013.
Confermando l'accordo (sottoscritto la scorsa estate) di un altro anno, Buffon rimarra' con la societa' torinese praticamente a vita.
'Giochero' fino a 35 anni nella Juventus - ha commentato il numero uno - e quindi potremo toglierci altre soddisfazioni. Ringrazio i dirigenti e i tifosi per l'affetto e la stima che hanno per me. '.

ALEX-DAVID: COPPIA GOL DEL SECOLO


Alessandro Del Piero e David Trezeguet - dopo la vittoriosa trasferta di Marassi sul Genoa con rete del 2-0 siglata dal francese - raggiungono quota 197 gol in due con la maglia della Juventus, superando nella speciale classifica di tutti i tempi anche il mito di Sivori e Charles.
Alex e David si assicurano dunque un altro prestigioso, incredibile alloro nella gloriosa storia del club bianconero.

SERIE A: VENTISESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

GENOA - JUVENTUS 0-2
Grygera determinante. Trezeguet sale a quota 16 gol

La Juve supera brillantemente l'"esame Marassi" per merito - quasi esclusivo - dell'uomo più discusso e criticato dell'ultima campagna acquisti bianconera. E' il ceko Grygera, infatti, ad incidere sul risultato finale grazie ad una brillante prestazione, dai più inaspettata. Imbarazzante contro la Fiorentina, mai decisivo nelle precedenti uscite stagionali, il centrale difensivo di scuola Ajax - schierato a sorpresa da Ranieri sulla fascia sinistra, al posto delllo squalificato Molinaro - sbalordisce il popolo di fede juventina, inorgogliendo i suoi estimatori (pochi, in verità).
Splendido il suo bolide da fuori area che, al minuto 25 del primo tempo, piega i guantoni di Scarpi, sbolccando il risultato. Deliziosa, al minuto 32, la successiva azione sull'out di sinistra della difesa genoana con magnifico stop "di volo a seguire"su lancio di Chiellini, culminata in pregevole assist in area avversaria per l'infallibile Trezegol (al suo 16° gol stagionale in campionato).
Il secondo tempo non offre grandi emozioni. Juventus ordinata ed attenta nel mantenere il duplice vantaggio acquisito e Genoa incapace di trovare reali soluzioni in fase offensiva.
Sterili i tentativi dei grifoni per l'intera gara, supportati esclusivamente dal giovane Konko. Gli altri ex bianconeri in forza ai rossoblu - Criscito, Di Vaio, Sculli - risultano infatti poco precisi e sempre in affanno. Borriello annullato dagli ottimi automatismi difensivi del rientrante Chiellini e di Legrottaglie.
Buffon, inoperoso per l'intera partita, è chiamato ad un solo ma decisivo intervento in avvio di ripresa. La manona del Gigi nazionale, con l'aiuto del palo, impedisce infatti proprio a Borriello di siglare il possibile 1-2.
Incoraggiante, per i bianconeri, la prestazione a centrocampo di Sissoko, sempre più autoritario e deciso in mezzo al campo. Preoccupante, invece, l'infortunio muscolare occorso a C. Zanetti. Discutibili, infine, le ammonizioni collezionate da Legrottaglie, Zebina e Camoranesi che costringeranno i tre, già diffidati, a non disputare l'importante gara interna contro il Napoli nel posticipo serale di domenica prossima.

La gara in cifre

GENOA - JUVENTUS 0-2
MARCATORI: 25’ Grygera, 32’ Trezeguet.

GENOA: Scarpi, De Rosa (80’ Figueroa), Lucarelli, Criscito, Rossi, Milanetto (64’ Vanden Borre), Konko, Fabiano, Sculli (60' Vaio), Borriello, Leon. All.: Gasperini
JUVENTUS: Buffon, Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Grygera, Camoranesi, Sissoko (70’ Nocerino), Zanetti (75’ Tiago), Salihamidzic, Trezeguet, Del Piero (79’ Iaquinta). All.: Ranieri.

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno 5.5.AMMONITI: Legrottaglie (J), Sissoko (J), Sculli (G), Camoranesi (J), Criscito (G), Zebina (J), Fabiano (G).

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 7 Borriello lo impensierisce soltanto in una occasione, in avvio di ripresa. Lui risponde da campione assoluto, con balzo felino ed agile mossa.
Zebina 6 Nessuna nota di eccellenza. Trascorre, in ogni caso, una serata tranquilla.
Legrottaglie 6.5 Preciso, a tratti anche elegante. Peccato per l'ammonizione.
Chiellini 7 Il suo rientro è decisivo. Trasmette serena solidità all'intero reparto.
Grygera 7.5 Migliore in campo. Rete bellissima e decisiva. Splendido, in occasione del raddoppio, l'assist per Trezeguet a seguito di pregevole stop volante.
Sissoko 6.5 Molto attivo a centrocampo, intercetta un numero elevato di palloni con alcuni buoni rilanci in fase di impostazione. Eccessiva, tuttavia, la sua irruenza. (Nocerino 5,5 Un po' di grinta, tanta timidezza tecnica e assenza di idee).
Camoranesi 7 Inizio gara anonimo, finale di partita splendido. Trascina anche in pieno recupero la squadra. In pieno recupero è proprio il campione di Tandil a pressare Scarpi e l'intera difesa genoana.
Zanetti 6 L'infortunio muscolare è l'unica nota dolente della sua stagione (Tiago 6 Senza infamia e senza lode).
Salihamidzic 6 Assolve i suoi compiti con abnegazione e duttilità. Pretendere di più sarebbe eccessivo.
Del Piero 6 Non è di certo la migliore prestazione dell'anno. Solatnto alcuni assaggi isolati di pregevole tecnica, ma rimane pue sempre l'idolo bianconero per eccellenza (Iaquinta s.v. Pochi minuti a disposizione, a mo' di comparsa).
Trezeguet 7 E' ritornato cecchino infallibile. Sale a quota 16 in campionato.

giovedì 6 marzo 2008

SERIE A: VENTICINQUESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

JUVENTUS - FIORENTINA 2-3
Camoranesi non basta

La Fiorentina si aggiudica meritatamente lo scontro diretto in casa bianconera, al termine di una gara attenta ed ordinata, impreziosita dalle gemme nel finale di Papa Waigo ed Osvalsdo.
Palesi, in ogni caso, i disagi della retroguardia juventina, imbarazzante soprattutto in Grygera e Molinaro.
Il centrale ceco conferma le incertezze già palesate nel corso dell'intera stagione; il giovane laterale, in affanno già da qualche gara, soffre davvero eccessivamente sulla propria corsia.
E' proprio sulla fascia del campano, infatti, che i viola trovano terreno fertile per i propri attacchi, soprattutto nella ripresa.
Le assenza di Chiellini e Nedved, l'involuzione in fase realizzativa di Trezeguet, l'apatia dello stanco C. Zanetti a centrocampo, evidenziano poi la fragilità dell'organico juventino.
La squadra di Ranieri - supportata a centrocampo dalla tecnica del solo Camoranesi (autore dello splendido, ma illusorio 2-1) e dalla grinta di Sissoko (anche lui a segno) - depaupera pertanto il vantaggio accumulato nei confronti dei diretti avversari per la zona Champions, complicando non poco il cammino per l'Europa che conta.




SERIE A: VENTIQUATTRESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO



JUVENTUS - TORINO 0-0
Derby deludente e modesto



SERIE A: VENTITRESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO



REGGINA - JUVENTUS 2-1
L'arbitraggio scandaloso affonda la Juve

lunedì 18 febbraio 2008

SERIE A: VENTIDUESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO


JUVENTUS - ROMA 1-0
Del Piero umilia i giallorossi

Gli occhi del capitano all'ingresso in campo, le smorfie del suo viso nel corso della gara, l'urlo gladiatorio al momento dello splendido gol, enfatizzano a giusto modo tutta la classe, la grinta e l'umiltà dei ragazzi bianconeri.
Icona del calcio moderno, Pinturicchio sostiene ancora una volta il peso della propria squadra - ribadendo la tradizione e l'onore della maglia che fu anche di Michel - regalando una prestazione emozionante, di rara intensità tecnica ed agonistica.
Il decimo, fantastico gol stagionale in campionato, ripropone dunque con forza il "modello Del Piero", campione assoluto e gentile, caparbio ed elegante, mai sopra le righe fuori dal campo, sempre fenomenale sul terreno di gioco.
Il tempo è galantuomo.
Alex ha atteso a lungo questo momento. La sofferenza e l'umiliazione della serie cadetta non ne hanno scalfito la classe immensa, ma semmai forgiato ancor di più lo spirito ed il carattere.
Del Piero è storia ed emblema del calcio pulito. Del Piero è la Juve moderna.
Lo dice il campo, lo ribadiscono i numeri impressionanti (anche) delle gare più importanti della Vecchia Signora.
Decisivo sin da giovanissimo nel mondiale per club (Tokio 1996), oltre che nelle innumerevoli gare di Champions, il 10 bianconero ha da sempre dimostrato il proprio ruolo determinante nei momenti topici.
Così è avvenuto negli scontri titanici a livello europeo (come non ricordare ad esempio la rete contro il Real Madrid nel 2001), così di recente in azzurro (la deliziosa piroetta gol nella semifinale dei mondiali di Germania), da sempre nelle battaglie di campionato (da ultimo la linguaccia irridente dopo la magnifica punizione a S.Siro per 1l 29 scudetto).
Alessandro (Magno) umilia, dunque, il piccolo Totti. Il rivale giallorosso - da sempre erronaneamente accostato al campione juventino - il "pupo de oro" de noiartri è, infatti, ancora una volta abulico, calcisticamente depresso, ai piedi del capitano bianconero.
Come tutta la Roma del resto.
Il collettivo di Ranieri ha infatti ribadito, in ogni reparto, i connotati indelebili della propria fisionomia stagionale: capacità di soffrire, ritrovando in Nedved la furia dei tempi migliori; eleganti acuti tecnici, con Camoranesi e l'osannato Del Piero; concretezza e caparbietà, con il Krotoniata Iaquinta, il solito C. Zanetti ed il nuovo Sissoko; solidità difensiva, con Chiellini e Zebina degnamente assistiti da Legrottaglie e Molinaro.
E' stato, dunque, il giorno tanto atteso da milioni di appassionati bianconeri, la rivincita su tanti avversari: la Roma ed i romanisti - da sempre detrattori del campione veneto e della gloria di Madama - il resto del popolo antijuventino - poco incline ad ammettere le grazie di una squadra ora sempre più temibile - gli stessi numerosi pseudo-tifosi bianconeri, troppo impegnati nel criticare la nuova giovane dirigenza al cospetto della passata Triade.
La Juve attuale rappresenta, dunque, l'avversaria più credibile dell'inarrivabile corazzata Inter.
Il secondo posto in classifica - dopo i successi di Udine e del sabato appena trascorso - non più chimera estiva, ma concreta possibilità.
I bianconeri hanno dimostrato sul campo maggiore solidità, più concretezza, migliore capacità tecnica rispetto ai capitolini. I giallorossi - sostenuti a centrocampo dal solo De Rossi - non hanno, infatti, mai impensierito Buffon anche nel corso della ripresa, malgrado lo svantaggio.
Non è, dunque, un caso che nei due scontri diretti contro i romanisti Madama abbia raccolto 4 dei 6 punti totali a disposizione.

La gara in cifre

JUVENTUS-ROMA 1-0
RETI: Del Piero al 45' p.t.

JUVENTUS: Buffon; Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi (1' s.t. Nocerino), Zanetti, Nedved (36' s.t. Palladino); Del Piero; Iaquinta, Trezeguet (23' s.t. Sissoko).
In panchina: Belardi, Grygera, Salihamidzic, Tiago.
All. Ranieri.
ROMA: Doni; Cassetti, Ferrari, Mexes, Tonetto; De Rossi, Pizarro (28' s.t. Aquilani); Taddei (15' s.t. Giuly), Perrotta (37' s.t. Esposito), Mancini; Totti.
In panchina: Zotti, Panucci, Cicinho, Brighi.
All. Spalletti.

ARBITRO: Saccani.
AMMONITI: Chiellini, Nocerino, Mexes, Mancini

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon n.g.: Inoperoso per tutta la gara. Il fuorigioco di Totti impedisce di mettere a taccuino il bell'intervento sulla punizione di De Rossi.
Zebina 6,5: Preciso, elegante, si fa notare anche per alcune discese sulla propria fascia.
Legrottaglie 6,5: E' soltanto lui ad impensierire Buffon nel primo tempo. Nell'anticipare Totti, colpisce infatti il palo amico. Poi annulla dal campo il capitano giallorosso.
Chiellini 6,5: Attento, concreto, senza sbavature. Con lui il reparto difensivo è decisamente solido.
Molinaro 6,5: Merita i complimenti. Sovrasta gli avversari sulla propria corsia con caparbietà e fisico da granatiere.
Camoranesi 6,5: 45 minuti di eleganza. (Nocerino 5,5 Inversamente proporzionale per classe al sostituito Camoranesi. Tanta corsa, pochi piedi).
C. Zanetti 6,5: Molto concreto, poco appariscente, domina Aquilani e compagni. Il solo De Rossi gli si oppone.
Nedved 7: Pavel risorge nel momento decisivo della stagione. Lottatore mai domo. Campione indiscutibile (Palladino n.g.).
Iaquinta 7: Dell'antica Kroton conserva tutto lo spirito battagliero e l'arguzia nei movimenti d'attacco. Sostiene la fase offensiva con abnegazione e caparbietà. Splendida la rovesciata aerea neutralizzata dall'ottimo Doni.
Del Piero 8: Il gol è fantastico. Punizione precisa, violentissima. Fa piangere i romanisti, come in tante altre occasioni. Per l'intera gara trascina la Juve, con classe e grinta. Semplicemente il calcio.
Trezeguet 5,5: Re David si segnala soltanto per l'assist a Iaquinta nel primo tempo, preludio all'apoteosi di Alex. (Sissoko 6,5 Ottima prestazione. Preciso, fisicamente prestante, assicura equilibrio e solidità a cantrocampo).

lunedì 11 febbraio 2008

SERIE A: VENTIDUESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

UDINESE - JUVENTUS 1-2
Camoranesi-Iaquinta...e la Juve vola

Il Friuli si conferma, ancora una volta, crocevia importante per le sorti della Juventus.
Proprio nella terra di Capello, infatti, la Vecchia Signora - nella recente storia calcistica - ha potuto arricchire la propria illustre bacheca (da ultimo l'incredibile scudetto del 5 Maggio 2002) ma, al contempo, dovuto patire la mala sorte (il terribile infortunio subito da Del Piero nel 1998, ad esempio).
Ad Udine, pertanto - anche in questa stagione - la squadra di Ranieri affronta un passaggio delicato del proprio incerto presente, conquistando una vittoria probabilmente decisiva per il prosieguo del campionato.
Eliminando, di fatto, una diretta concorrente la Juve è, infatti, più vicina al traguardo Chiampions.
Il balbettante primo tempo offerto dai torinesi conferma, in ogni caso, tutte le incoerenze del collettivo bianconero, ancora poco adeguato per traguardi ambiziosi. La scoppiettante ripresa ribadisce, invece, tutto il carattere e l'indiscutibile sete di vittoria dei ragazzi di Ranieri.
Emblematica, in tal senso, la prestazione di Mauro German Camoranesi: irritante per oltre 45 minuti, il campione di Tandil risorge nella ripresa risultando determinante ai fini della vittoria non soltanto per il momentaneo pareggio aereo ma, anche, per l'importante apporto tecnico offerto a centrocampo.
Iaquinta conferma, poi, la dura legge dell'ex.
E', infatti, il coriaceo ariete calabrese a violare la porta di Handanovic dopo pochi secondi dal proprio ingresso in campo (al posto di un opaco Trezeguet), per il definitivo 2-1.
Da segnalare, infine, l'ottima prestazione di Pavel Nedved - finalmente decisivo nelle dinamiche di attacco bianconero - e l'incoraggiante ingresso in campo di Palladino, probabilmente galvanizzato dalla recente gara disputata in Nazionale.
Nota a parte merita il redivivo Buffon.
Infastidito probabilmente dal sole e chiaramente privo del ritmo partita, è incerto nei primi minuti, sia in occasione del vantaggio dei padroni di casa che sul calcio d'angolo di D'Agostino al 17' (traversa piena).
Il campione del mondo è, tuttavia, assolutamente fantastico e determinante sul fendente in area di rigore di Di Natale al minuto 29 della prima frazione (impedendo il doppio vantaggio friulano) e su quello di Imler nella ripresa.
E' proprio vero, il portiere più forte del pianeta assicura alla propria squadra almeno 15 punti a stagione.

La gara in cifre

UDINESE-JUVENTUS 1-2
RETI: 6'pt Dossena, 16'st Camoranesi, 31'st Iaquinta.

UDINESE: Handanovic; Zapata, Coda, Lukovic; Ferronetti (43'st Candreva), D'Agostino, Inler, Dossena; Floro Flores, Quagliarella, Di Natale.
In panchina: Chimenti, Zapotocny, Colombo, Eremenko, Isla, Siqueira.
Allenatore: Marino.
JUVENTUS: Buffon; Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi (41'st Sissoko), Nocerino (25'st Palladino), Zanetti, Nedved; Trezeguet (30'st Iaquinta), Del Piero.
In panchina: Belardi, Salihamidzic, Grygera, Tiago.
Allenatore: Ranieri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.

Le pagelle di Mumo Orsi


Buffon 7 Il rientro è da brividi. Poco sicuro in occasione del gol friulano, spaesato sull'angolo di D'Agostino che colpisce i pali. In seguito, dimostra tutta la propria immensa classe, salvando il risultato con interventi prodigiosi.
Zebina 5,5 Risente dell'inattività pregressa. E', in ogni caso, il miglior laterale destro dell'attuale organico juventino.
Legrottaglie 5,5 Errore decisivo in occasione del vantaggio udinese. Appare in leggero calo rispetto alle precedenti, brillanti prestazioni.
Chiellini 6 Rispetto al collega di reparto difensivo assicura maggiore presenza fisica anche in area avversaria. Subisce (almeno) un fallo da rigore, non sanzionato dall'arbitro. In alcune occasioni è tuttavia scomposto, soprattutto nell'uso delle braccia a danno degli avversari.
Molinaro 5,5 Molto affaticato. In mancanza di vis atletica evidenzia tutte le proprie carenze tecniche.
C. Zanetti 5,5 Impalpabile nel corso della prima frazione di gioco. Cresce un po' nella ripresa.
Nocerino 4,5 Assente, sconclusionato, lento, poco lucido. Non riesce ad impostare il gioco né a contrastare le iniziative avversarie. (Palladino 6,5 Pochi minuti a disposizione, ben sfruttati. Incoraggiante la sua prestazione. Dinamico, molto voglioso, sempre preciso).
Nedved 6,5 Il migliore della Juve, assieme a Camoranesi. Lotta, corre, tenta sempre di incidere.
Camoranesi 7 Irritante nel primo tempo, sale in cattedra nella ripresa. Suo il gol di testa per il momentaneo pareggio. Decisivo una volta spostato in mezzo al campo da Ranieri. (Sissoko n.g.)
Del Piero 5,5 Poche magie. Pregevole, in ogni caso, la pennellata dal corner per il pareggio di Camoranesi.
Trezeguet 5 I compagni non lo assistono, dimenticandone le doti di infallibile cecchino. Lui non entra mai in partita (Iaquinta 7 Gol decisivo a pochi secondi dal proprio ingresso in campo. Esultanza pacata, nel pieno rispetto del pubblico che per anni lo ha ammirato. Perfetta la sua gara).


mercoledì 6 febbraio 2008

YELENA ISIMBAYEVA


Nata a Volgograd il 3 giugno del 1982 Yelena Gadschiyevna Isinbayeva, campionessa olimpica e mondiale del salto con l’asta, rappresenta per classe ed eleganza la versione al femminile dell'immenso Sergei Bubka.
Donna ed atleta dal fascino intrigante e sensuale, sino ad oggi è riuscita nell'impresa di migliorare 19 volte il record del mondo, raggiungendo i 5,01 m all'aperto ed i 4,93 m al coperto.
La sua carriera sportiva la vede protagonista dapprima quale giovane speranza nella ginnastica artistica - successivamente abbandonata all'età di quindici anni - per poi coronarla Regina indiscussa della disciplina del salto con l'asta, introdotta in campo femminile soltanto nel 1992.
Le doti acrobatiche affinate in ginnastica permettono infatti sin da subito alla giovane russa di mettersi in luce in campo internazionale.
All'età di appena 16 anni, nel 1998, si classifica al nono posto ai mondiali juniores ad Annecy in Francia (misura di 3,90 m).
L'anno successivo, Yelena si aggiudica il titolo mondiale giovanile con la misura di 4,10 m. Seguono il titolo mondiale juniores con 4,20 m nel 2000, ed il titolo europeo juniores con 4,40 m nel 2001.
Nel 2002, la prima medaglia in una manifestazione internazionale seniores: l'argento ai campionati europei con la misura di 4,55 m, dietro alla connazionale Svetlana Feofanova (4,60 m).
Ai successivi mondiali indoor di Birmingham nel 2003, è sempre la Feofanova a precederla sul gradino più alto del podio con l'(allora) record del mondo di 4,80 m. Isinbayeva è, comunque, immensa con i suoi 4,60 m.
Nel corso della stagione all'aperto, al meeting di Gateshead, Yelena osserva dall'alto tutte le altre atlete, stabilendo con 4,82 m. il nuovo primato del mondo, il primo della sua carriera.
Ai successivi mondiali di Parigi agguanta, invece, soltanto il bronzo preceduta dalla solita Feofanova (4,75 m.) e dalla tedesca Annika Becker.
Il 2004 incorna definitivamente la Russa di Volgograd quale padrona assoluta della specialità. Yelena offusca, infatti, la gloria della connazionale Feofanova e della statunitense Stacy Dragila, principali protagoniste del salto con l'asta femminile nelle precedenti stagioni.
Nel corso del mese di Febbraio Isinbayeva stabilisce, infatti, il nuovo record del mondo al coperto (4,83 m.).
La classe e l'orgolglio della Feofanova riemergono la settimana successiva toccando quota 4,85 m., ma ai mondiali indoor di Budapest è Yelena ad aggiudicarsi il titolo mondiale con il nuovo incredibile record di 4,86 m..
I successivi meeting estivi si caratterizzano per i continui miglioramenti del primato all'aperto ritoccato nel frattempo dalla statunitense Dragila (4,83 m).
Isinbayeva - dapprima salita a quota 4,87 m. - respinge infatti definitivamente l'attacco da parte della rivale Feofanova (4,88 m.), volando a 4,89 m.
Ad agosto Yelena si ripete vincendo l'oro olimpico ad Atene con l'ennesimo record del mondo (4,91 m), davanti alla rivale di sempre (la Feofanova è infatti seconda a 4,75 m.).
Nel corso del 2004, stabilisce sette record assoluti portando il primato al coperto da 4,80 m a 4,86 m e quello all'aperto da 4,82 m a 4,91 m.
A fine stagione viene eletta Atleta donna dell'anno dalla IAAF.
Nei primi mesi del 2005 migliora quattro volte il primato al coperto, arrivando fino a 4,90 m in occasione della vittoria agli Europei di atletica leggera indoor.
All'aperto comincia, invece, a ritoccare il primato dapprima di un centimetro al meeting di Losanna, per poi "fermarsi" a Madrid a 4,95 m.
Il successivo 22 luglio 2005, al meeting del Crystal Palace di Londra, dopo aver saltato al secondo tentativo 4,96 m., Yelena migliora ancora di un centimetro il primato assoluto, toccando la storica quota 5,00 m.. E' dunque raggiunta la misura da sempre considerata impossibile ad una donna.
Un mese dopo, i mondiali di Helsinki la vedono toccare quota 5,01 m, con relativa inevitabile conquista dell'oro mondiale (è il suo nono record).
E' dunque, ancora una volta, Atleta donna dell'anno.
Il 2006 le regala il nuovo primato al coperto a quota 4,91 m. Ai campionati mondiali indoor di Mosca è oro ma con la misura - per lei modesta - di 4,80 m, medesima quota raggiunta ai vittoriosi campionati europei di Goteborg.
Nel 2007, al meeting di febbraio di Donetsk ritocca il record mondiale indoor portandolo a 4,93 m. per poi conquistare la vittoria ai Campionati del mondo di Osaka, malgrado il fallito tentativo a quota 5,02.

lunedì 4 febbraio 2008

SERIE A: VENTUNESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

JUVENTUS - CAGLIARI 1-1
Delusione bianconera

L'ultima della classe impone un inaspettatto pareggio casalingo alla Juventus - al termine di un incontro ben giocato dagli isolani e mal gestito dai ragazzi di Ranieri - interrompendo la rincorsa dei bianconeri al secondo posto della classifica.
Il Cagliari soffre, infatti, soltanto nei primi 20 minuti di gara per poi crescere autorevolmente a centrocampo e pungere la retroguardia di casa con pericolose ripartenze.
La Juve, poco dinamica e spesso in deficit di ossigeno, patisce terribilmente l'assenza di C. Zanetti manifestando i soliti gravi limiti nella fase di costruzione di gioco.
Tiago offre alcuni sprazzi confortanti rispetto al recente passato ma non impone mai la propria qualità tecnica in mezzo al campo; Nocerino è davvero confuso e mai decisivo neppure in fase di copertura.
La brillantezza dimostrata da Del Piero e compagni nella vittoriosa trasferta di Livorno trova, dunque, conferme soltanto nei primi minuti di gioco soprattutto per merito di Nedved.
E' Trezeguet a sprecare la prima vera occasione da rete costruita dal ceco al minuto 11.
Il francese, indisturbato in area di rigore rossoblu, non punisce infatti la difesa avversaria sparacchiando addosso all'ottimo Storari.
Palladino, abulico ed incompleto, imita ReDavid dopo pochi minuti non concretizzando al meglio un magnifico assist di Del Piero.
Il campo allentato spegne, dunque, da subito le velleità bianconere ed il Cagliari ne approfitta prontamente grazie all'ottimo pressing ed alla tranquilla gestione della palla.
In finale di primo tempo spetta, pertanto, a Belardi ipnotizzare Larrivey, lanciato magnificamente a rete in piena solitudine.
La ripresa non muta le dinamiche e l'inerzia della partita.
E', infatti, la squadra sarda a sfiorare il vantaggio al 4' ancora con il proprio attaccante argentino che tuttavia, indisturbato in area bianconera, spreca incredibilmente di testa.
Il meritato vantaggio rossoblu si concretizza al minuto 10.
L'angolo è di Foggia, il colpo di testa vincente di Bianco; la difesa di Ranieri colpevolemente immobile.
La Juve reagisce, comunque, immediatamente agguantando il pareggio dopo pochi secondi grazie al ritrovato Nedved che - con perfetto fendente da fuori area - ricorda al popolo di casa il suo glorioso passato.
E' comunque un isolato lampo di classe dell'ex-campione, nulla più.
I sardi, infatti, mantengono le redini della partita creando una ulteriore, incredibile occasione da rete al 25'.
Belardi, inizialmente titubante sul tiro da fuori area di Cossu, imita Buffon sulla ribattuta di Canini agguantando la palla con balzo felino sulla linea di porta.
L'ingresso in campo del prestante Sissoko, molto volenteroso e dinamico, assicura maggiore peso al centrocampo bianconero ma non troppa fantasia.
La Juve, ancora una volta non punita in contropiede da Acquafresca, prova a vincere la gara con un generoso forcing finale, ma ottiene soltanto qualche calcio dalla bandierina.
Al 42', l'angolo di Camoranesi è perfetto, ma il colpo di testa di Salhiamidiciz si spegne a lato.
La gara si chiude, dunque, senza ulteriori sussulti.

La gara in cifre

JUVENTUS-CAGLIARI 1-1
RETI: 55’ Bianco, 56’ Nedved

JUVENTUS: Belardi, Salihamidzic, Legrottaglie, Grygera, Molinaro, Palladino (46’ Camoranesi), Nocerino, Tiago(67’ Sissoko), Nedved, Del Piero, Trezeguet.
All. Ranieri
CAGLIARI: Storari, Ferri, Lopez (16’ Canini), Bianco, Agostini, Conti, Parola, Fini, Foggia (46’ Cossu), Jeda, Larrivey (71’ Acquafresca).
All. Ballardini
ARBITRO: Giannoccaro
AMMONITI: Camoranesi (J), Jeda, Conti, Fini (C)

Le pagelle di Mumo Orsi

Belardi 6,5 Pronto nel primo tempo sul rasoterra di Foggia e su Larrivey. Compie un mezzo miracolo sul timido Canini, dopo una errata smanacciata sul tiro di Cossu. Perfetto in uscita bassa su Acquafresca.
Salihamidzic 5 Volenteroso come sempre, nulla più.
Legrottaglie 6 Pronto in numerosi recuperi, poco preciso nei rilanci.
Grygera 6 Non è elegante, ma concreto.
Molinaro 5 Appare stanco e provato, non spinge quasi mai sulla propria corsia.
Palladino 5 Inconcludente, mai preciso. (Camoranesi 6 Qualche lampo di classe, anche sui calci piazzati)
Nocerino 4,5 Confuso, poco aggressivo, non riesce a rendersi utile neppure nella fase di copertura.
Tiago 6 Qualche timido segnale di ripresa rispetto al nefasto passato. Decisivo in due interventi in fase difensiva all'interno dell'area di rigore bianconera. Non brilla però in fase di impostazione di gioco (Sissoko 6 Prestante fisicamente, volenteroso).
Nedved 6,5 Finalmente decisivo, molto attivo soprattutto nel primo tempo. Il gol ricorda i fasti del passato.
Trezeguet 5,5 Fallisce la palla del vantaggio ad inizio gara. Poi scompare dal gioco, mal assistito dal centrocampo.
Del Piero 5,5 Il suo assist per Palladino, sprecato dal campano nel primo tempo, è delizioso. Il resto non all'altezza della sua gloria.

giovedì 31 gennaio 2008

COPPA ITALIA: JUVENTUS ELIMINATA

JUVENTUS - INTER 2-3
La classe di Del Piero non basta

Le magie di Del Piero, ancora una volta leader e trascinatore, non sono sufficienti alla Juve in Coppa Italia contro l'acerrima rivale milanese.
Madama è, infatti, eliminata dall'Inter al termine di una prestazione molto generosa -impreziosita dalle gemme di classe del proprio capitano - ma che conferma tutti i limiti tecnici dell'attuale organico bianconero, privo anche del baluardo Buffon.
L'enorme divario ad oggi sussistente tra ciò che rimane di una ex-grande squadra e la corazzata nerazzurra, non permette infatti ai ragazzi di Ranieri di realizzare l'impresa.
In verità, l'illusorio pareggio esterno agguantato la scorsa settimana a S.Siro aveva chiaramente preannunciato la debacle interna.
In quella occasione infatti - malgrado la superiorità numerica per oltre 80' di gioco - i bianconeri non erano riusciti a concretizzare l'irripetibile chance concesa loro da Burdisso e compagni, risalendo la china soltanto nel finale per merito dell'elegante caparbietà di Del Piero ed il gol d'addio di Boumsong.
Anche a Torino, pertanto, l'Inter - priva di alcuni dei suoi pezzi pregiati (tra i tanti: Ibra, Cambiasso...Viera schierato soltanto nella ripresa) - non fatica eccessivamente nell'affondare i colpi in area di rigore avversaria, miseramente affidata a Birindelli, Belardi e Stendardo trio difensivo indegnamente erede del glorioso passato.
(....Combi-Rosetta-Caligaris; Zoff-Gentile-Cabrini; Buffon-Ferrara-Montero; Buffon-Cannavaro- Thuram...altri tempi...)
Il vantaggio iniziale interista ad opera del promettente, ma pur sempre sconosciuto, Balotelli umilia l'orgoglio dei padroni di casa, in ogni caso, pronti a reagire grazie alle reti di Del Piero e Iaquinta.
Il solito Cruz, su rigore, pareggia poi i conti in chiusura di primo tempo dopo il fallo di Salihamidiciz.
In apertura di ripresa, è invece Nedved a sprecare il magnifico assist offertogli da Del Piero fallendo il decisivo vantaggio juventino.
Compete, dunque, ancora a Balotelli (chi era costui?) il compito di farsi gioco di Legrottaglie, violare la porta di Belardi e chiudere la gara.
Unica nota lieta per Ranieri il rientro in campo di Camoranesi, uomo decisivo per il centrocampo bianconero.



martedì 29 gennaio 2008

CALCIOMERCATO: LA JUVE ACQUISTA MELBERG E SISSOKO. STENDARDO ARRIVA IN PRESTITO DALLA LAZIO

La Juventus - dopo aver annunciato nella giornata di ieri l'arrivo in prestito dalla Lazio del difensore Guglielmo Stendardo - ha oggi ufficializzato gli acquisiti di Mohamed Lamine Sissoko ed Erik Olof Melberg.
Il primo - centrocampista nato in Francia nel 1985 ma nazionale del Mali - è costato ai dirigenti bianconeri 11 milioni di euro, pagabili in tre rate al Liverpool: 4,3 milioni alla firma del contratto, 3,3 milioni il 10 luglio 2009, 3,3 milioni il 10 luglio 2010.
"Il valore di acquisto - precisa la nota del club bianconero - potrà incrementarsi di ulteriori 2 milioni di euro al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi" nel corso della durata del contratto col calciatore, che è di 5 anni.
Il secondo - difensore svedese nato il 3 settembre 1977, in forza all'Aston Villa sino al termine della stagione - si lega alla Juve con contratto valido dal primo luglio 2008 al 30 giugno 2011.

SERIE A: VENTESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

LIVORNO - JUVENTUS 1-3
Fantastici Del Piero e Trezeguet
La coppia delle meraviglie Del Piero - Trezeguet, superbo connubio di classe ed eleganza calcistica, trascina la Juve al successo esterno sul campo del Livorno.
La magistrale prestazione offerta dai due campioni bianconeri riconcilia, dunque, i tifosi juventini con la propria squadra permettendo loro di sognare, ancora una volta, traguardi considerati impossibili in estate.
Il capitano è, come sempre, delizioso sia quale uomo assist (pregevole il tocco per la terza rete di Trezeguet) sia come finalizzatore (incredibile la cavalcata verso la porta di Amelia e la freddezza in zona gol in occasione del 2-0).
Il franco-platense si conferma interprete perfetto, ineguagliabile al mondo, nel ruolo di uomo decisivo in area piccola.
Straordinario il suo movimento d'attacco, con susseguente imprendibile diagonale, per l'iniziale vantaggio; sontuoso il gesto realizzativo del momentaneo 3-0.
In tale contesto di primario valore non sfigura - di certo - l'ottimo C. Zanetti, vero uomo cardine di un centrocampo che ritrova in Nocerino (almeno in parte) il gladiatore apprezzato ad inizio stagione.
E' proprio Zanetti, infatti, a deliziare i compagni con geometrie precise e verticalizzazioni decisive. Emblematico, in tal senso, il lancio di Olimpica memoria che Del Piero trasforma in rete.
La difesa patisce, invece, l'assenza di Chiellini.
Grygera, infatti, non assicura degna protezione al compagno di reparto Legrottaglie, mal assistito dal vecchio Birindelli e - soprattutto ad inizio gara - da Molinaro.
Decisivo, invece, Belardi.
L'ex reggino riesce, infatti, a non far rimpiangere il portiere più forte del mondo sventando nei primi 20 minuti di gara due occasioni da gol mal gestite da Tavano.
Nedved e Palladino riescono, invece, a deludere ancora una volta Ranieri.
L'ex campionissimo ceco è infatti poco propositivo e mai redditizio in attacco; il ragazzo campano sempre evanescente e poco concreto.
Il Livorno, come detto, prova soltanto ad inizio gara ad incutere timore all'avversario - sfiorando il vantaggio con Tavano - per poi scomparire dal campo umiliato da Madama.
Il solo moto d'orgoglio di Bogdani permette, infatti, ai labronici di trovare - in chiusura di gara - il gol della bandiera.

La gara in cifre

LIVORNO-JUVENTUS 1-3 (0-1)
RETI: 30’ pt e 18’ st Trezeguet, 4’ st Del Piero, 34’ st Bogdani.

LIVORNO: Amelia; Grandoni, Knezevic, Galante; Balleri, De Vezze, Vidigal, Filippini (14’ st Pulzetti, Pasquale; Tavano, Tristan (14’ st Bogdani). All. Camolese.
JUVENTUS: Belardi; Salihamidzic (14’ st Birindelli), Legrottaglie, Grygera, Molinaro; Palladino, Nocerino, Zanetti, Nedved (44’ st Castiglia); Del Piero (29’ st Iaquinta), Trezeguet.
A disposizione: Vanstrattan, Ariaudo, D’Elia, Tiago. All. Ranieri.

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno.
AMMONITI: 31’ pt Vidigal, 43’ pt Palladino, 6’ st De Vezze, 16’ st Zanetti, 21’ st Grygera, 33’ st Nocerino, 48′ st Iaquinta.
ESPULSI: 9’ st De Vezze per doppia ammonizione, 48′ st Balleri per doppia ammonizione.

Le pagelle di Mumo Orsi

Belardi 7 Decisivo nel primo tempo, in due occasioni, su Tavano.
Saliahmidiciz 5,5 Non convince pienamente. E' sulla fascia di destra, infatti, che il Livorno prova ad affondare in un paio di occasioni, riuscendovi senza troppi ostacoli. Ammirevole, in ogni caso, per la sua generosità e duddilità. (Birindelli 5 Il solito Birindelli....)
Grygera 5,5 Incerto in occasione dell'erroneo movimento difensivo che permette a Tavano di battere a rete nel primo tempo in solitudine davanti a Belardi. Poi ordinaria amministrazione.
Legrottaglie 6,5 Il solo, del reparto difensivo, ad assicurare certezze.
Molinaro 5,5 Grande corsa, ottimi mezzi fisici, ma qualche distrazione in copertura.
Zanetti 7 Fondamentale, decisivo negli assist e nelle geometrie di centrocampo.
Nocerino 6 L'arrivo di Sissoko pungola il campano, nuovamente dinamico ed aggressivo dopo numerose opache prestazioni. La fantasia, tuttavia, non gli appartiene.
Nedved 5,5 Poco movimento, nessuna iniziativa.
Palladino 5 Evanescente, gioca in un ruolo che non suo.
Del Piero 7,5 Geniale e concreto. Fantastica la cavalcata su perfetta intuizione di Zanetti, con prezioso gol per il momentaneo duplice vantaggio. Splendido e decisivo l'assist per la terza rete siglata da Trezeguet (Iaquinta 5 Poco lucido, nervoso anche nel finale all'uscita dal campo).
Trezeguet 8 Il Re dell'area di rigore è magnifico, sontuoso, incredibilmente concreto e decisivo. Il terzo gol è da cineteca. Campione insostituibile.

lunedì 28 gennaio 2008

EUROPEI DI PATTINAGGIO: ORO A CAROLINA KOSTNER


CROAZIA - La deliziosa danza sul ghiaccio di Carolina Kostner entusiasma la platea di Zagabria, regalando alla pattinatrice azzurra la conferma del titolo continentale già conquistato a Varsavia lo scorso anno.

venerdì 25 gennaio 2008

COPPA ITALIA: ANDATA QUARTI DI FINALE

INTER-JUVENTUS 2-2
Alex e Boumsong agguantano il pareggio

Del Piero, ancora lui, con classe immensa ed orgoglio mai domo salva la Juventus da una brutta figura a S.Siro contro un Inter ricca di giovani speranze (Pelè) e vecchi gladiatori (Crespo- Materazzi) costretta anche alla inferiorità numerica per gran parte dell'incontro.
E' il capitano, infatti, ad imprimere la svolta per la squadra di Ranieri, al termine di una prestazione abulica e modesta dell'intero organico, decimato in ogni caso dalle gravi assenze.
Alex, dapprima, agevola il compito dei propri compagni sfruttando alla perfezione, al minuto 8, l'ingenuità di Burdisso, costretto al fallo da rosso diretto.
Successivamente, dopo l'incredibile doppio vantaggio nerazzurro, evita la debacle bianconera riportando in carreggiata Madama grazie ad una rete di rara bellezza.
Perfezione balistica, rabbia, freddezza sono tutte nel suo gesto.
Il capitano ribadisce, dunque, da campione indiscusso la propria autenticità juventina, segnando la strada ai compagni, eccessivamente smarriti nel corso dell'intera gara.
Boumsong, indiscutibile cattivo esempio in fase difesiva, permette poi all'85' di acciuffare il pareggio finale offrendo al popolo bianconero (circa 6.000 tifosi sulle gradinate milanesi) il proprio dono di addio. Perfetto lo stacco aereo del francese in area di rigore interista.
Preoccupano, in ogni caso, le amnesie difensive palesate da Legrottaglie e compagni, l'incapacità di Belardi nonchè l'evidente grave carenza creativa del centrocampo.
Palladino, infine, delude ancora una volta le aspettative della viglia. Poco mobile, mai decisivo sull'out, spesso inconcludente, non sfrutta a dovere l'occasione concessagli.
Da segnalare, sulla sponda nerazzurra, l'incredibile astuzia realizzativa di Cruz, autore di una splendida doppietta, e i rientri di Patrick Viera e Toldo, decisivo sulla punizione di Iaquinta nel corso della prima frazione di gioco.

SERIE A: DICIANNOVESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

JUVENTUS - SAMPDORIA 0-0
I Bianconeri si allontanano sempre più dalla vetta

La sorte non aiuta la squadra di Ranieri nel confronto casalingo contro la Sampdoria, frenando bruscamente la cavalcata bianconera nei piani alti della classifica.
Il pareggio interno con i doriani - figlio in ogni caso della sterilità manifestata dai padroni di casa - ridimensiona, dunque, i sogni Champions di Del Piero e compagni.
La Juventus - nuovamente pregiudicata dagli evidenti errori della terna arbitrale - palesa purtroppo, ancora una volta, gravi incertezze nella fase di impostazione del gioco. Poche idee, scarso senso creativo, atavici ed irrisolti limiti tecnici a centrocampo.
In assenza di Camoranesi, infatti, il solo Zanetti non può di certo assicurare - accanto alla puntuale capacità di interdizione - lampi di classe in fase offensiva.
Almiron e Tiago, accantonati anche dalla dirigenza juventina, rappresentano oramai l'indiscutibile fallimento di una balbettante campagna acquisti.
L'attacco non può sempre sopperire, da solo, a tali carenze.
La Samp, in ogni caso, ordinata e ben disposta in campo da Mazzarri, non demerita il risultato finale grazie ad una prestazione accorta e senza sbavature.
Ranieri, privo di numerosi titolari, è costretto a schierare il vecchio Birindelli sulla fascia destra con Grygera e Legrottaglie al centro, affiancati sulla out opposto dal solito Molinaro.
Il centrocampo è affidato all'encomiabile C. Zanetti assistito al centro da Salhiamidciz.
Sulle corsie laterali Marchionni e Nedved completano lo scacchiere. Il duo d'attacco è Del Piero-Trezeguet.
I padroni di casa offrono il meglio del proprio repertorio soltanto nel corso della prima frazione di gioco.
In apertura di gara è Marchionni a divorare una enorme occasione da rete dopo il guizzo decisivo in area avversaria di capitan Del Piero. Il laterale di Ranieri, servito perfettamente dal campione veneto, sparacchia incredibilmente alto sulla traversa a portiere ormai battuto. E' il minuto 12.
Successivamente è, invece, Trezeguet a sfiorare il meritato vantaggio.
Dapprima al 30', infatti, ReDavid si esibisce in uno splendido tocco "di tacco" in area avversaria. La palla termina, tuttavia, beffardamente di poco a lato, con Castellazzi immobile.
In seguito, dopo pochi minuti, il centravanti juventino vede frenato il proprio tiro a rete dalla doppia opposizione sulla linea di porta di Delvecchio ed Accardi.
Il guardalinee, nel dubbio, non asseconda la giusta esultanza del franco-platense.
Dopo un minuto il campione di Rouen è, invece, bloccato dalla traversa.
Bellissimo, in ogni caso, il gesto atletico, deliziosa la coordinazione con perfetta semi rovesciata volante.
La Samp reagisce, comunque, prontamente creando l'unica occasione da rete dell'intera gara. Il palo salva l'immobile Buffon sul colpo di testa di Palombo al 42'.
Il secondo tempo si apre con l'ingresso di Iaquinta al posto di Del Piero. Il calabrese non ripete, tuttavia, le ottime prestazioni assicurate nei precedenti incontri, risultando del tutto evanescente e poco incisivo. Nedved lo imita diligentemente.
Nel corso della frazione finale, infatti, la Juve non riesce ad imprimere velocità alla manovra, nè a creare i presupposti per la vittoria.
Unico lampo decisivo, quello di Marchionni al minuto 22.
Il vice-Camoranesi, esibitosi in una ottima percussione in area di rigore avversaria, subisce tutta la veemenza scomposta della difesa doriana. Il tackle decisivo di Campagnaro è, infatti, apprezzabile ma chiaramente falloso. La platea, tuttavia, non ascolta nessun fischio da parte del direttore di gara.
Dopo pochi minuti è, invece, Trezeguet ad essere travolto, sempre in area doriana, ma anche in questo caso l'arbitro decide di non assegnare alcun penalty.
La gara si chiude, dunque, con un malinconioco pareggio.

giovedì 17 gennaio 2008

COPPA ITALIA: JUVENTUS AI QUARTI DI FINALE

JUVENTUS-EMPOLI: 5-3
Iaquinta e Nedved trascinano i bianconeri

Un Empoli bello e spregiudicato - con Pozzi superstar - sfiora l'impresa a Torino sfruttando al meglio le gravi incertezze dell'inedita coppia difensiva bianconera Grygera-Boumsong.
I giovani di Malesani, costretti a subire l'iniziale doppio vantaggio juventino (Marchionni-Nedved), reagiscono brillantemente dopo l'uscita dal campo di Chiellini, unico baluardo dell'imbarazzante retroguardia juventina.
Pozzi ed Antonini agguantano, infatti, il momentaneo 2-2.
La Juventus, comunque, non si intimorisce e regala emozioni in fase di attacco.
Determinanti la concretezza di Iaquinta - autore di una bella doppietta - ed il supporto offensivo di un indomabile Nedved.
Del Piero, subentrato ad un opaco Palladino, sigla dal dischetto il quinto gol.

lunedì 14 gennaio 2008

SERIE A: DICIOTTESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

CATANIA - JUVENTUS 1-1
Del Piero, in pieno recupero, salva i bianconeri

Alex Del Piero, ancora lui, permette alla squadra di Ranieri di evitare la terza sconfitta stagionale sul campo di un ordinato e volenteroso Catania.
La Juve, poco lucida, risente infatti della pausa natalizia palesando evidente sterilità in attacco e gravi carenze di gioco a centrocampo.
La difesa bianconera, invero, subisce poco o nulla con Buffon pressochè inoperoso nel corso dell'intera gara. Tuttavia, la retroguardia juventina - in occassione della rete etnea (in ogni caso in palese fuorigioco) - non è esente da ogni responsabilità.
In particolare, Molinaro risulta in evidente ritardo rispetto al movimento collettivo della linea orchestrata dall'ottimo Legrottaglie.
Hasan Salihamidciz, inoltre, non ripete l'ottima prestazione fornita nel precedente incontro casalingo contro il Siena, imitato perfettamente dal grigio Grygera.
Tiago, malgrado le grandi attese della vigilia, intimorito e poco grintoso delude ancora una volta; Nocerino - in evidente affanno - risulta sempre molto falloso e davvero inconcludente.
La sola abnegazione di Zanetti - mal supportato da Nedved - non è, dunque, sufficiente a creare decisive azioni da rete.
Nel corso della ripresa, infatti, la Juve domina il campo senza però produrre grandi emozioni in area siciliana.
Il solo capitano, pertanto, assicura sino al fischio finale qualità e grinta, guadagnando prima e realizzando poi - in pieno recupero - su rigore la rete del meritato pareggio.
Trezeguet, infatti, smarrisce la proverbiale capacità realizzativa sprecando le poche opportunità confezionate dai compagni.
Anche Ranieri, in verità, non è comunque esente da colpe. L'ingresso di Iaquinta, come quello di Marchionni, risulta infatti un po' troppo tardivo.
Il peggiore in campo è, in ogni caso, il direttore di gara. A parte l'errore in occasione del gol catanese (si ribadisce, Spinesi è in chiaro fuorigioco), l'arbitro non assegna ai bianconeri un netto rigore cagionato da Polito ai danni di Del Piero segnalando, nel corso del primo tempo, un inesistente fuorigioco del campione juventino.

giovedì 10 gennaio 2008

ATLETICA LEGGERA: FRANCESCO PANETTA


"Dai, vai, sei solo...stai tranquillo"

Il finanziere che si allenava con Francesco Panetta di Giovanni Certomà

“[…] in una mattina fredda e piovosa, mi ritrovai seduto all'interno di un pulmino scolastico che trasportava me ed altri ragazzini provenienti da altri istituti superiori di Locri (R. C.) e Siderno in quel di Bovalino.Tra i ragazzini vi era uno a cui la quasi totalità degli accompagnatori, rivolgeva molti sorrisi, saluti e soprattutto parole di lode e vanto per i successi ottenuti. Questi era un ragazzino di qualche anno più grande di me, con i capelli ricci e lunghi con due occhiali legati con l'elastico e con un paio di diadora di colore blu ai piedi, il suo nome era Francesco Panetta”. Si apre così il racconto dell’ispettore della Guardia di Finanza, Antonio Posca, che rievoca la sua storia di atleta. Tutto si svolgeva nell’ormai lontano 1979, quando Antonio frequentava il primo anno del liceo scientifico “Zaleuco” di Locri ed “ebbi la fortuna di essere selezionato a rappresentare il citato istituto per i “ giochi della gioventù”. Intanto su quel pulmino la sua tensione cresceva “e con lei cominciavano a frullarmi in testa mille pensieri: "...ma che cavolo ci faccio io qui?...ecco sta piovendo, pensa che gara che sarà...ma guarda questo Panetta, vincerà lui e mi farà fare una figuraccia...". Ma le paure di Antonio scomparvero “all'atto dell'appello degli atleti per le batterie, infatti, constatai che per la mia età, ero stato iscritto nella gara della categoria cadetti, con i ragazzini delle medie, mentre Francesco Panetta partecipava a quella degli allievi. La gara partì e, forse entusiasta del fatto che non dovessi confrontarmi con quel ragazzino che si chiamava Panetta, mi ritrovai dopo alcuni metri a condurre in testa. Correvo e correvo, senza preoccuparmi che stesse piovendo o degli schizzi di fanghiglia che si mescolava al mio sudore. Primo giro di boa, ecco sono primo, gli altri sono indietro ma ecco che accanto a me si affianca il professore Italo Pugliese che mi urla: "calmati se no scoppi!". Ma Antonio non ascolta quelle voci. “Continuai a tenere lo stesso ritmo, secondo giro di boa, ancora primo e gli altri lontanissimi”. E a quel secondo passaggio Antonio ascolta le urla di Francesco Panetta: “dai, vai sei solo, stai tanquillo". “Arrivai vincitore così al traguardo, con un notevole distacco sugli "inseguitori"; avevo il cuore in gola, la bocca secca e non stremai a terra forse, sorretto più dall'orgoglio che da altro. E al ritorno, su quello “storico” pulmino, si sedette accanto ad Antonio proprio Francesco Panetta dell'I.T.C. di Siderno. “Iniziammo a parlare e mi raccontò che l'anno prima aveva corso la finale nazionale e che si allenava con altri ragazzi di Siderno nel nuovo campo di atletica, invitandomi di andarlo a trovare. La sera stessa di ciò ne parlai con i miei genitori e qualche giorno dopo, accompagnato da mio padre, mi recai a Siderno dove ebbi a conoscere Marcello Attisani e così iniziai a correre per l'U.S.A.L. Siderno. Gli allenamenti si svolgevano il pomeriggio sotto la guida di Marcello. Prima di iniziare con il lavoro specifico, tutti noi, fondisti e mezzofondisti e i velocisti effettuavamo il riscaldamento con una corsetta blanda fino alla fiumara e ritorno. - Mentre Antonio srotola la sua pellicola della memoria è palpabile l’intensità delle emozioni sopite - . “Eravamo un bel gruppo, un potenziale umano impressionante. Facevamo paura a tutti. Correvamo e vincevamo, finali provinciali, regionali, qualificazioni alle fasi nazionali dei giochi della gioventù e meeting di atletica. Intanto Francesco Panetta seguito anche da istruttori federali dopo essere giunto settimo alla finale mondiale Juniores ad Helsinki si trasferiva a Milano alla “Propatria “ sotto la guida di G. Rondelli, mentre noi rimasti a Siderno continuavamo a vincere. L’attività sportiva di Antonio si protrasse fino al 1983, anno in cui si diplomò. A novembre, poi, si iscrisse all’Università, presso la facoltà di Ingegneria di Firenze e a quel punto arrivò il primo stop con “l’amata corsa”. Gli studi particolarmente impegnativi e difficoltà di altra natura fanno dimenticare ad Antonio la corsa per qualche anno. Ma nel 1989, durante il servizio militare da ufficiale nell’esercito, in occasione dell’allestimento della squadra da far partecipare alla “Vivicittà”, Antonio ritorna al suo “amore”, la corsa. La “sorte” o il “fato”, però, non si rivelano sui amici e, a causa di un piccolo infortunio alla caviglia, dovette smettere. Lo stop ha la durata di qualche anno e nel 1995, quando vinse il concorso nella Guardia di Finanza, “tra una nevicata ed una gelata per smaltire qualche rotondità ripresi saltuariamente a correre. Nel 1998 durante il servizio mi lesionai il LCA e il menisco del ginocchio sinistro. Ecco la mia FINE, cominciai ad ingrassare e soprattutto con l'andare avanti misi da parte qualsiasi velleità di correre a certi livelli. Ma “il primo amore” non si può dimenticare, né può morire, “e ciò grazie al mio fraterno amico Giovanni Gelsomino. Fu lui a spingermi nell'estate del 2004 a calzare nuovamente le scarpette da corsa e ad accompagnarlo giornalmente nelle sue sedute di allenamento, svolte di prima mattina lungo la pista ciclabile che da Locri porta a Sant' Ilario. Con mia sorpresa mi ritrovai a correre di nuovo e, sebbene in sovrappeso (82 kg.), a non faticare più di tanto. Così ho ripreso a correre e senza una adeguata preparazione ho partecipato all’estero ad alcune gare, la mezza di Locarno del novembre 2006, giungendo 155° su 1100 partecipanti e concludendola in 1h 35'00 a circa 4'30 a Km e sopratutto rivivendo sensazioni bellissime ripensando ai mie trascorsi”. La storia di Antonio Posca, oggi ispettore della Guardia di Finanza, in quel di Como, e 65 kg, non fa che suscitare emozioni, e di quelle “vere” di uno che ebbe la fortuna di sentirsi dire da Francesco Panetta: “dai, vai sei solo, stai tanquillo".

SALTO IN ALTO: KAJSA BERGQVIST SI RITIRA


La svedese Kajsa Bergqvist, 31 anni, campionessa del mondo di salto in alto nel 2005 ed europea nel 2002, ha deciso di abbandonare il mondo dello sport agonistico.
'Non ho piu' le motivazioni per continuare', ha detto l'atleta al quotidiano 'Expressen', annunciando di essersi sposata con Maans Herngren il 31 dicembre in Sudafrica.
La Bergqvist, splendida donna e grande professionista, rinuncia così alle Olimpiadi di Pechino.
A Sydney, nel 2000, aveva conquistato il bronzo.
Il suo 2,06 è la quarta migliore prestazione di sempre all’aperto, misura non troppo lontana dallo storico record mondiale del 1986 della bulgara Stefka Kostadinova (2,09).
Ma i suoi migliori risultati sono stati ottenuti al chiuso: oltre a essere primatista mondiale indoor (2,08), la Bergqvist è stata due volte campionessa iridata (2001 e 2003) e una volta campionessa continentale (2000).
In 52 occasioni ha superato il muro dei due metri.

IL SECOLO DELL'AVVOCATO

"La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni".

ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inaugura al Vittoriano la mostra 'Il Secolo dell'Avvocato. Gianni Agnelli una vita straordinaria".