mercoledì 31 ottobre 2007

SERIE A: NONA GIORNATA DI CAMPIONATO

NAPOLI - JUVENTUS 3-1
Farsa partenopea


SERIE A: OTTAVA GIORNATA DI CAMPIONATO


JUVENTUS - GENOA 1-0
Del Piero affonda i rossoblu

lunedì 8 ottobre 2007

SERIE A: SETTIMA GIORNATA DI CAMPIONATO


FIORENTINA - JUVENTUS 1-1
Mutu, su rigore all'ultimo minuto, pareggia l'iniziale vantaggio di Iaquinta

L'attesa sfida del Franchi regala un prezioso pareggio ai padroni di casa che, all'ultimo minuto del tempo regolamentare, agganciano la Juventus grazie al rigore trasformato dal solito Adrian Mutu.
La sfida, ricca di intensità, regala alcune emozioni.
Ranieri sceglie Nocerino quale sostituto in mezzo al campo del convalescente C. Zanetti, con accanto il redivivo Almiron. "Brazzo" Salhiamidicz e Nedved completano l'asse centrale bianconero. La difesa è quella già apprezzata in occasione del derby di Torino con Legrottaglie e Chiellini centrali affiancati da Grygera e Molinaro sulle fasce.
L'attacco è affidato a Trezeguet e Iaquinta. Capitan Del Piero, deluso, non può che accomodarsi in panchina.
Parte bene la squadra di Prandelli che, in pochi minuti, crea una duplice occasione da rete grazie al proprio campione rumeno. Al minuto 5 Mutu affonda sulla fascia occupata da Molinaro concludendo verso la porta difesa da Buffon. La mira è troppo angolata.
Poco dopo, al 14', è invece splendido il tiro scoccato all'improvviso da oltre 30 metri.
La violenta parabola è fantastica, Buffon pietrificato, ma la palla esce di poco alta sull'incrocio dei pali.
Indicativo il sorriso amaro dell'attaccante viola.
Dubbio, in ogni caso, l'intervento di Pazzini su Legrottaglie in occasione dell'assist aereo a favore del del numero 10 di casa.
La Juventus è, comunque, ben disposta in campo, ottima nella fase di contenimento, capace di garantire sostanza e corsa nell'asse mediano, sorretto dal dinamismo di Nocerino, motore perpetuo. Il pressing bianconero è puntuale ed inesorabile, anche con Almiron. E', comunque, una Juve più simile ad una ape operaia che ad una regina alata.
Iaquinta assicura, ancora una volta, movimento continuo e "peso" determinante in attacco, gioco di sponda ed affondi preziosi.
Molinaro è molto attivo sulla fascia di apparteneza, ma spesso poco preciso nei rilanci.
Al minuto 23 Buffon mortifica un tentativo di attacco viola sventando, in uscita di piede, la corsa di Mutu. La Juve non attende inutilmente e riparte celermente. Nedved regala un ottimo assist a Trezeguet. Il francese si muove, elegante, nei pressi dell'area toscana, assistendo con giustezza Iaquinta che, inizialmente defilato, si accentra piazzando la palla - con tocco preciso - nell'angolo basso alla sinistra di Frey.
Il portiere transalpino non tenta neppure l'inutile tuffo.
Il gol è delizioso ma chiaramente viziato da un netto fuorigioco "attivo" dello stesso Trezeguet che "passeggia" in area avversaria al di là dei della linea difensiva fiorentina, "intralciando" la visuale del portiere avversario.
Nessuna protesta, in ogni caso, da parte dei padroni di casa che, probabilmente, assecondano erroneamente la svista arbitrale.
Fantastico è, invece, l'intervento in angolo del portiere francese al minuto 33.
Violento e preciso il tiro di Nedved. Elegante Frey che, volando sotto la traversa, con balzo poderoso impedisce il raddoppio juventino.
Buffon, da parte sua, un minuto prima aveva deliziato il palato degli spettatori facendo sfoggio di tutta la sua classe. Il tiro di Ujfalusi, deviato da Almiron, aveva infatti trovato nel piede felino del portierone bianoconero un insuperabile barriera.
Il secondo tempo si apre con l'ingresso in campo di Vieri al posto di Kuzmanovic.
La squadra di casa, nei primi minuti, tenta di riequilibrare il macht con forcing sfrenato a centrocampo. Ma è Trezeguet a mettere paura ai viola. E' il 5', la palla offertagli da Iaquinta perfetta, ma il francese non angola a dovere il tiro favorendo l'ottimo ed, in ogni caso, decisivo intervento del connazionale Frey.
Poco dopo, la Fiorentina crea con Semioli due importanti azioni d'attacco. Gli unici, veri pericoli dell'intera seconda frazione per la porta di Buffon (rigore finale a parte, ovviamente).
La prima al minuto 7. Il laterale già clivense affonda in area torinese recuperando - in scivolata su Chiellini - una palla apparantemente persa.
Molinaro - sopraggiunto a sostegno del compagno di difesa - impedisce con la collaborazione del Giorgione pisano il traversone del viola. L'intervento è molto deciso.
L'episodio lascia qualche dubbio. Il direttore di gara, infatti, non punisce nè il primo violento tackle di Semioli ai danni del centrale bianconero (i tacchetti del fiorentino toccano, di certo, il pallone ma braccano, pesantemente, anche il piede di appoggio dello juventino) sia la successiva azione della coppia difensiva bianconera.
Poco dopo, lo stesso Semioli pennella un invitante cross al centro dell'area piccola. Buffon dubita sull'uscita. Dainelli, pressochè indisturbato, spreca alzando alto sulla traversa.
La gara è, in ogni caso, in mano alla squadra di Ranieri che appare più dinamica dei padroni di casa, probabilmente provati dalle fatiche di coppa.
I bianconeri, si diceva molto più lucidi degli avversari ed a tratti padroni dell'incontro, affondano in più occasioni in area di rigore viola creando i presupposti per il decisivo raddoppio. Stranamente, tuttavia, mancano di cinismo in fase realizzativa.
Limpide le occasioni da rete malamente sciupate. In particolare, Trezeguet - spietato nelle precedenti prestazioni sino ad ora disputate - perde il proverbiale istinto del "killer" d'aria di rigore.
E' il 21', infatti, ed i bianconeri confezionano una occasione da rete enorme.
Nedved penetra facilmente in area avversaria, sgusciando al proprio avversario di turno; è indisturbato ma anzichè tirare in porta preferisce servire un pallone d'oro a Salhiamidicz. Il fendende del bosniaco è puntuale, sufficientemente violento ma troppo centrale. La respinta di Frey ballonzola sui piedi di Trezeguet che, completamente smarcato, sbaglia incredibilmente indirizzando la palla a lato del palo destro.
Poco dopo, al 26', Nedved - apparso ancora lontano dalla condizione ottimale, ma più attivo rispetto alle prime gare - lascia il posto a Palladino.
Iaquita, autore di una ottima prestazione, esce invece stremato al minuto 32 sostituito da Del Piero.
Questi, imbeccato alla perfezione da Molinaro, si rende protagonista di una interessante progressione in area viola a pochi minuti dal fischio finale ma, al momento di calciare in porta, dopo uno stop poco felice, viene anticipato dalla difesa avversaria.
La Juve spreca troppo e la partita, ribadendo una nota regola non scritta del calcio, regala l'ultimo sussulto all'89'.
Bobone Vieri, assolutamente ai margini della gara sino a quel momento, colpisce di testa - in area di rigore bianconera - un innocuo traversone.
La palla colpisce chiaramente il braccio di Legrottaglie, saltato simultaneamente a pochi centimetri dal centravanti viola. L'intervento dello juventino, nell'inevitabile gesto dello slancio aereo, è palesemente involontario, seppure l'arto non sia "aderente al corpo".
L'arbitro non ha, tuttavia, alcun dubbio. E' rigore.
Mutu lo realizza con freddezza piazzando la palla - a metà altezza - nell'angolino alla destra di Buffon che sfiora la palla e, soltanto per un soffio, non concede il miracolo.

La gara in cifre

FIORENTINA - JUVENTUS
RETI: 23' p.t. Iaquinta, 44' s.t. Mutu (rigore)

FIORENTINA: Frey; Ujfalusi, Gamberini, Dainelli, Balzaretti; Kuzmanovic (1' s.t. Vieri), Donadel, Montolivo; Semioli (22' s.t. Vanden Borre), Pazzini (22' s.t. Gobbi), MutuA disposizione: Lupatelli, Pazienza, Pasqual, LiveraniAllenatore: Prandelli.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Salihamidzic, Nocerino, Almiron, Nedved (26' s.t. Palladino); Iaquinta (32' s.t. Del Piero), TrezeguetA disposizione: Belardi, Birindelli, Zebina, Criscito, Tiago Allenatore: Ranieri
AMMONITI: 18' p.t. Nocerino, 43' p.t. Kuzmanovic, 37' s.t. Legrottaglie, 48' s.t. Chiellini, 48' s.t. Vieri ARBITRO: Rizzoli di Bologna ASSISTENTI: Strocchia e Rossomando QUARTO UOMO: De Marco

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 7 Immenso, ancora una volta decisivo. L'intervento più importante nel primo tempo, sul tiro di Ujfalusi deviato involontariamente da Almiron. Superman, già in volo, non può arrivarci con le mani; è costretto ad esibirsi in un acrobatico gesto con gli arti inferiori. Perfetto, sempre con i piedi, in occasione di alcuni interventi in anticipo sugli attaccanti viola ai limiti dell'area di rigore. Splendido anche al momento del rigore. Spizzica la palla di Mutu, illudendo il popolo juventino, ma non può impedire il pareggio.
Grygera 6 Spesso guardingo sulla fascia destra, offre solide garanzie nel proprio settore. Non incide, tuttavia, in fase offensiva.
Legrottaglie 6,5 Ottima prestazione. Sicuro, sempre attento. Davvero sfortunato in occasione del generoso rigore concesso ai viola all'ultimo minuto. La palla di Vieri lo colpisce, a breve distanza, sul braccio sinistro, leggermente distante dal corpo nella fase di elevazione.
Chiellini 6,5 Deciso, mai in affanno. Soltanto un po' ingenuo su Semioli, al 7' del secondo tempo, rischia di regalare ad una opaca Fiorentina la rete del pareggio. Deciso il successivo intevento.
Molinaro 6 Molto attivo sulla fascia, corre e lotta con grande generosità. Pecca di poca precisione nei disimpegni. In ogni caso, una buona prestazione.
Salhiamidicz 6 Giocatore operaio. Molta quantità e poca classe. Nel secondo tempo, non infierisce a dovere su Frey fallendo il raddoppio.
Nocerino 7 Preziosissimo. Dinamico, costantemente aggrappato agli avversari, recupera una quantità infinita di palloni a centrocampo. Decisivo in un paio di chiusure da "difensore puro" in area di rigore juventina. Poco elegante, molto concreto.
Almiron 6 Al rientro dopo una serie di pessime prestazioni, si impegna nel lavoro oscuro di "rottura"delle iniziative avversarie. Più ordinato rispetto al passato.
Nedved 5,5 Ancora molto lontano dalle gesta di un tempo. Splendido, in ogni caso, il tiro al 33' del primo tempo, con relativo ottimo intervento di Frey. Prima della sostituzione, si incunea in area viola ma, stranamente non non cerca, il tiro. Offre, comunque, una palla regale a Salhiamidicz che spreca, imitato a breve da Trezeguet (Palladino 5 Si segnala soltanto per la punizione malamente calciata nel finale di gara ).
Iaquinta 7 Il migliore tra i bianconeri (Buffon a parte). Regala con la consueta generosità, una prestazione di carattere e sostanza. Pregevole nei movimenti di attacco e nei tocchi di sponda. Preciso e concreto in occasione del gol del vantaggio, continuamente nel vivo del gioco juventino. (Del Piero 5,5 Non è semplice per Pinturicchio accettare la panchina ed entrare in campo a pochi minuti dalla fine. Peccato per il cattivo controllo di palla in area viola a due minuti dalla fine).
Trezeguet 5 Incredibile ed inusuale l'errore sotto porta a metà del secondo tempo. L'occasione è davvero madornale, ma David appare stranamente svagato e poco cinico. Avrebbe potuto chiudere la gara regalando tre punti determinanti per il cammino della squadra.


mercoledì 3 ottobre 2007

ATLETICA LEGGERA: SI E' SPENTO AL OERTER


Florida (U.S.A.). E' morto, ieri sera a Miami, Al Oerter, storico ed inarrivabile discobolo statunitense. Atleta straordinario, gigante gentile e simpatico, pluridecorato.
Vincitore di quattro medaglie d'oro consecutive alle Olimpiadi, dal 1956 al 1968, si mise in mostra anche in Italia del corso della manifestazione di Roma 1960, regalando - come sempre -una ottima prestazione.
Fenomenale il suo record a Città del Messico nel 1968, con la misura di m. 64,87.
Soltanto il divino Carl Lewis riuscirà, in seguito, ad eguagliare la sua striscia incredibile di successi consecutivi ai Giochi.

SERIE A: SESTA GIORNATA DI CAMPIONATO


Torino - Juventus 0-1
La Juve vince nel finale ed è seconda in classifica alle spalle dell'Inter

David Trezeguet, ancora lui, regala alla Juventus la vittoria nel Derby della Mole al termine di una noiosa gara, lenta ed anonima nel ritmo ma intensa sotto l'aspetto prettamente emotivo.
Il campione di Rouen realizza, in pieno recupero del secondo tempo, una splendida rete che frantuma i sogni del Toro, disposto sapientemente in campo da Novellino.
La solita, incredibile, zampata da campione.
La partita, tecnicamente molto deludente, non offre - neppure a tratti - spunti di grande interesse. Entrambe le formazioni, eccessivamente attente alla fase difensiva, risultano piuttosto prudenti e poco propense alla costruzione di gioco.
La Juve si dispone con il classico 4-4-2. In difesa Legrottaglie è centrale accanto a Chiellini, Grygera a destra e Molinaro sull'out di sinistra.
Nocerino, finalmente nella posizione a lui più adatta, è mediano di centrocampo in coppia con il solito C. Zanetti; Palladino sulla fascia destra e Nedved sulla corsia opposta. In attacco il collaudato duo Del Piero-Trezeguet.
La squadra di Ranieri, povera di fantasia e spregiudicatezza, crea in ogni caso le occasioni più pericolose.
Trezeguet illude i tifosi bianconeri, in apertura di primo tempo, con un fendende che esalta le doti di Sereni. Il portiere granata è pronto a deviare in angolo. Ma è soltanto un fulmine isolato.
Nel corso dell'intera prima frazione, infatti, i granata interrompono ogni tentativo offensivo del centrocampo juventino, bloccando caparbiamente le iniziative dell'attacco bianconero. Si segnala per dinamismo il solo Palladino.
La ripresa regala qualche emozione, con isolate e sporadiche opportunità da rete.
La più importante la costruisce, per il Torino, il redivivo Recoba. Pericoloso e stilisticamente pregevole il tiro indirizzato verso la porta avversaria al minuto 19; Buffon, mai impegnato sino a quel momento, dapprima smorza il colpo non controllando perfettamente il pallone per poi appropiarsene sulla ribattuta.
L'occassione più nitida, in ogni caso, capita sui piedi di Pavel Nedved (soltanto) al minuto 41.
Il vecchietto di Cheb - ben assistito da Del Piero - dopo aver evitato un avversario in area torinista, è solo davanti la porta, ma sparacchia decisamente alto.
Ancora una volta, l'ex pallone d'oro dimostra un evidente stato di imbarazzo fisico e mentale.
La partita sembra, dunque, destinata ad un misero pareggio a reti inviolate ma, all'improvviso, quasi inaspettato, incombe il colpo del cobra franco-platense.
E' il minuto 48, Re David sfrutta divinamente l'unica palla offertagli in area di rigore avversaria. Il lancio, in verità, è del torinista Della Fiore che - nel tentativo di evitare l'iniziativa finale bianconera - offre un assist involontario all'attaccante di sangue argentino.
Trezegol osserva la palla, ruota su se stesso con piroetta decisa, toccando violentemente la sfera con esterno destro delizioso.
Inevitabile l'urlo liberatorio, con folle corsa sotto la curva.

La gara in cifre

TORINO - JUVENTUS
0-1
RETI: 48' s.t. Trezeguet

TORINO
: Sereni; Comotto, Natali (24' s.t. Rubin), Dellafiore, Lanna; Paolo Zanetti (31' s.t. Motta), Corini, Barone, Grella; Recoba; Ventola (42' s.t. Bjelanovic)
A disposizione: Fontana, Malonga, Bottone, Oguro. Allenatore: Novellino
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Nocerino, Cristiano Zanetti (24' s.t. Almiron), Nedved; Palladino (34' s.t. Salihamidzic); Trezeguet, Del Piero.
A disposizione: Belardi, Birindelli, Criscito, Tiago, Olivera.
Allenatore: Ranieri
AMMONITI: 21' p.t. Nedved, 24' p.t. Grella, 38' p.t. Cristiano Zanetti, 45' p.t. Barone, 8' s. t. Nocerino, 48' s.t. Bjelanovic, 49' s.t. Trezeguet
ARBITRO: Rocchi
ASSISTENTI: Nicoletti e Romagnoli
QUARTO UOMO: Girardi

Le pagelle di Mumo Orsi

Buffon 6
Pochi interventi di spessore. Mai impegnato severamente, salvo in occasione del tiro scoccato da Recoba a metà del secondo tempo. Come sempre, una sicurezza.
Grygera 6 Rimane saldamente legato all'area di pertinenza senza osare in fase offensiva. In ogni caso, molto solido.
Legrottaglie 6,5 Ancora una buona prestazione per il centrale di Gioia del Colle. Deciso, mai in difficoltà.
Chiellini 6 Meno appariscente di Legrottaglie, ma sempre vigile ed attento. Ha la capacità di adattarsi immediatamente al nuovo assetto della retroguardia bianconera.
Molinaro 6 La sufficienza è dovuta all'impegno mostrato nel corso dell'intera gara. Troppi errori, però, soprattutto in fase di impostazione e rilancio, denotano carenze tecniche da colmare in fretta.
Palladino 6,5 E' di certo una seconda punta, a volte un po' leziosa. Nel corso della gara crea, tuttavia, imbarazzo agli avversari come laterale di centrocampo. E' il più dinamico tra i bianconeri. Impensierisce spesso la difesa granata.
Nocerino 6 Gioca un numero elevato di palloni. Risulta, però, in numerose occasioni, poco preciso. Deve ancora crescere, malgrado la grande personalità. Ritrova, in ogni caso, la sua naturale posizione nell'asse mediano di centrocampo.
Zanetti 6,5 La solita, indiscutibile ottima prestazione. Esperienza e concretezza. La fantasia appartiene ad altri. Abbandona il campo - ancora una volta - in condizioni fisiche non perfette.
Nedved 5 Ripete l'opaca prestazione offerta contro la Reggina, con l'aggravante dell'incredibile errore sotto porta al 41' del secondo tempo.
Del Piero 6 Gara sufficiente, soprattutto alla luce delle carenze di iniziative del centrocampo bianconero. Splendido l'assist per Nedved nel finale di partita.
Trezeguet 8 Perfetto, in stile e concretezza. Il vero campione di questa squadra.

lunedì 1 ottobre 2007

IL GRILLO D'ORO


CICLISMO: BETTINI E' CAMPIONE DEL MONDO
Stoccarda 2007. La Germania sorride, ancora una volta, ai colori azzurri. La terra di Schumacher regala all'Italia un altro titolo mondiale dopo quello di Gianni Bugno nel 1991.
Paolo Bettini si conferma Campione iridato ed entra nella storia del ciclismo, conquistando il suo secondo titolo consecutivo.
La gestione della intera corsa - in mano agli italiani sin dalla partenza - è esempio di astuzia, generosità e cinismo degli atleti di Ballerini.
Esemplare l'azione di tutti i nostri ragazzi. Genorosa, in particolare, la prestazione di Bertolini, instancabile faticatore; eccellente la gara di Cunego e Ballan, nell'insolita veste di gregari; determinante - a tre tornate dalla fine - lo spunto di Davide Rebellin , capace di smuovere gli equilibri tattici e costringere gli spagnoli a scoprirsi.
In tale occasione, infatti, il più temuto tra gli avversari, il tre volte campione del mondo Oscar Freire, rimasto in ombra per l'intera giornata, delude le aspettative incapace di reagire.
Il corridore veneto, caparbio e generoso, allunga superbamente, inseguito dal solo russo Kolobnev. I nostri possono, così, rifiatare ea attendere le mosse degli altri.
La squadra iberica è, dunque, costretta ad inseguire con Valverde in testa al gruppo.
Bettini e Poz­zato tra i nostri, Sanchez per gli spagnoli, l’australiano Evans, il tede­sco Schumacher, gli olande­si Dekker e Boogerd, il belga Gilbert nel drappello dei più forti.
I due in fuga, mai capaci di allungare in modo definitivo, vengono raggiunti. Ed ecco, all'improvviso, sull'asperità più difficile del tracciato tedesco lo scatto del Grillo toscano.
Lo raggiungono, in discesa, l’encomiabile Boogerd, Franck Schleck, il benaminio di casa Schumacher, lo stesso Kolobnev e l’australiano Evans.
I cin­que in testa, spronati proprio da Bettini, aumentano il forcing e volano verso il traguardo finale. Pozzato va in crisi in preda ai crampi, Rebellin si stacca sfinito.
All’ul­tima curva, ai 250 metri, il russo russo Kolobnev, ancora lui, si porta in testa e tenta l'allungo decisivo, consapevole di non poter reggere il confronto in volata con il nostro campione.
Paolino, astuto come pochi, si lascia trainare dal giovane apripista sino a pochi metri dalla linea del traguardo per poi raggiungerlo e superarlo nel finale. E' il più forte di tutti.
E' il Campione del Mondo.