venerdì 4 giugno 2010

PAVEL: NON EBBI ESITAZIONI...UN DOLORE LA COPPA ALL'INTER



In un'intervista rilasciata a Il Giornale, Pavel Nedved dimostra - ancora una volta - tutto il suo amore per la maglia bianconera.

Scudetto 2006: "Sento mio, totalmente, lo scudetto del 2006 revocato da Calciopoli. L’ho sudato, l’ho vinto sul campo. Ero e sono amareggiato per quello che è accaduto. Io so che mi sono comportato da professionista e sono arrabbiato con chi ha buttato fango sul mio e nostro lavoro, quel campionato lo abbiamo vinto meritatamente. L’Inter non vuole restituire il titolo? Materazzi ha indossato una maglietta burla contro gli juventini, dopo la finale di Madrid? Sono problemi loro, dovranno pur farsi un esame di coscienza. Esistono intercettazioni chiare. Non commento la maglietta di Materazzi, ognuno sa e deve comportarsi come sente, credo di essere un po’ diverso da lui. Dicevano che ero un provocatore, un furbo, uno fastidioso? Sì, è vero, davo molto fastidio, perché ero forte, avevano paura di me e parlavano".
Juventus: "La Juventus è stata poco esemplare con me? Non ne vorrei parlare. Nel calcio non esiste riconoscenza, non mi aspettavo di più ma mi dispiaceva vedere alla Juventus gente senza esperienza e competenza. Rientrare nel club? Mi piacerebbe dare una mano alla Juventus ma senza la necessità di una qualifica. Se il presidente avrà bisogno di confrontarsi con me avrà la mia piena disponibilità. Team manager? Bisogna vedere che cosa vogliono da me, sarebbe un onore rappresentare il club nei rapporti internazionali, la federcalcio ceca me lo ha chiesto. Quello che potrò dare lo darò".
Il no all'Inter: "Avrei potuto essere anche io a Madrid con loro. Premesso che ho sentito un colpo al cuore, da juventino, per la loro vittoria, ho ripensato alle parole di Mourinho. Quali? Mi aveva detto: vieni con noi, vinceremo la Champions. Aveva ragione. Rifiutai l’offerta, non ebbi un solo attimo di esitazione".
Il futuro: "I sogni? Due, andare con la mia nazionale al mondiale in Brasile. Vincere con la Juventus la Champions. Anche se non più da calciatore.".
(Il Giornale)