venerdì 30 settembre 2011

ZLATAN IL TERRIBILE

Con Ibrahimovic in Italia si vince. Fu così alla Juve, era così all'Inter, è stato così al MIlan.

Ora Ibra è tornato e dopo il rodaggio col Viktoria Plzen in Champions ha nel mirino la sua prima squadra italiana.

Su "Tuttosport" lo svedese è tutto un ruggito: "In Champions ho giocato in una posizione che mi piace molto, più libero di svariare sul fronte offensivo, con la possibilità di fare tanti movimenti in avanti ed indietro come piace a me. Merito anche di Cassano, con il quale ci intendiamo molto bene".

Poi ecco il proclama che solo Zlatan può legittimamente permettersi di annunciare: "Con la Juve sono convinto che possiamo fare bene, se gioco nella stessa posizione basta dare palla a me, poi ci penso io".

Fin qui Ibrahimovic. Ad aspettarlo nell'Arena bianconera c'è però quel Giorgio Chiellini in piena crisi di identità nelle ultime due stagioni che l'hanno visto trasformarsi da garanzia rocciosa a traballante incertezza nella retroguardia juventina. Su Chiellini però, oltre alle recenti parole di stima di Prandelli "Giorgio è una garanzia", vale la pena ricordare un complimento di qualche mese fa: "Il difensore che ho sofferto di più in tutta la mia carriera tra Olanda, Spagna e Italia? Senza dubbio Chiellini".

Anche quelle erano parole di Zlatan il terribile.
(da tuttojuve.com)

FARSOPOLI: NEL DUBBIO AIUTA L'INTER....AURICCHIO NON VEDE..CUORE CHE DUOLE...

Bergamo: "Calciopoli è stata una farsa, nessuno mi ha mai ascoltato"
30.09.2011 16:00 di Eugenio Grasso (da tuttojuve.com)

Intervenuto alla trasmissione Forza Juve su Rete7, Paolo Bergamo ha detto la sua su calciopoli e si è soffermato sulla famosa intercettazione diffusa qualche giorno fa che lo vedeva protagonista insieme all'ex arbitro Rodomonti. Anche se qualcuno ha tentato di ribaltare il senso della telefonata, quel "nel dubbio aiuta chi sta dietro" (l'Inter) relativo all'imminente sfida Juventus-Inter del novembre 2004 (2-2 il risultato finale) è inequivocabilmente la prova dell'inefficacia del presunto "sistema" messo in atto da Moggi insieme ai designatori.


Ecco le parole di Paolo Bergamo ieri sera: "Le cose dette non sono una novità perché sapevo benissimo cosa è accaduto dal 99 al 2005. L’avvocato di Moggi, Prioreschi, non ha esposto chiacchiere ma ha parlato di fatti concreti attraverso le carte. E’ stata una sorpresa positiva di come Prioreschi abbia affrontato questo dibattimento e la denuncia del collegio ad Auricchio e Nucini per falso ideologico e calunnia è davvero importante.


Io spero che quelli che sono stati distrutti da calciopoli possano riprendere la propria attività. La mia intercettazione con Rodomonti voleva salvaguardare quell’arbitro, perché stava entrando nella prima fascia e bastonato a sangue dopo Empoli-Juve. Da quella gara non arbitrò più partite importanti, impegnandolo in partite di bassa classifica. Io la telefonata l’ho fatta solamente per l’interesse di Rodomonti e non nego che io abbia detto quelle testuali parole in quella intercettazione. Calciopoli è nata per varie chiacchere, non c’erano né cupole né capi cupole. Mi sono battuto come un leone dicendo che calciopoli è stata una farsa, c’era un ambiente favorevole a quel ribaltone e la mia voce in quel periodo non interessava a nessuno. Ho dato tutti i numeri di telefono con tutti i tabulati, ma a loro interessavano chiaramente quelli che dovevano far uscire per forza da quei tabulati."


Per completezza Mumo Orsi trascrive, qui di seguito, l'esito dell'interrogatorio al Colonnello Auricchio (processo di Napoli):


Aula 216, Tribunale di Napoli, Avvocato Prioreschi (difesa Moggi) vs Colonnello Auricchio.

Il Colonnello che ha condotto le indagini dello scandalo del calcio del 2006 letteralmente incalzato dai difensori di Moggi e De Santis. Evidenziate indagini fatiscenti e a senso unico, utili a mirare solo alla Juventus e la sua ex dirigenza. Si inizia a parlare della delega ricevuta nel luglio 2004, con la quale i pm incaricavano Auricchio per le indagini relative ad altro procedimento (scommesse sportive, i rapporti tra la Gea ed alcuni arbitri e indagini relative al Messina calcio). Le indagini prendono forma focalizzandosi sugli arbitri Gabriele e Palanca, i giocatori del Messina Calcio. Vengono inoltre acquisite e verbalizzate le dichiarazioni di Cellino, presidente del Cagliari. Alle dichiarazioni, non è stata allegata nessuna documentazione.

Auricchio conferma che l'indagine si è da subito indirizzata verso L. Moggi e che il quadro che emerge è quello di una strategia fondata sul “ricatto” e la “posizione dominante” esercitata sulla classe arbitrale.

La difesa chiede attraverso quali accertamenti Auricchio ha verificato l’utenza mobile straniera chiamata da Bergamo nel febbraio 2005. Il Colonnello spiega che ha ottenuto, telefonicamente, l’informazione da un ufficiale di collegamento svizzero, “una carica istituzionale” di cui non sa dire altro.

Prioreschi insiste: “Mi scusi, ma se un ufficiale francese vi chiama per sapere un intestatario di una sim della Tim, lei che fa?" Auricchio: ”Faccio il 1412 e glielo dico”. Il reparto operativo di Roma era collegato con la Procura di Roma, una linea poteva dare spazio a più intercettazioni (più di 250) ed il metodo adottato è quello del riascolto delle intercettazioni, che per legge devono avvenire presso la Procura. La telefonata viene prima registrata nel sistema e dopo viene rimandata alla sala di ascolto. Il 3 novembre 2004, successivmane alle prime intercettazioni, viene chiesto alla Procura di installare presso la sala di ascolto lo stesso server per altre intercettazioni.

L’avvocato chiede cosa significa la sigla “Rono” riportata su tutti i documenti. Il Colonnello parla di un errore, un’improprietà. Si entra nel vivo e viene chiesto, in riferimento alla telefonata tra Fazi e Bergamo (dove questi riferisce telefonate di Moratti e di una cena che aveva organizzato con Facchetti perché si lamentavano degli arbitri) e un’altra (in cui Bergamo riferisce di colloqui con Moratti), di cui non si ha traccia e chiede una spiegazione visto che il telefono dell’ex designatore era sotto controllo.

Auricchio: ”Non lo so, non so dare spiegazioni. Tutte le telefonate intercettate sono state riportate. E quelle che non sono state riportate sono state compendiate. Facchetti avrà chiamato su altro numero” . Interviene anche il pm dicendo che “forse qualcosa sarà anche sfuggito. Si inizia a parlare delle partite che sono state analizzate dalle risultanze della carta stampata. Le ammonizioni mirate. Viene chiesto al teste come ha individuato queste ammonizioni dolose. Il Colonnello dice di averlo fatto avendo a riferimento le intercettazioni e la ricostruzione dei tabellini, senza mai consultare gli atti ufficiali della gara. Prioreschi: “No, caro colonnello, quando lei ascolta una intercettazioni in cui uno dice ho ammazzato il Papa, che fa, una informativa o va a verificare che il Papa è stato ammazzato?" Auricchio.” No, ma che c'entra? Io vado a vedere solo le cose che dal punto di vista investigativo ci interessano, era inutile".
Quello che emerge è l’assenza di controlli per verificare se le ammonizioni erano realmente dolose, se gli ammoniti hanno poi giocato la partita successiva; nessuna chiara risposta. Alcune partite comprese nel capo d’imputazione non le ricorda e non sono oggetto di accertamenti. Gli unici dati esaminati sono quelli dei giornali (dal Corriere, Repubblica a Gazzetta). Proseguendo nella lettura delle partite si ha la conferma, dallo stesso Auricchio, che gli atti fraudolenti sono ricavati dalle intercettazioni. Oltre alle telefonate non sono stati fatti ulteriori accertamenti. L’arbitraggio di Racalbuto in Cagliari-Juve 1-1, è stato oggetto di verifica perché c’è l’intercettazione con Baldas del processo di Biscardi in cui Moggi chiedeva la tutela di Racalbuto. Quindi in alcuni casi si ed in altri no. Si esaminano i dati statistici sugli arbitri che hanno diretto la Juventus (11 arbitri diversi su 37 partite. Con arbitri non indagati una media punti di 2,63 con gli arbitri indagati 1,89). Arriva la conferma che le indagini sugli arbitri e sulle ammonizioni mirate (15 da arbitri indagati) sono state fatte solo per la Juventus; hanno verificato i cartellini gialli "mirati" (16 giornate per 24 calciatori- l’inter ne ha beneficiato per 17), ma non i cartellini rossi a favore (la Juve è ultima nella graduatoria dei beneficiari di espulsione di un giocatore avversario). Si analizza il caso doping Mozart e si evidenziano le differenze rispetto agli altri casi trattati dalla CAF, non lo stesso giorno come aveva riferito il teste, ma qualche giorno prima: Mozart aveva spalmato una pomata alla figlia, gli altri l’avevano utilizzata per una dermatite. Viene riportato anche l’analogo caso, omesso dal Colonnello, di Rossetti del Cesena che come per Mozart viene accolto. (Prioreschi: “Insomma, lei ci aveva detto che c'erano quattro casi analoghi e non lo erano, si è dimenticato di uno che era a favore...”. “Casoria: voleva far risultare quello che voleva far risultare”. Caso Paparesta. L’avvocato chiede se l'arbitro barese è stato sospeso dopo l’arbitraggio di Reggina-Juventus così come gli altri componenti la terna. Auricchio dice che sono stati sospesi per almeno un turno. Viene rapportato il caso Moggi con gli analoghi casi Facchetti e Lucchesi (Prioreschi:” secondo lei "il ci penso io" di Facchetti e il "ci penso io" di Moggi... e il caso Lucchesi, entrato nello spogliatoio tra il primo e il secondo tempo della gara..."). In conclusione, gli arbitri che vanno a favore della Juve subiscono penalizzazioni, quelli che vanno contro nemmeno vengono sospesi (Racalbuto-Paparesta). Prioreschi evidenzia: ” Ma perché lei non verifica mai le cose che andrebbero a favore della Juve? ”. Il teste in alcune risposte è reticente ("non ricordo"). Prioreschi confronta il peso che ha il Processo di Biscardi nel panorama televisivo nazionale, ad Auricchio che non vede vicinanza tra Mediaset e il Milan, chiede: "Ha mai sentito parlare di Mediaset e di chi sia il suo padrone?" De Santis è vicino a Moggi, secondo il teste, anche perché riceve (come poi è prassi), magliette della Juventus. Auricchio parla di un atteggiamento che è cambiato in De Santis, perché voleva sdoganarsi dall’essere un arbitro pro Juve e perché aveva altre e differenti situazioni processuali da risolvere (Gabriele e Palanca).
Prioreschi: “Colonnello, lei ha fatto una informativa sulla “combricola romana” per la quale ha ottenuto di effettuare intercettazioni e adesso ci viene e dire che era tutta un'altra cosa? Il controllo del Palazzo "Galliani e Carraro non sono imputati perché non hanno commesso reati" (Auricchio). Prioreschi chiede ad Auricchio se sono stati fatti controlli che accertino che Moggi “ha contattato tutte le componenti della federazione necessari per l'elezione” o se si sono limitati a Mazzini.
Auricchio: ”Per me non è rilevante avere contatti con tizio o caio per i voti. Ci sono pacchetti di voti che sono stati portati”. Elezioni FIGC e Lega: conservare lo status quo. L'avvocato chiede se la garanzia di conservare lo status quo fosse data solo da Cararro o anche da Abete (si prevedeva un biennio di presidenza a testa).
Prioreschi: "Ma se l'associazione a delinquere fosse stata così potente, perché accontentarsi di un accordo riduttivo solo per due anni e non calcare la mano?"
Auricchio: "In un contesso politico disomogeneo come era la federazione, non c'entrava il potere, bisognava evitare il commissariamento e quindi un accordo a due anni, tutto sommato era un risultato pregevole". Prioreschi: "Passando alla elezione di Galliani, Moggi dice a Bergamo che tra un mese la lega sarà commissariata. Sarà effettivamente così?"
Auricchio: "No, la conversazione è antecedente sia alla conferma di Carraro che alla elezione di Galliani, in quel momento da un lato occorre garantirsi la riconferma di Carrarro, dall'altro occorre garantirsi l'elezione di Galliani. Il 14 febbraio poco dopo la telefonata raggiungono il primo obiettivo con Carrarro, il secondo il 23 marzo".
Prioreschi: "E perchè allora il 9 febbraio Moggi parla di commissariamento? A Moggi interessava fare eleggere questa gente o non gliene fregava niente?" Auricchio: "La la telefonata è del 9 febbraio l'elezione il 23 marzo, ne passa del tempo". Prioreschi: "Dunque Galliani era lo status quo. Berlusconi si adoperava per fare eleggere Galliani?"
Auricchio: "Non lo so, se ha il riferimento alle telefonate me lo richiami".
Prioreschi glielo fornisce: "Moggi dice nella telefonata . Galliani ha utilizzato anche il potere politico di Berlusconi per l'elezione?" Opposizione, accolta. Rapporto Moggi - Mazzini Prioreschi domanda ad Auricchio il perché parli di "cautela di Mazzini" in una telefona intercettata (in cui Mazzini chiama Moggi dicendogli di richiamarlo su un numero che gli ha fornito nell'occasione). Secondo il Colonnello, "la cautela è che Mazzini ha bisogno di un numero diverso, di un interno, una cautela di tipo logistico". "Questa è una sua libera interpretazione", replica l'avvocato. E ancora: "Incontro a Livorno tra Bergamo-Moggi-Giraudo e Mazzini. Il 21 maggio. Quale era la finalità, che cosa ha accertato? Ad esempio alla data del 21 maggio la Juve aveva già vinto matematicamente lo scudetto?" "Sicuramente la Juve aveva già chiuso" (Auricchio) "E sa quale poteva essere la finalità?". A questa domanda il carabiniere non sa cosa rispondere. Capitolo Sorteggi Dopo aver accertato che il comunicato ufficiale dei sorteggi (effettuati dalle 11:00 alle 11:15, ndr) era diramato sempre tra le 12.15 e le 12.30, e che Moggi non era mai stato intercettato con i designatori dopo i sorteggi, Auricchio conferma che l'esito veniva comunicato dall'ansa subito dopo l'effettuazione degli abbinamenti arbitri-partite, "quasi in tempo reale". Prioreschi: "E la designazione degli assistenti e del quarto uomo quando avveniva?" Auricchio: "Subito dopo" Prioreschi: "No, si è sbagliato. L'indicazione formale avviene prima del sorteggio perchè poi l'arbitro viene sorteggiato e poi abbinato. La procedura era questa: prima i guardalinee poi l'arbitro abbinato ad essi".
L'amicizia con Baldini Si comincia a parlare della famosa intercettazione Baldini-Mazzini riguardo un'eventuale assunzione di Castagnini all'Arezzo grazie all'influenza di Moggi. Auricchio conferma che "la modifica di Castagnini non c'è mai stata". Sollecitato dalle domande dell'Avv. Prioreschi, ammette di conoscere Baldini dal 2003 e di avere un rapporto di amicizia con l'ex dirigente della Roma. Prioreschi: "Ho notato che l'esame di Baldini avviene solo tra lei e Baldini, senza nessun altro. Negli altri c'era sempre qualche altro. Perché?" Opposizione dei PM. Ancora Prioreschi: "A me quel verbale sembra un tema scritto, non ci sono domande, per questo mi interessava. Nelle volte in cui ha visto Baldini gli ha parlato di questo procedimento?" Auricchio: "Sì" "Per verificare l'attendibilità del teste", Prioreschi chiede ad Auricchio se avesse conosciuto il procuratore Antonelli prima dell'interrogatorio del febbraio 2005, ottenendo una risposta negativa. Casoria: "Ma perché Antonelli dice cose diverse?" Prioreschi: "Si, Antonelli dice che nell'ottobre 2004 lo chiama Baldini e gli dice che c'era un maggiore dei carabinieri di nome Auricchio che stava indagando nel calcio e che se lui avesse avuto qualcosa da dire poteva rivolgersi a lui. Atonelli chiama Auricchio e vanno a prendersi un caffè. Dunque, lei ha mai parlato con Baldini di questo processo?" Auricchio: "Dei fatti di Calciopoli no." Prioreschi: "Ha parlato con Antonelli prima del febbraio 2005? Ha preso un caffè con Antonelli?" Auricchio: "Ricordo di avere preso un caffè con Antonelli ma non riesco a colegarlo temporalmente." Prioreschi: "Prima dell'interrogatorio?" Auricchio: "Probabilmente sì" Prioreschi: "Quindi modifica la sua versione di prima? Ricorda l'oggetto del colloquio?" Auricchio: "Vagamente, ma siccome c'era un procedimento amministrativo dell'antitrust credo di aver discusso di ciò con Antonelli." Prioreschi: "Quindi se lei ha parlato con Antonelli, e Antonelli dice che il suo nome glielo ha fatto Baldini, vuole rivedere la sua risposta di prima? Ha mai parlato a Baldini di questo processo? Auricchio: "No, confermo." Prioreschi insiste su questo punto: "Baldini dice a Mazzini: Questo ad aprile. Lei ha parlato con Baldini di questo processo?" Auricchio: "Confermo, no!" Di fatto, l'esame dell'Avvocato Prioreschi finisce qui. Aula 216, Tribunale di Napoli, Avvocato Gallinelli (difesa De Santis) vs Colonnello Auricchio. Lecce -Parma 3-3 Avvocato Gllinelli difesa De Santis: "Quali condotte arbitrali di De Santis ha potuto rilevare?" Auricchio: "Anomalie tecniche? Lo stesso de santis ci dice come si è comportato..." Gallinelli: "No, lei ha detto che ha visto la gara, quindi, può anche valutare da solo quali comportamenti fraudolenti ha potuto notare nel corso della gara?" Auricchio: "Ha gestito la gara in modo da..." Gallinelli: "Non parlo di condotta, parlo di cose specifiche se ha visto la gara, mi chiedo quale è stato il risultato di questa indagine?" Casoria: "Lui non ha rilevato alcunché dal punto di vista tecnico..." Gallinelli: "Nel capo di imputazione si parla di atteggiamento mirato a fare il 3-3, io voglio sapere quali sono questi fatti. Se si parla di condotte finalizzate a predeterminare il risultato..." Auricchio: "Nessuno ha detto il tre pari". Gallinelli: "Se hanno visto la gara qualcosa sapranno dire..." Casoria: "Se no che l'avete vista a fare..." Auricchio: "Nella parte finale della gara... De Santis, dopo la gara..." Gallinelli: "No, mi scusi, lei si rifà sempre alle intercettazioni. Io le ho chiesto della gara: da che desume che De Santis e Bergamo hanno predeterminato il risultato di tre pari? Che ha fatto negli ultimi 10 minuti De Santis per meritare questo capo di imputazione?" Auricchio:"Non ho detto 3 a 3 ho parlato di pareggio. Nel finale lo stesso De Santis ha parlato di alcuni atteggiamenti. Nella circostanza c'è un'intercettazione tra Cinquini e De Santis sulle ammonizioni e le espulsioni che portavano il Parma a giocare lo spareggio con cinque squalificati Gallinelli: "Le ripeto: avete visto, VOI, se ci sono stati atteggiamenti del De Santis? Ciò che dsi dice in quella telefonata corrisponde al referto arbitrale? Auricchio: "Sì" Gallinelli: "Quello che le ho chiesto io: dalla visione della gara ha rilevato che De Santis ha ammonito un giocatore senza motivo? Che quindi era un'ammonizione non compatibile col regolamento?" Auricchio: "No, non abbiamo fatto questa indagine". Gallinelli: "Notò un comportamento anomalo dei giocatori delLlecce sul finale della gara? In che senso? Auricchio: "Scarso impegno" Gallinelli:"E i giocatori del Parma?" Auricchio: ""Altrettanto". Gallinelli: "E questo dipendeva dall'arbitro? Secondo lei questo comportamento era normale?" Auricchio: "No, era un comportamento anormale" Gallinelli: "Ma svincolato da qualunque attività arbitrale?" Auricchio: "Sì" Gallinelli: "Zeman che ha detto? Si ricorda se Zeman rivolse le spalle al campo come protesta verso i suoi giocatori?" Auricchio: "No, non lo ricordo, ricordo solo che aveva chiesto di far spegnere i tabelloni". Gallinelli: "In questo c'entrava De Santis?" Auricchio: "No, certamente". Gallinelli: "Quindi Zeman era già preoccupato del comportamento della sua squadra?" Auricchio: "Questo era quello che aveva dichiarato lui". Gallinelli: "A che minuto è iniziata la fase di stanca?" Auricchio: "Ricordo una minore intensità sul 3 a 3, che è stato realizzato all'11 del secondo tempo". Gallinelli: "Quindi la condotta di De Santis era predeterminata per il risultato di parità... Quanti minuti di recupero ha dato De Santis che aveva interesse a che rimanesse tale risultato? Auricchio: "Quattro minuti". Gallinelli: "In quei 4 minuti quale delle due squadre stava per segnare? L'aiuto, Bresciano del Parma, con parata miracolosa di Sicignano". Auricchio: "Il recupero non poteva essere diverso, con sei sostituzioni". Gallinelli:"Lei ha visto tante gare, 4 minuti è un tempo consistente rispetto alla media... Si si ricorda perchè Morfeo fu ammonito?" Auricchio: "Per proteste". Gallinelli: "E' compatibile con il regolamento?" Auricchio: "Si poi Morfeo fu espulso". Gallinelli: "No questa è una inesattezza". Auricchio: "Sì, è vero, il tabellino riportava questo..." Gallinelli: "Ma allora l'avete vista o no la gara??" Auricchio: "Il tabellino di un giornale portava Morfeo espulso e noi lo abbiamo riportato così... la gazzetta riportava così, poi abbiamo riferito il comunicato ufficiale e abbiamo corretto il dato. Non è un errore nostro ma della gazzetta. Gallinelli: "Ma quando ha visto la gara e ha visto il cartellino, ha visto il colore?" Auricchio: "Noi abbiamo riportato esattamente le sanzioni successive alla partita e abbiamo scritto Morfeo tra i calciatori squalificati non espulsi, è stato un errore materiale, in cui siamo caduti" Gallinelli: "Mi scusi, lei che intende per tabellino?" Auricchio: "Il dato che abbiamo importato con taglia incolla dal sito della gazzetta dello sport, con formazioni, arbitri e note. Questo tabellino riporta un errore che abbiamo subito modificato. "Veniamo agli arbitraggi favorevoli alla Juve" Gallinelli: "In quali gare avete ravvisato una condotta del genere? Parliamo di Juve-inter 20.4.05 risultato 0-1, rispetto alla gara che può dire? Quali comportamenti unilateralmente favorevoli avete ravvisato? Chi era in lotta per lo scudetto? Auricchio: "Il Milan e con quella sconfitta raggiunse gli stessi punti della Juve- Aprile 2005 è un periodo chiaro perchè De Santis ha avuto un avviso..." Gallinelli: "No presidente, io ho chiesto della gara". Auricchio: "Quella è una delle partite come quella del Palermo e del Parma, in cui l'atteggiamento del De Santis era contrario". Il legale: "No, io ho parlato di atteggiamenti specifici". Casoria: "non ci sono..." Avvocato: "Si ricorda contestazioni sulla mancata espulsione di Cordoba?" Auricchio: "Non mi ricordo". Gallinelli: "Si ricorda se la Juve aveva come diffidato Ibrahimovic?" Il teste: "Non mi ricordo". Gallinelli: "Si ricorda se Appiah era diffidato?" Auricchio: "Non lo ricordo" Gallinelli: "Si ricorda se vennero ammoniti?" Il teste non lo ricorda... Gallinelli: "Dai tabellini ha potuto verificare se a seguito di quella gara Ibrahimovic venne squalificato per tre turni?" Auricchio: "Si con la prova televisiva". Gallinelli: "No, venne squalificato per un turno per l'ammonizione e due per la prova televisiva e non giocò l'incontro decisivo. Questa ammonizione venne comminata da De Santis. Chi può chiedere la prova televisiva?" Auricchio: "Dipende" Gallinelli: "No, c'è una procedura che è prevista dal regolamento?" Casoria: "Lo dica lei, avvocato così andiamo avanti". Avvocato: "La Procura federale apre il procedimento, poi chiama l'arbitro che se dice di aver visto l'episodio e di averlo valutato, finisce lì. Quindi se De Santis avesse dichiarato di aver visto l'episodio, avrebbe consentito ad Ibrahimovic di giocare col Milan... è compatibile tale atteggiamento col suo teorema? Auricchio: "Il comportamento di De Santis in questo momento storico è contrario alla Juve. Non è compatibile con quello che si sosteneva all'inizio, ma poi De Santis dal febbraio 2005 ha mutato atteggiamento. Ad aprile ha avuto cognizione delle indagini e si è allontanato dalla Juve..." Gallinelli: "E a maggio? Con Lecce-Parma?" Auricchio: "Ricambia atteggiamento..." Gallinelli: "Mi scusi, ma se una persona è strutturata in questo strumento associativo in nove mesi cambia idea due volte... ma Juve-Parma è del 6 gennaio, il campionato dura otto mesi, ma quando è stato associato sto De Santis?? Ha quattro mesi di ripensamento su otto di campionato..." Auricchio: "Dal 2005 De Santis assume un atteggiamento logico secondo noi, Lecce-Parma non è pro Juve ma pro Fiorentina". Gallinelli: "Ma il tutto faceva parte del programma complessivo da voi delineato... Parma_Juve è del 6 gennaio, con tante critiche all'arbitro... in quel campionato ci sono già Inter, Palermo...Fiorentina-Bologna, secondo voi si inquadra nei vantaggi non più diretti ma indiretti... una delle due affronterà la settimana dopo la Juve. Nel capo di imputazione si parla di manipolazione del sorteggio e per de santis l'avere ammonito i tre diffidati del bologna. in questo caso sono state compiuyte attività tecniche per i riscontri sul sorteggio?" Auricchio: "Noi, il sorteggio no" Gallinelli: "Quindi nessuna anomalia" Auricchio: "No" Gallinelli: "Avete visionato il filmato?" Auricchio: "No"

JUVE-MILAN: STADIUM GIA' TUTTO ESAURITO



(ASCA) Per Juventus-Milan, big match di domenica sera, lo Juventus Stadium e' pronto per un altro ''tutto esaurito''. Dopo la fase di prelazione riservata ai Premium Member e agli iscritti agli Juventus Club Doc, questa mattina le poche migliaia di biglietti ancora disponibili sono state vendute nel giro di qualche ora. La Juventus Football Club precisa sul proprio sito che la vendita e' attualmente chiusa. Se dalle prenotazioni delle categorie aventi diritto risultera' esserci disponibilita' di tagliandi verra' data tempestiva comunicazione da parte del club bianconero.

GALLIANI: INTERVISTA SULLA JUVE A 360 °

In un'interessante intervista su La Stampa, realizzata da Laura Bandinelli, Adriano Galliani ha parlato della rivalità tra Juve e Milan e del nuovo stadio.

Ecco quanto riassunto da tuttojuve.com

Sullo stadio:

«Sono stato all’inaugurazione e sono rimasto impressionato. Chi cambia lo stadio cambia anche il suo pubblico. Da quando è stata rifatta l’Allianz Arena ad esempio c’è stato sempre il tutto esaurito perché la gente non è interessata soltanto alla partita ma anche all’impianto. Complimenti quindi ai dirigenti della Juve che da Antonio Giraudo in poi si sono adoperati per portare a compimento questo progetto.L’aspetto più importante: il fatturato. Ma purtroppo sono discorsi che non portano a niente. Siamo lontani da questa svolta anni luce. Ciò che è successo a Torino è irripetibile. L’unica cosa che posso fare è cercare di rimodernare San Siro per esaudire un sogno: ospitare presto una finale di Champions League».

Ranking Europeo«Ogni volta che si gioca un turno di Champions mi faccio stampare la situazione del ranking europeo. Nonostante le tre vittorie di Inter, Milan e Napoli siamo all’undicesimo posto e davanti c’abbiamo pure Cipro. Sa perché? Per il disinteresse di alcuni club nei confronti dell’Europa League. In Lega abbiamo pure stanziato un contributo per stimolarli ma poi quando arrivano le partite fanno il turnover. La mia proposta (sul ranking) è stata bocciata dall’esecutivo, ma nessuno sembra preoccuparsene. Il problema del calcio non è sapere chi vince Juve-Milan, sono i ventidue punti che ci separano dal ranking inglese».

Rapporti con la Juventus: «Stimo Andrea Agnelli è giovane, è juventino e appassionato. L’Avvocato era un grande conoscitore di calciatori. Ricordo un aneddoto su Van Basten. Dopo l’operazione alla caviglia mi chiese se poteva andarlo a trovare a Saint Moritz, qualche giorno dopo mi chiamò e mi disse: Rassegnatevi, non tornerà più a giocare. Purtroppo ebbe ragione».

Conte e Pirlo: «Chi ha fatto bene in un club ha più chance e soprattutto viene accettato meglio dai tifosi perché può giocarsi dei bonus. Quando Ancelotti allenava la Juventus, riceveva più cori di sostegno dai nostri che dai loro. A differenza di altri club, da noi quando scadono i contratti bisogna essere contenti in due. Pirlo voleva un triennale e noi abbiamo deciso di non accontentarlo. E così dopo dieci anni meravigliosi, dove sono state vinte due Champions anche grazie a lui, ci siamo salutati senza rancore».

Buffon e Del Piero: «Cercato di prenderlo sì, ma quando era al Parma, dopo mai. Costava troppo Del Piero è stato un mio sbaglio. Piero Aggradi ce l’offrì nel 1993. Ma costava 5 miliardi, una cifra mostruosa per un ragazzino di 16 anni Allora andarono da Boniperti e lui non se lo fece scappare. Chapeau».

Scudetto e calciopoli «La Juventus può lottare certamente e il fatto di non giocare la Champions League mi sembra un bel vantaggio. Calciopoli: non parlerò mai più di ciò che è successo nel 2006. Me lo sono imposto».
(tratto da tuttojuve.com)

giovedì 29 settembre 2011

QUINTA GIORNATA DI CAMPIONATO: CATANIA - JUVENTUS 1-1



CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez (28' p.t. Marchese), Bellusci, Spolli, Capuano; Delvecchio, Lodi, Almiron (19' s.t. Ledesma); Catellani, Bergessio (33' s.t. Suazo), Gomez. (Kosicky, Ricchiuti, Lanzafame, Lopez). All. Montella.
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio (36' s.t. Quagliarella), Pirlo; Krasic, Vidal, Elia (1' s.t. Pepe); Matri (28' s.t. Del Piero). (Storari, Bonucci, Giaccherini, Pazienza). All.: Conte.
ARBITRO: Mazzoleni.
NOTE: Ammoniti Marchisio, Chiellini, Almiron, Capuano, Vidal. Angoli 8-1 per la Juventus. Recupero: 2' p.t.; 5' s.t.
MARCATORI: Bergessio (C) al 21' p.t.; Krasic (J) al 4' s.t.

venerdì 23 settembre 2011

L'ETNA E' BIANCONERO



Il Catania, attraverso il proprio sito ufficiale, rende noto che in vista della prestigiosa sfida contro la Juventus capolista, in programma domenica alle 15 al Massimino "i biglietti acquistati in fase di prevendita sono già 9400. Esauriti i tagliandi di Tribuna B e Curva Sud".
Ai piedi dell'Etna cresce, dunque, l'attesa per l'arrivo della Vecchia Signora, molto amata in tutto il Sud Italia.

VUCINIC: MULTA IN ARRIVO



La Juventus ha idee chiare.

Conte è un sergente di ferro: chi sbaglia paga.

Vucinic ha chiesto scusa ed è stato perdonato, ma subirà sanzioni (multa) per il grave errore (ingenua espulsione) compiuto nella gara contro il Bologna che ha costretto i bianconeri a giocare, per oltre 45 minuti, in 10 contro 11.

PAROLA DI LUCIANO MOGGI



"Forse hanno fatto bene, a patto che non riescano, come al solito a rovinare tutto. Mi riferisco inevitabilmente alla squadra regina, tra i nostri confini, per caos e polemiche.

L'Inter di Massimo Moratti.

In estate mi ero esposto in prima persona per sottolineare la bontà della scelta Gian Piero Gasperini, opinione che mantengo tutt'ora a dispetto dei risultati deficitari ottenuti dal tecnico; figli diretti non di una sua inadeguatezza nel guidare una squadra di grande livello, ma delle scelte sbagliate di chi ha in mano la gestione della società.

Il mercato è stato impostato secondo linee non coincidenti con i dettami tattici di un professionista esemplare che ha sempre giocato con un sistema di gioco, e le dichiarazioni di Moratti lo hanno delegittimato in ogni circostanza togliendogli quella credibilità necessaria a farsi rispettare dalla squadra.

Detto questo, Ranieri è l'uomo giusto per risollevare situazioni simili, è un uomo di valore oltre che un buon professionista. Se i poteri forti della società saranno dalla sua parte, senza continue intromissioni e commenti sconclusionati, l'Inter potrà fare bene.

Vincere no, almeno non a mio parere, visto che valuto la rosa nerazzurra troppo logora nei suoi elementi chiave per riuscire a primeggiare anche nel modesto campionato italiano.

Il Milan è di altra categoria, e le assenze che ne stanno minando l'efficacia della rosa sono l'unica spiegazione alla difficile situazione di classifica vissuta dai rossoneri.

Col ritorno di Ibrahimovic ricominceranno a fioccare anche i punti, non ho dubbi.Ho qualcosa da dire, per quanto riguarda la gestione delle risorse umane scelta dal Napoli.

Mazzarri è incorso in un errore non da lui, una scelta che poco si confà ad un ambiente che ha fame di risultati dopo anni di digiuno. Non ha senso un turnover tanto radicale dopo sole tre giornate di campionato, tanto più privandosi deliberatamente dell'uomo che più di ogni altro consente al Napoli di elevare il suo rango a quello di big: Ezequiel Lavezzi. L'argentino è fondamentale per effettuare il gioco di rimessa con cui il Napoli riesce a rendere al meglio, ha lo spunto giusto per scardinare ogni difesa. Senza questi errori di valutazione, gli azzurri possono tranquillamente sognare.

In casa Juventus invece, non voglio sentire alcun alibi.

Il Bologna è la stessa squadra che aveva preso ceffoni nelle prime due giornate, si poteva e si doveva vincere anche in dieci, a prescindere dall'ingenuità di Vucinic.

Al di là di ciò, in ogni caso, mi fa un grande piacere constatare come il carattere dei bianconeri sia ritornato all'altezza di come la storia ed il blasone della Juventus impone.

Con Conte ci si potranno togliere delle soddisfazioni, anche puntare all'Europa che conta" (tratto da tuttojuve.com").

QUARTA GIORNATA DI CAMPIONATO: JUVENTUS - BOLOGNA 1-1


Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Krasic, Marchisio, Pirlo, Pepe; Vucinic, Del Piero. A disp.: Storari, Bonucci, Vidal, Elia, Giaccherini, Quagliarella, Matri. All..: Conte

Bologna (4-3-2-1): Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Perez, Mudingayi, Koné; Diamanti, Ramirez; Acquafresca. A disp.: Agliardi, Garics, Vitale, Khrin, Pulzetti, Paponi, Di Vaio. All.: Bisoli

Arbitro: Gava

MARCATORI: Vucinic (J) 30', Portanova (B) 52'
AMMONITI: Pepe (J) 12', Vucinic (J) 23' e 45', Kone (B) 30', Perez (B) 41', Casarini (B) 57', Pulzetti (B) 63', Lichtsteiner (J) 71', Portanova (B) 90', Bonucci (J) 90'.
ESPULSI: Vucinic (J) 45'


Antonio Conte: "Dispiace aver mancato i tre punti, ma sono soddisfatto per quello che hanno espresso i ragazzi nelle prime tre partite. Secondo me non siamo stati fortunati, ma andiamo avanti. Abbiamo sbagliato alcune situazioni, dobbiamo migliorare".


Su Vucinic: "E' difficile esprimere dei giudizi, analizzeremo con i ragazzi quello è accaduto".

"Si è vista l'anima di una squadra che non si vuole mai arrendere, che in 10 contro 11 ha preso un gol su calcio piazzato, che non ha concesso praticamente nulla agli avversari e che ha creato tantissimo. Complimenti ai ragazzi, peccato per questi due punti lasciati per strada, ma il calcio lo conosciamo, è così e andiamo avanti".

Sull'arbitro: "Gava prima ha avvertito Vucinic che al prossimo fallo l'avrebbe ammonito, poi ha deciso comunque di espellerlo dopo le proteste degli avversari. Per quanto riguarda la nostra punizione, forse la palla era appena in movimento, ma l'arbitro non puo' dire, per regolamento, fischio io. E poi sempre a Mirko è stato fischiato un fuorigioco che non c'era e che lo vedeva lanciato a rete".

"Quando predico umiltà, tranquillità nei giudizi, mi riferisco a tutto: abbiamo tanto da lavorare anche sull'autostima dei giocatori".


Su Krasic: "Non era sotto esame, come non lo è nessuno qui alla Juve, chi scende in campo sa che deve dare il massimo e basta. Sono contento per la prestazione di Milos che, ripeto, non è un giocatore sotto esame come non lo è nessuno. Ho una rosa di giocatori e, in base alle circostanze, scelgo le varie formazioni".

mercoledì 21 settembre 2011

MISS ITALIA 2011: E' BELLISSIMA E CALABRESE




Dopo la vittoria nel 2009 di Maria Perrusi, di Fiumefreddo Bruzio (CS), un'altra calabrese è stata incoronata la più bella d'Italia. Si tratta di Stefania Bivone di Sinipoli (RC)


MONTECATINI TERME- La Calabria esulta per la sua Miss Italia Stefania Bivone, 18 anni compiuti a maggio, 179 centimetri, la “miss neoborbonica” che sogna di fare la cantante, incoronata a Montecatini Terme in trionfo per la sua favorita.


Bella e sfrontata la nuova regina d’Italia, «anche a diciotto anni si possono avere dei segreti, quindi non vi dico se sono fidanzata», che si presenta ai giornalisti cantando “E se domani” di Mina sognando un giorno un duetto con la sua preferita, Laura Pausini.


É diventata subito la beniamina del pubblico del Palaspecchiasol (le contendeva l’applausometro solo la campana Dalila Pasquariello), poi del pubblico da casa (con il 74,8% dei voti ha sbaragliato la concorrenza di Mayra Pietrocola e Sarah Baderna) e non ha versato una lacrima appena Fabrizio Frizzi ha annunciato il suo nome.


Per poi commuoversi ad Unomattina al telefono con la sua migliore amica Noemi, nonché compagna di banco nella quinta del liceo Scientifico di Sinopoli.


E in conferenza stampa, sempre pensando alle sue care amiche che non incontra da un mese.
Solo una piccola flessione di tono, per poi affrontare qualsiasi domanda senza sottrarsi neppure a quelle più delicate: dalla politica («Non escludo che un giorno possa fare carriera politica e infatti l’anno prossimo penso di iscrivermi a Giurisprudenza») alle difficoltà economiche e sociali della sua amata regione: «Non capisco perché si deve parlare sempre male della Calabria, non è giusto: prima che i piemontesi c’invadessero eravamo una delle regioni più sviluppate del paese». Un affondo da “neoborbonica” più che da neomiss, un’idea maturata dalla lettura del libro "Terroni" di Pino Aprile, come confessa la sorella Patrizia: «Lei purtroppo è fatta così: se una cosa la pensa la dice, senza riserve».

CLAMOROSO ITALO CUCCI: "CALCIOPOLI, CI SARA' DA RIDERE"

Dalle colonne del "il Roma" Italo Cucci anticipa qualcosa si clamoroso, ecco quanto evidenziato: " (...)Il passo del Napoli lo tiene, per ora, solo la Juventus di Antonio Conte, che non è certo, ancora, la squadra sognata dal popolo juventino e dai padroni cui Moggi sta per restituire un paio di scudetti (so il contenuto delle ultime intercettazioni di Calciopoli e quando usciranno ci sarà da ridere): quel che conta è che la Juve continui a vincere mentre lavora per farsi squadra, per rispondere ai desideri del suo ambizioso allenatore che sicuramente sta trasmettendole il suo carattere da giovane drago assetato di vittorie. Tutto diverso da Gasperini, mortificato sì da una squadra debilitata da gravi assenze ma soprattutto da penose presenze come Jonathan, Obi e Muntari". (Da Redazione TuttoJuve- http://www.tuttojuve.com/)

lunedì 19 settembre 2011

TERZA GIORNATA DI CAMPIONATO: SIENA - JUVENTUS 0-1


Siena (4-4-2): Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini (al 18' st. Grossi), Gazzi (al 27' st.Vergassola), D'Agostino, Brienza; Calaio', Gonzalez (al 19' st. Larrondo). A disp. Pegolo, Angelo, Contini, Bolzoni. All. Sannino.
Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini (al 12' st. Bonucci), Grosso; Pepe, Pirlo, Marchisio, Giaccherini; Matri (al 31' st. Del Piero), Vucinic (al 10' st. Vidal). A disp. Storari, Krasic, Elia, Quagliarella. All. Conte.
Arbitro: Paolo Valeri di Roma.
Ammoniti: Del Grosso, Terzi.
Marcatori: al 9' st. Matri (J).

Antonio Conte: 'Sono contento per l'interpretazione data alla gara. Sapevamo di trovare una squadra tatticamente ordinata, che cura sempre la fase difensiva, in modo giusto visto che si deve salvare. Siamo stati bravi a trovare il gol rischiando pochissimo. Bravi a limitare un giocatore che conosco bene, che ha fatto le fortune del Novara come Gonzalez. Se la gente si aspetta che ogni partita ci siano valanghe di gol, sbaglia. In questi campi occorre provincializzarsi , altrimenti gli avversari ti mangiano'.


lunedì 12 settembre 2011

SECONDA GIORNATA DI CAMPIONATO: JUVENTUS - PARMA 4-1

Juventus: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Marchisio, Pirlo; Pepe (71' Krasic), Matri (53' Vucinic), Del Piero (68' Vidal), Giaccherini. All. Conte
Parma: Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Rubin; Valiani, Morrone, Galloppa, Modesto (62' Biabiany); Giovinco, Pellè (64' Floccari). All. Colomba.
Arbitro: Celi
Ammoniti: A. Lucarelli (P)
Espulsi: De Ceglie (J)
Reti: 16' Lichtsteiner (J), 58' Pepe (J), 73' Vidal (J), 83' Marchisio (J), 90' Giovinco rig. (P)

Conte: «Il sistema entri in forma. Annullato un gol valido, e su Matri era rigore»

Mancava solo il risultato, affidato ai sogni, ma per il resto questa partita Antonio Conte l'aveva già giocata.

All'ora di pranzo, il giorno prima, dentro uno stadio deserto, bonificato anche dai fotografi di fiducia: «Scusate, ma dei miei schemi sono gelosissimo».

Aveva mosso la squadra sul prato prevedendo le possibili situazioni contro il Parma: quali movimenti fare, dove attaccare, quando pressare.

Istruzioni spiegate a ogni giocatore.

Solo che attorno c'era silenzio, invece della bolgia chiesta per la battaglia.

E ottenuta: «Devo ringraziare i tifosi - dice appena è finita il tecnico bianconero - abbiamo avuto la dimostrazione che parlare del dodicesimo uomo in campo non è un luogo comune. Spero che tra noi e i tifosi si crei una simbiosi per tutto il campionato». Festa a consumo istantaneo, però, perché con quel filo di voce che gli resta, il tecnico detta l'ordine di servizio, subito nello spogliatoio, poi in tv: «Non ci esaltiamo e non ci illudiamo, perché la strada che ci aspetta resta lunga, difficile. E c'è tanto da lavorare».

L'arena diventa il dodicesimo uomo, allora, anche se poi uno in più ci sarebbe già, a bordo campo. Non scambi Conte per il giocatore che fu solo per completo e cravatta, il furore è rimasto lo stesso: di starsene seduto sulla panchina ora inghiottita dalla tribuna, nemmeno a parlarne. S'agita tra indicazioni, richiami, urla.

E proteste, per un arbitraggio che non gli è andato giù, poco importa se è finita 4-1. «All'intervallo non ero contento fossimo sull'1-0 - attacca il tecnico - anche se non soltanto per colpa nostra.

Ci è stato annullato un gol regolare e c'era un rigore su Matri.

Mi aspetto che l'intero sistema entri in forma, perché ci sono state tante situazioni che non mi sono piaciute. O almeno sono state quanto meno dubbie».

È già tempo di cattivi pensieri, come se la guerra a colpi di ricorsi per lo scudetto 2006 avesse varcato anche le linee del campo: «Non voglio regali - riprende Conte - ma vorrei che si azzerasse tutto. E che nessuno si ergesse a paladino di giustizia quando viene ad arbitrare qui». Brutto orizzonte, se il sospetto già s'allunga dalla prima di campionato.

Sulle immagini resta una rete cancellata per discutibile fuorigioco, c'è chi lo segnala e chi no, e un rigore su Matri: il calcione di Lucarelli potrebbe pure non essere doloso, ma di certo abbatte l'attaccante bianconero.

Conte s'incavola pure con i suoi, per quel finale da sbadati: espulsione (di De Ceglie) e rigore. «Per questo dobbiamo essere arrabbiati: non esiste che alla fine di una partita che stiamo stravincendo, concediamo rigore ed espulsione.

Mi ha dato fastidio. Avremmo dovuto chiudere la gara senza gol presi: questo ci deve insegnare a non abbassare mai la tensione».

In coda alla sfida, il tecnico si ritrova però anche parecchie cose che hanno funzionato, a partire da Andrea Pirlo. «Detto che non mi piace parlare dei singoli, è stata la miglior risposta a qualche scettico. Si è detto che Andrea non era adatto al mio gioco, ma la verità è che è un campione: e quelli possono giocare con qualsiasi allenatore». Anzi, la sintonia c'è stata da subito, e l'ex milanista è stato uno dei primi a credere e sostenere il sistema di gioco di Conte, il 4-2-4. C'è stata pure gente rigenerata, se all'inizio la Juve ha solo tre pezzi nuovi su undici: «Qualcuno sta riacquistando autostima - continua l'allenatore - quella che è venuta a mancare nelle ultime stagioni».

Quel che gli è piaciuto di più è stata l'indole della squadra: «La partita facile o difficile dipende sempre da come la interpreti. E con il Parma la squadra è stata cattiva, concentrata e determinata. La giusta mentalità».

Alla fine i giocatori si sono anche divertiti: «Voglio che la squadra regali emozioni: quelle ti portano lontano». (di massimiliano nerozzi, tratto da http://www.lastampa.it/)