lunedì 26 novembre 2007

SERIE A: TREDICESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

JUVENTUS - PALERMO 5-0
Spettacolo bianconero

Perentoria ed indiscutibile la vittoria della Juventus ai danni di un deludente Palermo, mai pericoloso e sempre ai margini della gara.
La squadra di Ranieri impiega, infatti, soltanto mezzora per comprendere la pochezza dell'avversario infliggendo una umiliante sconfitta ai siciliani.
I padroni di casa schierano dal primo minuto il tandem d'attacco Trezeguet-Iaquinta. In difesa Criscito, sostituto dello squalificato Chiellini, affianca Legrottaglie.
Zebina rientra sull'out di destra, con Molinaro - ormai titolare fisso - sulla fascia opposta.
La coppia centrale di centrocampo è composta dai soliti Nocerino-Zanetti, mentre Camoranesi e Nedved occupano le rispettive, abituali posizioni ai lati del campo.
La Juve affronta la gara con il piglio giusto sin dai primi minuti.
Determinati ed attenti, i bianconeri costringono i palermitani ad una strenua difesa della propria metacampo, impedendo qualsiasi affondo verso la porta difesa da Buffon. La supremazia territoriale di Nedved e compagni è evidente.
Ma, inizilamente, Agliardi impedisce ai bianconeri di sfondare. Il portiere rosanero è, infatti, pronto ad evitare il peggio deviando in angolo la velenosa punizione di Iaquinta al 4 minuto. Lo stesso estremo difensore si ripete, sempre sull'ariete calabrese, al 22'.
Nulla può, tuttavia, poco dopo sul capocannoniere del campionato. E', infatti, ancora una volta Trezeguet ad imprimere, al 29', l'accelerata determinante con una splendida rete in acrobazia. L'azione prende spunto da un angolo battuto da Camoranesi.
La morbida parabola dell'italoargentino, spizzicata in area dall'onnipresente Legrottaglie, è infatti trasformata in oro dal divino ReDavid con una semirovesciata da vero campione.
La Juve non è appagata e dopo pochi minuti tocca a Barzagli salvare sulla linea di porta il tiro di Nedved, con Agliardi ormai battuto.
Iaquinta, tra i migliori in campo, non si smentisce ed al 41' regala un'altra gioia. La rete è, davvero, di pregevole fattura. Camoranesi, sempre decisivo, offre infatti al Vincenzone bianconero un ottimo assist in area di rigore.
Il calabrese riesce a stoppare la palla, in scivolata, col piede sinistro e nel rialzarsi da terra -ancorchè contrastato da un avversario - beffa tutti con un pregevole tocco di destro.
La partita è, di fatto, già chiusa ma il secondo secondo tempo offre ancora forti emozioni ai tifosi dell'Olimpico.
Il Palermo, infatti, non riesce a creare le condizioni per una vera reazione, patendo l'inconsistenza del proprio centrocampo e la sterilità offensiva di Amauri e Brienza. Serve a poco l'innesto di Cavani.
Molinaro e Nedved sono tra i più dinamici. Il laterale di difesa bianconero è in costante progressione sulla fascia, sempre pronto a spingere ed affondare in area. Il ceco spazia su tutto il fronte d'attacco e ci prova sia al 5' (di testa) che nei minuti successivi, senza tuttavia trovare la via del gol.
Criscito e Legrottaglie bloccano, senza patimenti, le timide sortite avversarie, permettendo a Buffon di trascorre una serata davvero tranquilla.
Nel frattempo, al minuto 23', Del Piero subentra all'ottimo Iaquinta.
Il capitano non impiega molti minuti per entrare nel vivo del gioco. Corre, smanioso, sfoggiando tutta la propria immensa classe.
Nedved, si ribadisce molto più incisivo rispetto alle precedenti gare, guadagna un prezioso calcio di punizione al minuto 26'. La distanza è di circa 30 metri dalla porta rosanero. E Pinturicchio regala la magia attesa.
Il calcio piazzato di Alex è infatti perfetto. La traiettoria, simile ad un colpo di biliardo, sfiora deliziosamente il palo destro e si insacca in rete. Imparabile.
Il 3-0 non frena la voglia di vittoria della Juve. Al 30' è ancora Del Piero a fornire a Marchionni un assist perfetto in area di rigore. L'ex parmense, subentrato da pochi minuti a Camoranesi, è freddo nell'attendere l'uscita di Agliardi e siglare il quarto gol.
Lo show juventino si conclude in pieno recupero. Al 47', Nedved - involatosi in area avversaria -è steso da Biava. Del Piero trasforma con facilità il penalty raggiungendo quota 6 in classifa cannonieri.

La gara in cifre

JUVENTUS - PALERMO
RETI: 29' p.t. Trezeguet, 41' p.t. Iaquinta, 26' s.t. Del Piero, 30' s.t. Marchionni, 47' s.t. Del Piero (rigore)

JUVENTUS: Buffon; Zebina, Legrottaglie, Criscito, Molinaro; Camoranesi (27' s.t. Marchionni), Zanetti, Nocerino, Nedved; Iaquinta (23' s.t. Del Piero), Trezeguet (32' s.t. Palladino)
A disposizione: Belardi, Birindelli, Salihamidzic, Tiago.
Allenatore: Ranieri
PALERMO: Agliardi; Zaccardo, Barzagli, Biava; Diana, Simplicio, Guana (31' s.t. Migliaccio), Caserta (1' s.t. Cavani), Pisano; Brienza (15' s.t. Bresciano), Amauri
A disposizione: Fontana, Rinaudo, Cassani, Tedesco.
Allenatore: Colantuono
AMMONITI: 44' p.t. Criscito, 8' s.t. Nocerino, 8' s.t. Simplicio, 9' s.t. Amauri, 25' s.t. Pisano
ARBITRO: Saccani di Mantova
ASSISTENTI: Carrer e Carretta
QUARTO UOMO: Romeo

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon n.g. Inoperoso.
Zebina 6,5 E', di certo, il migliore laterale destro a disposizone di Ranieri. Ordinato, mai in difficoltà, assicura spinta sulla propria fascia. Il rientro del francese può essere determinante per il futuro della stagione.
Legrottaglie 7 Leader della difesa, sempre pronto anche in occasione dei calci piazzati in area avversaria. Suo l'assist per la rete di Trezeguet.
Criscito 6,5 Il Palermo è davvero sterile in attacco, parte del merito è anche dello scugnizzo partenopeo.
Molinaro 7 La migliore prestazione in bianoconero per il giovane laterale. Spinge costantemente sulla fascia, sempre pronto all'affondo con susseguente cross in area.
Camoranesi 6,5 Meno appariscente di altre occasioni, ma sempre decisivo per la sorte dell'attacco bianconero (Palladino n.g. Pochi minuti, sufficienti per subire un brutto rimprovero da Del Piero)
Nocerino 5,5 Volenteroso e dinamico, tuttavia poco preciso e tatticamente molto confuso.
Zanetti 6 Poca fantasia ma solita esperienza.
Nedved 6,5 L'autocritica non è mancata in settimana al campione ceco. Consapevole delle opache prestazioni precedenti rimedia con una gara finalmente decisa e ricca di impegno.
Iaquinta 7 La rete, bellissima, sintetizza tutte le caratteristiche del'ariete di Calabria. Caparbio, esplosivo, decisivo. (Del Piero 7,5 Venticinque minuti di pura classe. Punizione fantastica, assist delizioso per Marchionni in occasione del 4-0, rigore perfetto. Eccessivo il suo rimprovero a Palladino).
Trezeguet 7,5 Delizioso il campione di Rouen. La rete che sblocca il risultato è semplicemente regale. Semi-rovesciata perfetta, da campione assoluto. Il movimento costante in attacco, associato alla proverbiale capacità realizzativa, lo rende tra i più forti attaccanti del pianeta.

giovedì 22 novembre 2007

QUALIFICAZIONI EUROPEO 2008


ITALIA - FAR OER 3-1

venerdì 16 novembre 2007

WORLD CUP: ITALIA FEMMINILE SUL TETTO DEL MONDO


ITALIA - U.S.A. 3-0
(25-20, 25-19, 27-25)

NAGOYA (Giappone) - Con un perentorio 3-0 l'Italia di Barbolini sbriciola la resistenza anche degli U.S.A. conquistando la meritata vittoria finale in Coppa del Mondo.
Le azzurre oltre a trionfare nella prestigiosissima competizione mondiale raggiungono, dunque, il 21 successo consecutivo a livello internazionale superando lo storico record stabilito dalla mitica nazionale maschile allenata da J. Velasco.

La gara in cifre

ITALIA: Barazza, Aguero, Del Core, Ferretti, Gioli, Piccinini. Libero: Cardullo. Guiggi, Secolo. Non entrate: Anzanello, Lo Bianco, Ortolani. Allenatore: Barbolini.
STATI UNITI: Glass, Scott-Arruda, Busse, Tom, Bown, Berg. Libero: Davis. Joines, Ah Mow-Santos, Nnamani, Sykora. Non entrata: Haneef-Park. Allenatore: Lang Ping.
ARBITRI: Kim (Corea) e Sokollu (Turchia).
NOTE: Spettatori: 2600. Durata set: 22, 23, 25. Totale: 1h10.
Italia: battute vincenti 2, battute sbagliate 7, muri vincenti 9, errori 11.
Stati Uniti: battute vincenti 2, battute sbagliate 8, muri vincenti 10, errori 15.

Ecco, in sintesi, il cammino record delle nostre ragazze:

8/9 (Qualificazioni WGP 2008) Italia - Bulgaria 3-1
9/9 (Qualificazioni WGP 2008) Italia - Russia 3-1
20/9 (Campionati Europei) Italia-Germania 3-0
22/9 (Campionati Europei) Italia-Azerbaijan 3-0
23/9 (Campionati Europei) Italia-Bielorussia 3-1
25/9 (Campionati Europei) Italia-Francia 3-1
26/9 (Campionati Europei) Italia-Turchia 3-0
27/9 (Campionati Europei) Italia-Russia 3-0
29/9 (Campionati Europei) Italia-Russia 3-0
30/9 (Campionati Europei) Italia-Serbia 3-0
2/11 (World Cup) Italia-Thailandia 3-0
3/11 (World Cup) Italia-Dominicana 3-0
4/11 (World Cup) Italia-Corea Sud 3-0
6/11 (World Cup) Italia-Serbia 3-2
7/11 (World Cup) Italia-Giappone 3-0
9/11 (World Cup) Italia-Polonia 3-0
10/11 (World Cup) Italia-Kenya 3-0
11/11 (World Cup) Italia-Peru` 3-0
14/11 (World Cup) Italia-Brasile 3-0
15/11 (World Cup) Italia-Cuba 3-0
16/11 (World Cup) Italia-Usa 3-0
(R. Datasport, DTS)

giovedì 15 novembre 2007

VOLLEY DONNE: L'ITALIA BATTE ANCHE CUBA


ITALIA - CUBA 3-0
NAGOYA (Giappone) - Le ragazze di Barbolini ottengono il decimo successo consecutivo nella World Cup di pallavolo femminile disputata in terra nipponica, conquistando matematicamente anche la qualificazione per le Olimpiadi di Pechino 2008.
Dopo il prestigioso successo contro il temibile Brasile, l'Italia liquida (ancora una volta) in tre set anche il monumento Cuba, conservando l'imbattibilità nel torneo.
Il successo consegna, di fatto, all'Italia anche il successo finale nella Coppa del Mondo, trofeo mai conquistato in passato dal volley femminile del nostro Paese.
Le azzurre, infatti, vantano in classifica un vantaggio di due punti sugli Stati Uniti e, ovviamente, conquisterebbero di certo il trofeo vincendo domani lo scontro diretto.
Ma - considerato il favorevole quoziente punti vantato sulle prossime avversarie - per le nostre atlete, anche in caso di sconfitta, sarà sufficiente assicurarsi semplicemente 4 punti nell'intero incontro per ottenere la certezza matematica del successo finale.
Quella contro Cuba è, dunqye, una vittoria storica: i dieci successi consecutivi, sommati agli otto del vittorioso europeo ed ai due della qualificazione al World Grand Prix 2008 permettono di raggiungere la quota stratosferica di 20, al pari della immensa Italia maschile di Julio Velasco del periodo aureo 1995-96.

La gara in cifre

Italia: Barazza 9, Aguero 12, Del Core 12, Ferretti 2, Gioli 11, Piccinini 7. Libero: Cardullo. Guiggi. Non entrate: Anzanello, Lo Bianco, Ortolani, Secolo. All. Barbolini.
Cuba: Sanchez 4, Ramirez 7, Carcaces 5, Carrillo 12, Santos 6, Ruiz 10. Libero: Ortiz. Calderon 5. Non entrate: Barros, Herrera, Silie, Gonzalez. All. Perdomo.

Arbitri: Sokollu (Tur) e Koncnik (Slo).
Durata set: 24', 21', 18'. Totale 1h03'.
Italia: battute vincenti 4, sbagliate 3, muri vincenti 8, errori 8.
Cuba: battute vincenti 2, sbagliate 12, muri vincenti 7, errori 12. Spettatori: 3.800.

La classifica: Italia 20; Stati Uniti 18; Brasile 16; Serbia, Cuba 14; Giappone 12; Polonia 10; Sud Corea 6; Rep. Dominicana, Thailandia 4; Perù 2; Kenya 0.

lunedì 12 novembre 2007

SERIE A: DODICESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

PARMA - JUVENTUS 2- 2
Juve ancora scippata da un arbitraggio scandaloso

Nello stadio che fu del giovanissimo Buffon, la Juventus - dopo 70 minuti di assoluta apatia - regala un quarto d'ora finale ricco di furia agonistica, maturità e determinazione. Vince, infatti, in rimonta grazie alle reti dello splendido Le Grottaglie e del solito Iaquinta (doppietta per lui), superando un Parma bello e spregiudicato, dominatore del campo per gran parte dell'incontro.
L'arbitro Gava, tuttavia, annulla inspiegabilmente la seconda rete dell'attaccante calabrese fissando, incredibilmente, il risultato finale sul 2-2.
Non è di certo abitudine di chi scrive ricercare nelle sviste arbitrali motivazioni ed argomentazioni in punto di commento calcistico.
L'errore afflige calciatori e direttori di gara in eguale misura. Tuttavia, non può non essere evidenziato come la pessima prestazione di Gava non soltanto abbia assunto ruolo decisivo sul risultato finale di questa gara ma, soprattutto, assurga ad elemento sintomatico dell'ostile atteggiamento riservato - questo anno - dai fischietti italiani alla Vecchia Signora.
Il rigore assegnato a chiusura del primo tempo al Parma (per il momentaneo vantaggio) è, a dir poco, dubbio.
Reginaldo si incunea furbescamente tra l'immobile Criscito e l'ingenuo Zanetti (che lo sfiora appena all'anca) trovando nel proprio tuffo in area un mirabile gesto di abilità natatoria.
Il gol del (potenziale) vantaggio finale bianconero, siglato da Iaquinta, è assolutamente regolare, e si è già dettto.
E' curioso ed indicativo, del resto, il labiale di Gava all'uscita dal campo. L'arbitro, infatti, motiva la propria decisione ai bianconeri contestando un fallo non a Iaquinta ma (probabilmente) a Trezeguet. Tuttavia, in verità, il francese non tocca alcun avversario in area di rigore. Delle due l'una: o il fallo è attribuito a quest'ultimo ed allora è indubbia la svista, oppure Gava mente al momento della propria giustificazione al cospetto delle proteste (civilissime) dei ragazzi di Ranieri.
In ogni caso, episodio ancora più eclatante - paradossalmente in misura maggiore rispetto ai precedenti richiamati - è l'ammonizione confezionata dall'arbitro al minuto 25' della ripresa ai danni di Raffaele Palladino.
Il campano - dopo aver subito un netto fallo di Coly sanzionato da Gava - riparte a centrocampo per prendere posizione sulla fascia, subendo un'ulteriore spallata dal laterale francese. Ebbene, la punizione rimane (correttamente) a favore della Juventus mentre il giallo è sventolato proprio al ragazzo di Mugnano (assurdo!). Anche in tal caso, lo smarrimento arbitrale è, dunque, incontestabile.
O meglio, "le colpe dei padri debbono ricadere sui figli". E' questo il messaggio indirizzato, dalle ex camicie nere, ai ragazzi bianconeri.
La Juve infatti - palesemente pregiudicata nel corso delle prime giornate (a titolo esemplificativo e non esaustivo, i due rigori inesistenti fischiati contro al S. Paolo, i tre - poi ridotti a due - sanciti a Cagliari) - risulta oramai oggetto di "particolare pregiudizio"della classe arbitrale.
In caso di dubbio, è evidente, la regola Colliniana è ormai chiara: "fischiare sempre contro".
Soltanto dopo tali (doverose) premesse si può, dunque, affrontare il contenuto tecnico dell'incontro.
Anche al Tardini, assoluta carenza di idee e sterilità creativa contraddistinguono la gara della Juve per oltre una ora di gioco. I limiti tecnici, evidenti, risiedono in primo luogo a centrocampo.
Nocerino e Zanetti, infatti, ribadiscono la propria natura di incontrisiti puri, incapaci l'uno accanto a l'altro di offrire fantasia in mezzo al campo.
Ranieri deve ormai decidere: o rischiare Tiago (non Almiron) con accanto uno dei due predetti oppure costringere la Società ad intervenire sul mercato di riparazione.
La fase difensiva poi - ridicolizzata da Gasbarroni e Reginaldo - conferma tutta l'incertezza di Criscito (assolutamente acerbo) e l'ingenuità di Grygera (incredibile l'errore in occasione del secondo gol parmense).
Chiellini e Le Grottaglie, sempre più maturi e capaci, rappresentano invece le solide certezze.
L'attacco, infine, non può prescindere dalla vis agonistica del crotonese Iaquinta.
L'incontro si apre con l'llusoria azione di Camoranesi che, al 4', involatosi sulla destra in area avversaria costringe Bucci ad una pericolosa uscita di piede.
Dopo una serie di (vani) tentativi in attacco di entrambe le squadre, è la Juve ad affacciarsi nei pressi di Bucci con timide iniziative di Del Piero. Il capitano si muove molto sul fronte d'attacco ma senza pungere mai realmente.
Altro sussulto alla mezzora. I gialloblu imperversano sulle fasce ed affondano in area con Pisanu. Il tiro, pericolosissimo, è sventato in uscita bassa dal solito Buffon.
I padroni di casa, sempre più galvanizzati, riescono a trovare al 43' il già commentato rigore felicemente trasformato dall'ex Gasbarroni.
La ripresa si apre con l'ingresso di Iaquinta al posto del deludente Del Piero. Il calabrese regala, ancora una volta, peso e dinamismo in fase di attacco.
Al 10', però, Trezeguet -dopo l'errore in uscita di Bucci - spreca l'unica occasione da rete capitatagli regalando la palla al portiere emiliano. Ed al 12', dopo una serie di iniziative pericolose sulle corsie laterali, il Parma trova il meritato raddoppio.
Gasbarroni, ancora lui, dopo la solita incursione sulla fascia di destra crossa in area per Pisanu. Il Parmense stoppa il pallone e, agevolato dall'incredibile salto a vuoto di Grygera, insacca alle spalle di Buffon.
La gara sembra finita.
Entra Tiago (finalmente) per lo spento Nocerino. Il Parma vola sulle ali dell'entusiasmo creando, ancora con Gasbarroni, scompiglio in area bianconera. Chiellini è nel frattempo scalato a destra della difesa per permettere a Criscito di ritrovare la posizione al centro della retroguardia.
Al 17' Camoranesi si impegna sulla fascia e colpisce violentemente a rete. Bucci, attento, devia in angolo. E' l'inizio della riscossa.
Dopo due minuti Brazzo Salihamidzic subentra a Grygera.
Il nuovo assetto juventino permette a Ranieri di superare l'imbarazzante superiotà tecnico-tattica dei padroni di casa assicurando dignità alla prestazione juventina.
I bianconeri prendono in mano la gara costringendo gli uomini di Di Carlo nella propria metà campo. La pressione juventina regala alcuni calci d'angolo inizialmente non sfruttati a dovere.
Al 30', però, Chiellini guadagna una punizione ai limiti dell'area gialloblu.
Tiago disegna una perfetta traiettoria; Le Grottaglie si innalza spizzicando divinamente in rete. Il difensore di Gioia del Colle esulta incitando i compagni.
La gara si fa vibrante.
La tensione spinge il neo entrato Morfeo a reagire in malo modo dopo un intervento un po scomposto, ma sulla palla, di Chiellini. Il fantasista di casa si avventa sul volto del difensore bianconero traendolo a terra. L'arbitro espelle entrambi.
La Juve ora ci crede ed al 36' trova il pareggio. Camoranesi affonda sulla destra; il cross prolungato in area da Trezeguet, è corretto in rete con tempismo perfetto da Iaquinta.
La squadra di Ranieri, ora indemoniata, supportata anche dal dinamismo del proprio laterale bosniaco, crea le premesse della vittoria.
In pieno recupero, Coly - già ammonito e molto falloso per l'intera gara - affonda il tackle su Palladino. Ne consegue il rosso diretto ed un invitante calcio di punizione dal limite.
Il traversone di Tiago è ancora perfetto, come il puntuale gol di Iaquinta. E' 3-2, è vittoria....ma per Gava è tutta un'altra storia.

La gara in cifre

PARMA - JUVENTUS (1-0) 2-2
RETI: 43' p.t. Gasbarroni (rigore), 12' s.t. Pisanu, 31' s.t. Legrottaglie, 36' s.t. Iaquinta
PARMA: Bucci; Coly, Falcone, Rossi, Castellini; Pisanu (32' s.t. Morfeo), Morrone, Cigarini, Gasbarroni (24' s.t. Dessena); Reginaldo (42' s.t. Matteini), CorradiA disposizione: Pavarini, Zenoni, Parravicini, Paponi. Allenatore:Di Carlo
JUVENTUS: Buffon; Grygera (19' s.t. Salihamidzic), Legrottaglie, Chiellini, Criscito; Camoranesi, Nocerino (13' s.t. Tiago), Zanetti, Palladino; Del Piero (1' s.t. Iaquinta), Trezeguet
A disposizione: Belardi, Birindelli, Zebina, Almiron. Allenatore: Ranieri
AMMONITI: 14' p.t. Legrottaglie, 30' p.t. Morrone, 13' s.t. Pisanu, 25' s.t. Camoranesi, 35' s.t. Palladino, 49' s.t. Criscito
ESPULSI: 33' s.t. Chiellini, 33' s.t. Morfeo, 47' s.t. Coly
ARBITRO: Gava di Conegliano Veneto
ASSISTENTI: Copelli e Stagnoli
QUARTO UOMO: Pierpaoli

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 6 Incolpevole sulle reti avversarie. Decisivo nel primo tempo su Pisanu.
Grygera 5 Incredibile l'ingenuità in occasione del raddoppio emiliano. Salta a vuoto come un ragazzino alle prime armi. (Salihamicidz 6,5 Il suo ingresso è importante, tatticamente determinante. "Brazzo" spinge molto sulla fascia, corre, lotta.)
Le Grottaglie 7 Perfetto. Sempre più leader, con Chiellini, della difesa. Bellissimo il gol.
Chiellini 5 Meriterebbe molto di più in pagella. Baluardo difensivo, mai in difficoltà a differenza dei laterali di reparto. Cerca di sopperire alle carenze di Criscito spostandosi, nel secondo tempo, sulla fascia. Da quel momento, non a caso, la Juve non soffre più. Purtroppo deve ancora crescere sotto il profilo emotivo. Morfeo lo istiga vergognosamente, ma lui ci casca ingenuamente.
Criscito 4,5 Subisce passivamente tutte le iniziative degli avversari. Appare spesso imbambolato, ad un certo punto molto sfiduciato. La sua fascia è leccornia per le ali parmensi.
Zanetti 5,5 Inconcludente, poco propositivo. Con Nocerino, fra i peggiori in campo. Nessuna idea, carente anche in fase di contenimento.
Nocerino 5 Lento, macchinoso, incapace nel fraseggio e nello scambio. (Tiago 7 Ranieri lo inserisce troppo tardi, ma il portoghese risponde, finalmente, all'appello con tocchi decisivi e preziosi. Modifica l'inerzia tattica della gara. Può essere la partita della svolta).
Palladino 6+ Volenteroso, molto duttile. Nessuna magia ma il suo apporto è, in ogni caso, importante.
Del Piero 5,5 Prova a creare movimento in attacco malgrado l'inefficienza del centrocampo. bianconero. Nel primo tempo è l'unico a creare apprensione alla retroguardia di casa. Lentamente, però, esce dalla gara. Da lui è lecito pretendere molto di più. (Iaquinta 7,5 Due gol, forza fisica e cattiveria agonistica. La Juve non può prescindere da questo prezioso attaccante).
Trezeguet 6 Spreca, con sufficienza, l'unica palla gol regalatagli dal Parma restituendo a Bucci l'assist da questi fornitogli in area di rigore. Decisivo, però, in occasione del pareggio di Iaquinta.



sabato 10 novembre 2007

CORTE DI APPELLO DI ROMA

La Corte d’Appello ha scardinato tutte le fondamenta di Calciopoli
(Tratto da Tuttosport)
«IL SORTEGGIO arbitrale non era truccato». Questa è la sentenza emessa dalla Corte d’Ap­pello di Roma, chiamata a pronunciarsi sulla de­signazione dell’arbitro Borriello da parte di Ber­gamo e Pairetto. E’ una sentenza clamorosa (che conferma quella precedente del Tribunale di Ro­ma), curiosamente ignorata dai media e dal Pa­lazzo del calcio. Teniamo conto che già la Corte Federale, quella che condannò la Juve alla B con meno 17 punti, nella sua sentenza scriveva che non era emersa la responsabilità di Moggi e De Santis relativamente alle partite della Juventus oggetto d’indagine; e, in generale, chiudeva il di­scorso (pagine 70 e 71) dicendo che non c’erano elementi per far presumere che vi fosse il fine di determinare l’alterazione del campionato a favo­re della Juventus.Il linciaggio mediatico contro la Juve si basava sul fatto che l’inchiesta napoletana, e quindi il processo inscenato dalla Figc, sosteneva che il sor­teggio era truccato. Se non lo era, come spiegano il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma, e come già lasciava capire la sentenza della Corte Fede­rale, il “processo” era quindi basato sul nulla, se non sulla volontà di eliminare la squadra più forte. Questo risultato è stato comunque rag­giunto. La Juve, che probabilmente nel 2006-07 avrebbe vinto il suo 30° scudetto, è stata cacciata in B, è stata indotta a vendere sette dei suoi cam­pioni, ed è ora tornata in A a cercar di ottenere un 4° posto per la Champions.Forse a questo punto la Figc può anche per­mettersi il lusso di ristabilire la verità; e alla lu­ce delle sentenze della magistratura romana ri­vedere il grottesco operato dell’estate 2006, cul­minato con quella che Enzo Biagi definì «una sentenza pazzesca basata sul nulla». Non che la notizia del ripescaggio da parte della Federcalcio degli antichi inquirenti della gestione Carraro sia un gran bel segnale. Tuttavia vogliamo spe­rare che la Figc presieduta da Abete riconosca il suo interesse a rivedere spontaneamente la farsa di calciopoli (oppure dobbiamo aspettare che una sentenza della Corte Europea la costringa a far­lo?) in nome del diritto e dei diritti della difesa. E anche in nome della credibilità del campiona­to. In base alle decisioni dell’estate 2006 la crème della classe arbitrale è stata messa alla gogna. Gli arbitri ora in attività (designati dal sempre innocente Collina), soprattutto nelle partite con la Juventus, ma non solo in quelle, operano in con­dizioni psicologiche difficilissime, chiamati a di­mostrare di essere più precisi della moviola e, so­prattutto, più “indipendenti” dei loro predecesso­ri. Se i sorteggi non erano truccati e gli arbitri non erano corrotti, come assicura la Corte d’Ap­pello, allora non ci sarebbe niente da dimostrare; ma ci sarebbe solo da arbitrare al meglio delle proprie possibilità.Tuttosport è l’unico giornale che ha i titoli per aprire un confronto serio su questa prospettiva. Non solo e non tanto nell’interesse della Figc e della Juve. Ma nell’interesse del calcio. Paolo Bertinetti (Ass. Nazionale Amici della Juventus)

lunedì 5 novembre 2007

SERIE A: UNDICESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO



JUVENTUS - INTER 1-1
Camoranesi risponde al gol iniziale di Cruz

La Juve supera l'esame di maturità contro la corazzata Inter grazie ad una prestazione volenterosa ed attenta, condita di orgoglio, coraggio e tanta passione agonistica.
I nerazzurri non riescono, infatti, ad affondare la nemica di sempre, malgrado la superiorità del proprio collettivo, fallendo la opportunità di allungare in vetta alla classifica.
I bianconeri - smaniosi di vendetta (sportiva, si intende) nutrita per un intero anno nei confronti dei figliocci di Moratti - pur patendo il differente tasso qualitativo riescono, dunque, a non essere travolti dalla capolista. I neroazzurri - da parte loro - non subiscono il temuto inciampo in casa torinese, risultando ancora una volta difficilmente superabili anche in trasferta, ma sprecano molto nel corso della seconda frazione di gioco subendo la rimonta dei padroni di casa.
La gara, ricca di pathos e grandi aspettative, è tuttavia noiosa e poco spettacolare nel corso del primo tempo.
I primi minuti di gioco regalano, infatti, molta tensione agonistica e pochi istanti di bel calcio.
La disciplina tattica della Juve è, in ogni caso, esemplare. Sintomatici, in tal senso, la costante pressione esercitata dalla difesa bianconera, sempre molto aggressiva ed attenta, ed il dinamismo in mezzo al campo del duo Zanetti-Nocerino.
I centrali di centrocampo, tuttavia, seppur molto generosi, non riescono ad assicurare la necessaria qualità in fase di impostazione di gioco.
I bianconeri patiscono, infatti, l'assenza di un uomo capace di dettare i tempi in mezzo al campo ed assicurare creatività. Sotto tale profilo, pesa oltremodo la (inevitabile) poca fiducia accordata dal tecnico di casa a Tiago ed Almiron, ancora una volta costretti ad accomodarsi in panchina.
Anche tra le fila dell'Inter si evidenziano, in ogni caso, limiti in fase di impostazione. Cambiasso domina fisicamente il centrocampo, ma Cesar e Figo deludono le aspettative di Mancini, faticando ad entrare in partita.
La prima, vera occasione da rete capita sui piedi di C. Zanetti al minuto 6 di gioco.
Del Piero, servito in area di rigore avversaria - strattonato alle spalle in modo evidente da Samuel - perde l'equilibrio; la palla è per l'ex interista che, prontamente, batte a rete.
La porta di Julio Cesar rimane, tuttavia, inviolata grazie alla deviazione in angolo del mucchio difensivo nerazzurro.
Dubbi evidenti permangono sull'episodio. Samuel, si ripete, cintura palesemente il capitano della Juve, ma Rocchi stranamente decide di non intervenire.
E', comunque, ancora la squadra di casa - nella pochezza di gioco palesata da entrambe le formazioni - a provare gli affondi più interessanti in attacco. In un paio di occasioni, però, Nedved, anzichè servire i compagni smarcati ai limiti dell'area di rigore, sciupa in malomodo sparacchiando sopra la traversa.
Del Piero ci prova, poi, su punizione al 24'. La palla, insidiosa, è ancora di poco alta.
La Juve tenta di imbastire le proprie iniziative esclusivamente sulla fascia destra, occupata dal volenteroso Palladino. Il talentino campano, spesso isolato e privo di sostegno a centrocampo, compie diversi errori di fraseggio ma rimane, in ogni caso, l'uomo più attivo della compagine juventina.
La retroguardia bianconera controlla, invece, gli avversari con sufficiente autorevolezza, mantenedo molto "alta" la linea di difesa.
Lo schema tattico approntato da Ranieri è chiaramente rischioso, ma molto redditizio.
Chiellini e Le Grottaglie, in più occasioni, costringono al fuorigioco sia Ibrahimovic che Cruz.
Quest'ultimo, però, al 41' sfrutta l'unica chance concessagli dai padroni di casa, incuneandosi perfettamente in area di rigore torinese. L'incolpevole Buffon è trafitto da un delizioso e preciso rasoterra.
Grygera e Le Grottaglie non sono, in tale occasione, esenti da colpe.
Il laterale ceco non "stringe" a dovere sull'attaccante avversario; il centrale pugliese, in leggero ritardo, non copre a sufficienza la puntuale avanzata del "jardinero".
L'argentino - dopo i noti precedenti con la maglia del Feyenoord, del Bologna e della stessa Inter - si conferma, dunque, bomber di razza, infallibile contro Buffon.
La ripresa si apre senza novità di formazione.
Dopo un iniziale tentativo juventino sull'asse Palladino-Trezeguet (tiro a lato), è l'Inter a confezionare una importante occasione da rete.
Cambiasso, su corta respinta di Buffon - a seguito di un calcio di punizione battuto da Chivu - insacca il momentaneo 2-0. Ma il direttore di gara annulla correttamente la rete per il millimetrico fuorigioco del centrocampista interista.
Dopo pochi minuti, Iaquinta subentra ad un deludente Nedved mentre, per l'Inter, Burdisso sostituisce l'infortunato Figo.
Al 23', l'ex Ibrahinovic (fischiatissimo) ha una colossale opportunità.
Servito in contropiede, leggermete defilato, è da solo in area di rigore. Lo slavo di passaporto svedese scocca un bolide centrale, prontamente respinto con classe da Buffon.
Ranieri corre, pertanto, ai ripari giocando la carta Camoranesi. Il talento di Tandil, subentrato a Del Piero, non delude le aspettative del tecnico bianconero, incidendo in modo determinante sull'inerzia della gara. I suoi, sono lampi di classe pura e cristallina.
Al suo ingresso in campo si esibisce, da subito, in una straordinaria serpentina tra i centrocampisti avversari - saltati a mo' di birilli - regalando a Trezeguet un assist in area di rigore. Il francese - mai assistito in precedenza dai centrocampisti di casa - malgrado lo strenuo tentativo difensivo di Cordoba, riesce a spizzicare il pallone verso la porta di Julio Cesar.
Il portiere sudamericano non può che deviare in angolo l'insidiosa traiettoria assunta dalla palla.
Dopo pochi minuti, è ancora Buffon ad evitare il raddoppio degli ospiti.
Il contropiede nerazzurro è micidiale. Suazo, al termine di una perfetta azione sulla fascia da parte di Cesar, tira a rete a distanza ravvicinata dal campione juventino. Il portierone azzurro, come sempre decisivo, blocca a terra il pallone.
L'Inter non chiude, dunque, colpevolmente la gara e la Juve non perde l'occasione di riacciuffarla. I cambi eseguiti da Ranieri operano, infatti, l'effetto desiderato.
Dopo un tentativo dalla distanza di Nocerino, sventato con sicurezza dall'attento Julio Cesar, al 33' Palladino si invola sulla fascia sinistra offrendo - con preciso traversone - una palla importante a Iaquinta.
La sponda aerea dell'attaccante calabrese è perfetta per Camoranesi, accorso al centro dell'area di rigore avversaria. Il tiro, a colpo sicuro, dell'italoargentino si insacca alle spalle del portiere interista. Leggera è la deviazione di Samuel. E' il pareggio.
La gara, nel finale, potrebbe addirittura chiudersi con un clamoroso raddoppio dei padroni di casa. A pochi minuti dal termine, Zebina - sostituto di Grygera - affonda sulla destra cercando di imbeccare Trezeguet in area. L'assist delizioso - leggermente arretrato in area di rigore - è tuttavia intercettato dalla difesa nerazzurra.
La partita si chiude qui.
Il macht conferma, dunque, in casa bianconera le impressioni di sempre.
La Juventus è ancora lontana - nel gioco e nel tasso tecnico collettivo - dalle grandi pretendenti allo scudetto.
Ranieri, perfetto nell'azzeccare i cambi in corsa, può tuttavia confidare nella tenacia e nel carattere della squadra, ormai solida in difesa, grazie al gigante Chiellini, e mai doma.
Indispensabile, per il centrocampo bianconero, il talento sudamericano di Camoranesi, unico uomo capace di innescare l'infallibilità di Trezegol.
Nocerino e Zanetti sono, infatti, giocatori di interdizione. Simili in movenze e tempistiche di gioco, molto attenti ed efficaci in fase difensiva e di corsa, ma incapaci di incidere sotto il profilo della creatività. Evidente, in mezzo al campo, l'assenza dell'uomo "faro", capace di creare gioco.
Note dolenti, la palese involuzione di Nedved - ormai lontanissimo dal campione di un tempo - nonchè l'assenza di un laterale difensivo di destra all'altezza del compito.
Molinaro appare, infatti, ancora troppo acerbo. Impreciso, soprattutto in fase di impostazione, malgrado la capacità di corsa ed i notevoli mezzi fisici a disposizione.
Importante, infine, il rientro di Zebina sull'out di destra. Grygera è, infatti, molto solido in fase difensiva ma, spesso, poco incisivo in quella di impostazione.

La gara in cifre

JUVENTUS-INTER 1-1 (0-1)
RETI: 41’ pt Cruz, 33’ st Camoranesi

JUVENTUS: Buffon; Grygera (33’ st Zebina), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Palladino, Nocerino, Cristiano Zanetti, Nedved (16’ st Iaquinta); Del Piero (25’ st Camoranesi), Trezeguet. A disposizione: Belardi, Birindelli, Salihamidzic, Tiago.
All. Ranieri.
INTER: Julio Cesar; Maicon (40' st Dacourt), Cordoba, Samuel, Chivu; Figo (17’ st Burdisso), Javier Zanetti, Cambiasso, Cesar; Ibrahimovic, Cruz (20’ st Suazo). A disposizione: Orlandoni, Maxwell, Solari, Crespo.
All. Mancini.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: 9’ pt Nocerino, 18’ pt Figo, 11’ st Nedved, 21’ st Burdisso.

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 7 Determinante, in più occasioni. E' lui - con immensa classe - ad evitare il raddoppio interista, prima su Ibrahimovic, poi su Suazo. Unica incertezza, nel primo tempo, in occasione della corta respinta sulla punizione di Chivu. Ma Cambiasso è, fortunatamente, in fuorigioco.
Grygera 5,5 Prestazione macchiata dall'errore difensivo in occasione del vantaggio di Cruz. Il ceco non chiude la diagonale al centro, lasciando sguarnito il settore difensivo. Non scende mai in progressione sulla fascia (Zebina 6 Entra a fine gara. Prova, con incursioni sull'out di destra, ad innescare la furia omicida di Trezegol. Importante il suo recupero).
Le Grottaglie 6,5 Meriterebbe mezzo voto in più, ma ha qualche colpa - con Grygera - in occasione dell'1-0 interista. Nel complesso offre una buona prestazione, attenta e decisa. Bravo nel tenere "alta" la linea difensiva.
Chiellini 7 Determinante. Giganteggia in area annullando Ibrahimovic. Caparbio, sempre più maturo, garantisce sostanza e carattere alla retroguardia. Perfetto anche nel dirigere la tattica del fuorigioco. Deciso negli interventi, mai cattivo, anche in occasione di uno scontro areo nel finale di gara ai danni dell'ex bianconero. Intelligente a non reagire allo schiaffo rifilatogli dallo slavo all'uscita dal campo.
Molinaro 5,5 Tanta corsa, molta grinta, ma poche certezze tecniche. Fortunatamente, il suo avversario di turno, Figo, non è in grande giornata.
Nocerino 6 Generoso, molto dinamico ed aggressivo. Incapace, tuttavia, di sostenere la squadra in fase di impostazione di gioco. Lavoro di quantità importante, indispensabile ma insufficiente al cospetto di una grande squadra.
C. Zanetti 6 Vedi Nocerino. Sono copia l'uno dell'altro.
Nedved 5 Dispiace ammetterlo, ma Pavel non c'è più. Poco movimento, numerosi errori. Pecca anche in fase di impostazione. Impreciso nelle rare azioni da rete confezionate nel primo tempo (Iaquinta 6,5 Importante il suo ingresso in campo. Pochi minuti decisivi. Delizioso il suo assist aereo per il gol di Camoranesi).
Del Piero 5,5 E' prezioso ad inizio gara. Subisce, probabilmente, un fallo da rigore in avvio. Prova, senza esito, ad incidere su punizione. Nella ripresa scompare dal campo. (Camoranesi 7,5 Classe, eleganza, concretezza. Entra e stravolge le dinamiche della gara. Assist, dribbling, gol. Determinante. Fondamentale il suo rientro per il futuro della stagione juventina).
Palladino 6,5, Prezioso e duttile. Nel corso del primo tempo è l'unico in grado, tra i bianconeri, a creare iniziative. La Juve, povera di fantasia a centrocampo, imposta il gioco di attacco esclusivamente sulla sua fascia, quella destra. Poco assistito dai colleghi di reparto, incappa in numerosi ed inevitabili errori. Nella ripresa è a sinistra. Perfetto il suo cross spizzicato da Iaquinta in occasione del pareggio.
Trezeguet 5,5 E' una bomba ad orologeria. Perfetta, infallibile, straordinaria. Tuttavia, mai assistita dal centrocampo, non può incidere. Il mago di Tandil entra in campo, cambia volto alla gara, tenta di innescarla. David ci prova, ma Cordoba e J. Cesar gli negano il gol.


venerdì 2 novembre 2007

SERIE A: DECIMA GIORNATA DI CAMPIONATO


JUVENTUS - EMPOLI 3-0
Una tripletta di Trezeguet affonda i giovani di Cagni

David Trezeguet, sempre più leader indiscusso della squadra di Ranieri, confeziona un dono prezioso per il compleanno della Vecchia Signora. 110 gli anni illustri di Madama, 150 le reti in maglia bianconera per il fenomeno franco-platense.
La tripletta realizzata contro l'Empoli proietta il campione di Rouen in testa alla classifica dei marcatori stagionali a quota 10 reti, consacradolo definitivamente nell'Olimpo dei più grandi cannonieri (non soltanto juventini) di tutti i tempi.
La media gol del transalpino è, infatti, davvero impressionante, al pari dei mitici Borel, Hirzer e Schiaffino, centravanti con il vizio del gol di un calcio di altri tempi.
E', dunque, ReDavid - si ribadisce - l'uomo decisivo, il campione assoluto della Juve post-calciopoli, idolo inevitabile del popolo bianconero.
All'incredibile e notoria capacità realizzativa, il francese associa infatti anche un importante ed, in parte, inedito sacrificio tattico a favore della squadra.
E' questa la novità di gioco più importante manifestata dal numero 17 juventino: il continuo "lavoro" in fase di copertura e di"rientro", il gioco di sponda con sostegno decisivo al centrocampo, impreziosito da movimento ed incursioni anche sulle fasce.
La trasformazione tattica tentata da Capello, finalizzata a trasformare Trezeguet da (mero) infallibile cecchino in "uomo squadra", sembra dunque trovare in Ranieri un eccellente estimatore.
I numeri preziosi della serata bianconera, in ogni caso, non terminano qui.
L'altro uomo simbolo, Capitan Del Piero raggiunge, infatti, un ulteriore record personale agguantando il gladiatorio Furino al secondo posto della classifica delle presenze assolute in maglia Juve, a quota 528. Dinanzi a lui, il solo Gaetano Scirea a 552.
La gara è, comunque, tecnicamente deludente soprattutto nel primo tempo. Noiosa, a tratti davvero poco stimolante.
L'Empoli è ben dispoto in campo, guardingo ed ordinato ma in nessun caso pericoloso, con il solo Saudati in attacco.
La Juve schiera, una inedita difesa a seguito dei numerosi assenti (Chiellini e Le Grottaglie squalificati) con Criscito e Grygera centrali, Birindelli sulla fascia destra e Molinaro a sinistra. Tiago in mezzo al campo con il solito C. Zanetti con Salihamidiciz e Palladino a fungere da cursori laterali. Trezeguet e Iaquinta in attacco.
Tra i toscani si illumina soltanto ad intermittenza la smania agonistica di Marchisio e, nel corso della seconda frazione di gioco, la classe cristallina di Giovinco.
Sfortunato, invece, Volpato -altro baby-bianconero in prestito - infortunatosi seriamente a metà gara. Piccolo in difesa cerca di limitare i danni.
I bianconeri, opachi e lenti, creano in ogni caso una limpida azione da rete all'11' a seguto di un calcio d'angolo. Criscito cerca gloria in area di rigore avversaria colpendo violentemete il traversone, ma trova la deviazione istintiva di Balli.
E' soltanto una illusione.
Nel corso della prima frazione di gioco, infatti, la Juve crea esclusivamente alcune confuse mischie in area avversaria e nulla più. L’Empoli prova a reagire con alcune timide ripartenze, senza incidere in alcun modo. Buffon è inoperoso.
La squadra di casa è macchinosa, poco lucida e male assistita da Tiago. Il portoghese è spesso timoroso negli interventi (Marchisio lo bracca spesso, anche fallosamente) ed impacciato in fase di costruzione di gioco.
La classe e le indubbie capacità tecniche del lusitano, trovano invece maggiore espressione nel corso della ripresa.
La Juve rientra in campo più vogliosa. Parte forte ed al 5' Palladino offre a Trezeguet una palla deliziosa. David entra in area, disorienta Balli che lo stende con fallo indiscutibile. Il rigore, nettissimo, è traformato dallo stesso attaccante bianconero.
L'Empoli prova a reagire inserendo Giovinco, già beniamino dei tifosi di casa che lo applaudono a scena aperta. Del Piero sostituisce, invece, uno spento Iaquinta.
Al 17’ altro sussulto. Trezeguet sfrutta al meglio la parabola disegnata da Tiago su punizione ed incorna in rete con uno dei suoi classici colpi balistici.
La coppia Tiago-Trezeguet si ripete poco dopo. E' il 25', Del Piero scende sulla fascia destra avversaria regalando un assist in area al portoghese che si coordina benissimo e colpendo verso la porta avversaria. Il tiro è violento ed angolato. Balli non può che respingere favorendo la rapacità di Trezegol che, con elegante tocco, chiude definitivamente la partita.
Ranieri ha, dunque, la possibilità di dare spazio a Camoranesi e Marchionni (entrati rispettivamente al posto di Palladino e Salihamidzic).
La sfortuna si abbatte invece sull'Empoli che, sotto di tre gol, patisce anche gli infortuni di Balli e Volpato. Terminati i cambi per Cagni non ci sono alternative. Saudati si trasforma in portiere per una sera e la Juve, correttamente, non infierisce sugli avversari rimasti in 9 uomini.
La Signora del calcio ha sede sempre a Torino.

La partita in cifre

JUVENTUS-EMPOLI (0-0) 3-0
RETI: 6' s.t. (rigore), 17' s.t. e 25' s.t. Trezeguet

JUVENTUS
: Buffon; Birindelli, Grygera, Criscito; Molinaro; Salihamidzic (40' s.t. Marchionni), Zanetti, Tiago, Palladino (28' s.t. Camoranesi); Iaquinta (Del Piero 14' s.t.), Trezeguet
A disposizione: Belardi, Zebina, Almiron, Olivera
Allenatore: Ranieri
EMPOLI: Balli; Raggi, Piccolo, Marzoratti; Antonini (18' s.t. Abate), Marianini (10' s.t. Giovinco), Marchisio, Moro, Tosto; Vannucchi (20' s.t. Volpato); Saudati
A disposizione: Bassi, Ascoli, Rincon, Pozzi
Allenatore: Cagni
AMMONITI: 33' p.t. Marianini, 5' s.t. Balli
ARBITRO: Celi di Campobasso
ASSISTENTI: Cariolato e Pugiotto
QUARTO UOMO: Dondarini

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon n.g.
Nessun intervento di rilievo. L'Empoli, in attacco, è davvero poca cosa. Annoiato, si improvvisa in alcuni giochi di prestigio con i piedi. Qualche brivido di troppo...Ma a lui, tutto è concesso.
Birindelli 6 Tradizionale prestazione del laterale destro juventino. Tatticamente prezioso, senza infamia e senza lode contro avversari di settore modesti, poco propositivo sulla fascia.
Grygera 6 Solido, non molto appariscente ma efficace.
Criscito 6,5 Alla sostanza difensiva del compagno ceco, associa un tentativo in fase realizzativa ad inizio gara, sventato prontamente da Balli. Saudati non è certamente una ira di Dio, ma il buon rientro del napoletano è importante, soprattutto in chiave psicologica.
Molinaro 6 L'impegno è continuo, come i grossolani errori di disimpegno.
Salihamidiciz 5,5 Molta quantità, poca eleganza. Primo tempo orribile, come tutta la squadra, seconda frazione sufficiente. (Marchionni n.g. Entra a gara finita per riassaporare il manto erboso dell'Olimpico).
Tiago 6 Patisce tremendamente la pressione di inizio gara. Lento, timoroso, avuslo dal gioco. La ripresa lo rinfranca. Decisivo in due dei tre gol di Trezeguet. I piedi sono deliziosi ma, al momento, non è all'altezza delle aspettative.
Zanetti 5,5 La peggiore prestazione dall'inizio dell'anno. Non incide, malgrado gli avversari di settore non siano nè Gerrard nè Viera. Probabilmente si concede un pò di riposo in attesa della sfida contro l'Inter.
Palladino 6 Molto dinamico in apertura di gara, sempre elegante nelle movenze, si spegne gradualmente nel corso del macht sino alla inevitabile sostituzione. Splendido l'assist per il primo acuto di Trezeguet (Camoranesi n.g. Ranieri gli concede minuti importanti per riprendere confidenza con il clima partita. Molti errori nei passaggi, cerca di ritrovare la condizione fisica migliore. E' tra gli uomini più importanti della squadra, il suo recuperò sarà fondamentale. Probabile un suo impegno, quantomeno part-time nella prossima sfida).
Iaquinta 5,5 Poco lucido, meno efficace del solito. Non partecipa attivamente alla fase offensiva, a differenze delle precedenti uscite stagionali. Appare in leggero calo atletico (Del Piero 6 Entra in campo e la Juve chiude i giochi. Porta, dunque, fortuna alla squadra ma il suo apporto tecnico non è in verità decisivo. Corricchia qua e là, come un gattone affamato in vista della attesa sfida domenicale).
Trezeguet 8 Straordinario. Determinante, come sempre. Leader in campo, idolo degli spalti, media gol mostruosa, è il vero gigante della squadra juventina. Spietato in area di rigore, decisivo anche in fase di costruzione del gioco. Un gioiello transalpino dall'accento ispanico.