giovedì 31 gennaio 2008

COPPA ITALIA: JUVENTUS ELIMINATA

JUVENTUS - INTER 2-3
La classe di Del Piero non basta

Le magie di Del Piero, ancora una volta leader e trascinatore, non sono sufficienti alla Juve in Coppa Italia contro l'acerrima rivale milanese.
Madama è, infatti, eliminata dall'Inter al termine di una prestazione molto generosa -impreziosita dalle gemme di classe del proprio capitano - ma che conferma tutti i limiti tecnici dell'attuale organico bianconero, privo anche del baluardo Buffon.
L'enorme divario ad oggi sussistente tra ciò che rimane di una ex-grande squadra e la corazzata nerazzurra, non permette infatti ai ragazzi di Ranieri di realizzare l'impresa.
In verità, l'illusorio pareggio esterno agguantato la scorsa settimana a S.Siro aveva chiaramente preannunciato la debacle interna.
In quella occasione infatti - malgrado la superiorità numerica per oltre 80' di gioco - i bianconeri non erano riusciti a concretizzare l'irripetibile chance concesa loro da Burdisso e compagni, risalendo la china soltanto nel finale per merito dell'elegante caparbietà di Del Piero ed il gol d'addio di Boumsong.
Anche a Torino, pertanto, l'Inter - priva di alcuni dei suoi pezzi pregiati (tra i tanti: Ibra, Cambiasso...Viera schierato soltanto nella ripresa) - non fatica eccessivamente nell'affondare i colpi in area di rigore avversaria, miseramente affidata a Birindelli, Belardi e Stendardo trio difensivo indegnamente erede del glorioso passato.
(....Combi-Rosetta-Caligaris; Zoff-Gentile-Cabrini; Buffon-Ferrara-Montero; Buffon-Cannavaro- Thuram...altri tempi...)
Il vantaggio iniziale interista ad opera del promettente, ma pur sempre sconosciuto, Balotelli umilia l'orgoglio dei padroni di casa, in ogni caso, pronti a reagire grazie alle reti di Del Piero e Iaquinta.
Il solito Cruz, su rigore, pareggia poi i conti in chiusura di primo tempo dopo il fallo di Salihamidiciz.
In apertura di ripresa, è invece Nedved a sprecare il magnifico assist offertogli da Del Piero fallendo il decisivo vantaggio juventino.
Compete, dunque, ancora a Balotelli (chi era costui?) il compito di farsi gioco di Legrottaglie, violare la porta di Belardi e chiudere la gara.
Unica nota lieta per Ranieri il rientro in campo di Camoranesi, uomo decisivo per il centrocampo bianconero.



martedì 29 gennaio 2008

CALCIOMERCATO: LA JUVE ACQUISTA MELBERG E SISSOKO. STENDARDO ARRIVA IN PRESTITO DALLA LAZIO

La Juventus - dopo aver annunciato nella giornata di ieri l'arrivo in prestito dalla Lazio del difensore Guglielmo Stendardo - ha oggi ufficializzato gli acquisiti di Mohamed Lamine Sissoko ed Erik Olof Melberg.
Il primo - centrocampista nato in Francia nel 1985 ma nazionale del Mali - è costato ai dirigenti bianconeri 11 milioni di euro, pagabili in tre rate al Liverpool: 4,3 milioni alla firma del contratto, 3,3 milioni il 10 luglio 2009, 3,3 milioni il 10 luglio 2010.
"Il valore di acquisto - precisa la nota del club bianconero - potrà incrementarsi di ulteriori 2 milioni di euro al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi" nel corso della durata del contratto col calciatore, che è di 5 anni.
Il secondo - difensore svedese nato il 3 settembre 1977, in forza all'Aston Villa sino al termine della stagione - si lega alla Juve con contratto valido dal primo luglio 2008 al 30 giugno 2011.

SERIE A: VENTESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

LIVORNO - JUVENTUS 1-3
Fantastici Del Piero e Trezeguet
La coppia delle meraviglie Del Piero - Trezeguet, superbo connubio di classe ed eleganza calcistica, trascina la Juve al successo esterno sul campo del Livorno.
La magistrale prestazione offerta dai due campioni bianconeri riconcilia, dunque, i tifosi juventini con la propria squadra permettendo loro di sognare, ancora una volta, traguardi considerati impossibili in estate.
Il capitano è, come sempre, delizioso sia quale uomo assist (pregevole il tocco per la terza rete di Trezeguet) sia come finalizzatore (incredibile la cavalcata verso la porta di Amelia e la freddezza in zona gol in occasione del 2-0).
Il franco-platense si conferma interprete perfetto, ineguagliabile al mondo, nel ruolo di uomo decisivo in area piccola.
Straordinario il suo movimento d'attacco, con susseguente imprendibile diagonale, per l'iniziale vantaggio; sontuoso il gesto realizzativo del momentaneo 3-0.
In tale contesto di primario valore non sfigura - di certo - l'ottimo C. Zanetti, vero uomo cardine di un centrocampo che ritrova in Nocerino (almeno in parte) il gladiatore apprezzato ad inizio stagione.
E' proprio Zanetti, infatti, a deliziare i compagni con geometrie precise e verticalizzazioni decisive. Emblematico, in tal senso, il lancio di Olimpica memoria che Del Piero trasforma in rete.
La difesa patisce, invece, l'assenza di Chiellini.
Grygera, infatti, non assicura degna protezione al compagno di reparto Legrottaglie, mal assistito dal vecchio Birindelli e - soprattutto ad inizio gara - da Molinaro.
Decisivo, invece, Belardi.
L'ex reggino riesce, infatti, a non far rimpiangere il portiere più forte del mondo sventando nei primi 20 minuti di gara due occasioni da gol mal gestite da Tavano.
Nedved e Palladino riescono, invece, a deludere ancora una volta Ranieri.
L'ex campionissimo ceco è infatti poco propositivo e mai redditizio in attacco; il ragazzo campano sempre evanescente e poco concreto.
Il Livorno, come detto, prova soltanto ad inizio gara ad incutere timore all'avversario - sfiorando il vantaggio con Tavano - per poi scomparire dal campo umiliato da Madama.
Il solo moto d'orgoglio di Bogdani permette, infatti, ai labronici di trovare - in chiusura di gara - il gol della bandiera.

La gara in cifre

LIVORNO-JUVENTUS 1-3 (0-1)
RETI: 30’ pt e 18’ st Trezeguet, 4’ st Del Piero, 34’ st Bogdani.

LIVORNO: Amelia; Grandoni, Knezevic, Galante; Balleri, De Vezze, Vidigal, Filippini (14’ st Pulzetti, Pasquale; Tavano, Tristan (14’ st Bogdani). All. Camolese.
JUVENTUS: Belardi; Salihamidzic (14’ st Birindelli), Legrottaglie, Grygera, Molinaro; Palladino, Nocerino, Zanetti, Nedved (44’ st Castiglia); Del Piero (29’ st Iaquinta), Trezeguet.
A disposizione: Vanstrattan, Ariaudo, D’Elia, Tiago. All. Ranieri.

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno.
AMMONITI: 31’ pt Vidigal, 43’ pt Palladino, 6’ st De Vezze, 16’ st Zanetti, 21’ st Grygera, 33’ st Nocerino, 48′ st Iaquinta.
ESPULSI: 9’ st De Vezze per doppia ammonizione, 48′ st Balleri per doppia ammonizione.

Le pagelle di Mumo Orsi

Belardi 7 Decisivo nel primo tempo, in due occasioni, su Tavano.
Saliahmidiciz 5,5 Non convince pienamente. E' sulla fascia di destra, infatti, che il Livorno prova ad affondare in un paio di occasioni, riuscendovi senza troppi ostacoli. Ammirevole, in ogni caso, per la sua generosità e duddilità. (Birindelli 5 Il solito Birindelli....)
Grygera 5,5 Incerto in occasione dell'erroneo movimento difensivo che permette a Tavano di battere a rete nel primo tempo in solitudine davanti a Belardi. Poi ordinaria amministrazione.
Legrottaglie 6,5 Il solo, del reparto difensivo, ad assicurare certezze.
Molinaro 5,5 Grande corsa, ottimi mezzi fisici, ma qualche distrazione in copertura.
Zanetti 7 Fondamentale, decisivo negli assist e nelle geometrie di centrocampo.
Nocerino 6 L'arrivo di Sissoko pungola il campano, nuovamente dinamico ed aggressivo dopo numerose opache prestazioni. La fantasia, tuttavia, non gli appartiene.
Nedved 5,5 Poco movimento, nessuna iniziativa.
Palladino 5 Evanescente, gioca in un ruolo che non suo.
Del Piero 7,5 Geniale e concreto. Fantastica la cavalcata su perfetta intuizione di Zanetti, con prezioso gol per il momentaneo duplice vantaggio. Splendido e decisivo l'assist per la terza rete siglata da Trezeguet (Iaquinta 5 Poco lucido, nervoso anche nel finale all'uscita dal campo).
Trezeguet 8 Il Re dell'area di rigore è magnifico, sontuoso, incredibilmente concreto e decisivo. Il terzo gol è da cineteca. Campione insostituibile.

lunedì 28 gennaio 2008

EUROPEI DI PATTINAGGIO: ORO A CAROLINA KOSTNER


CROAZIA - La deliziosa danza sul ghiaccio di Carolina Kostner entusiasma la platea di Zagabria, regalando alla pattinatrice azzurra la conferma del titolo continentale già conquistato a Varsavia lo scorso anno.

venerdì 25 gennaio 2008

COPPA ITALIA: ANDATA QUARTI DI FINALE

INTER-JUVENTUS 2-2
Alex e Boumsong agguantano il pareggio

Del Piero, ancora lui, con classe immensa ed orgoglio mai domo salva la Juventus da una brutta figura a S.Siro contro un Inter ricca di giovani speranze (Pelè) e vecchi gladiatori (Crespo- Materazzi) costretta anche alla inferiorità numerica per gran parte dell'incontro.
E' il capitano, infatti, ad imprimere la svolta per la squadra di Ranieri, al termine di una prestazione abulica e modesta dell'intero organico, decimato in ogni caso dalle gravi assenze.
Alex, dapprima, agevola il compito dei propri compagni sfruttando alla perfezione, al minuto 8, l'ingenuità di Burdisso, costretto al fallo da rosso diretto.
Successivamente, dopo l'incredibile doppio vantaggio nerazzurro, evita la debacle bianconera riportando in carreggiata Madama grazie ad una rete di rara bellezza.
Perfezione balistica, rabbia, freddezza sono tutte nel suo gesto.
Il capitano ribadisce, dunque, da campione indiscusso la propria autenticità juventina, segnando la strada ai compagni, eccessivamente smarriti nel corso dell'intera gara.
Boumsong, indiscutibile cattivo esempio in fase difesiva, permette poi all'85' di acciuffare il pareggio finale offrendo al popolo bianconero (circa 6.000 tifosi sulle gradinate milanesi) il proprio dono di addio. Perfetto lo stacco aereo del francese in area di rigore interista.
Preoccupano, in ogni caso, le amnesie difensive palesate da Legrottaglie e compagni, l'incapacità di Belardi nonchè l'evidente grave carenza creativa del centrocampo.
Palladino, infine, delude ancora una volta le aspettative della viglia. Poco mobile, mai decisivo sull'out, spesso inconcludente, non sfrutta a dovere l'occasione concessagli.
Da segnalare, sulla sponda nerazzurra, l'incredibile astuzia realizzativa di Cruz, autore di una splendida doppietta, e i rientri di Patrick Viera e Toldo, decisivo sulla punizione di Iaquinta nel corso della prima frazione di gioco.

SERIE A: DICIANNOVESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

JUVENTUS - SAMPDORIA 0-0
I Bianconeri si allontanano sempre più dalla vetta

La sorte non aiuta la squadra di Ranieri nel confronto casalingo contro la Sampdoria, frenando bruscamente la cavalcata bianconera nei piani alti della classifica.
Il pareggio interno con i doriani - figlio in ogni caso della sterilità manifestata dai padroni di casa - ridimensiona, dunque, i sogni Champions di Del Piero e compagni.
La Juventus - nuovamente pregiudicata dagli evidenti errori della terna arbitrale - palesa purtroppo, ancora una volta, gravi incertezze nella fase di impostazione del gioco. Poche idee, scarso senso creativo, atavici ed irrisolti limiti tecnici a centrocampo.
In assenza di Camoranesi, infatti, il solo Zanetti non può di certo assicurare - accanto alla puntuale capacità di interdizione - lampi di classe in fase offensiva.
Almiron e Tiago, accantonati anche dalla dirigenza juventina, rappresentano oramai l'indiscutibile fallimento di una balbettante campagna acquisti.
L'attacco non può sempre sopperire, da solo, a tali carenze.
La Samp, in ogni caso, ordinata e ben disposta in campo da Mazzarri, non demerita il risultato finale grazie ad una prestazione accorta e senza sbavature.
Ranieri, privo di numerosi titolari, è costretto a schierare il vecchio Birindelli sulla fascia destra con Grygera e Legrottaglie al centro, affiancati sulla out opposto dal solito Molinaro.
Il centrocampo è affidato all'encomiabile C. Zanetti assistito al centro da Salhiamidciz.
Sulle corsie laterali Marchionni e Nedved completano lo scacchiere. Il duo d'attacco è Del Piero-Trezeguet.
I padroni di casa offrono il meglio del proprio repertorio soltanto nel corso della prima frazione di gioco.
In apertura di gara è Marchionni a divorare una enorme occasione da rete dopo il guizzo decisivo in area avversaria di capitan Del Piero. Il laterale di Ranieri, servito perfettamente dal campione veneto, sparacchia incredibilmente alto sulla traversa a portiere ormai battuto. E' il minuto 12.
Successivamente è, invece, Trezeguet a sfiorare il meritato vantaggio.
Dapprima al 30', infatti, ReDavid si esibisce in uno splendido tocco "di tacco" in area avversaria. La palla termina, tuttavia, beffardamente di poco a lato, con Castellazzi immobile.
In seguito, dopo pochi minuti, il centravanti juventino vede frenato il proprio tiro a rete dalla doppia opposizione sulla linea di porta di Delvecchio ed Accardi.
Il guardalinee, nel dubbio, non asseconda la giusta esultanza del franco-platense.
Dopo un minuto il campione di Rouen è, invece, bloccato dalla traversa.
Bellissimo, in ogni caso, il gesto atletico, deliziosa la coordinazione con perfetta semi rovesciata volante.
La Samp reagisce, comunque, prontamente creando l'unica occasione da rete dell'intera gara. Il palo salva l'immobile Buffon sul colpo di testa di Palombo al 42'.
Il secondo tempo si apre con l'ingresso di Iaquinta al posto di Del Piero. Il calabrese non ripete, tuttavia, le ottime prestazioni assicurate nei precedenti incontri, risultando del tutto evanescente e poco incisivo. Nedved lo imita diligentemente.
Nel corso della frazione finale, infatti, la Juve non riesce ad imprimere velocità alla manovra, nè a creare i presupposti per la vittoria.
Unico lampo decisivo, quello di Marchionni al minuto 22.
Il vice-Camoranesi, esibitosi in una ottima percussione in area di rigore avversaria, subisce tutta la veemenza scomposta della difesa doriana. Il tackle decisivo di Campagnaro è, infatti, apprezzabile ma chiaramente falloso. La platea, tuttavia, non ascolta nessun fischio da parte del direttore di gara.
Dopo pochi minuti è, invece, Trezeguet ad essere travolto, sempre in area doriana, ma anche in questo caso l'arbitro decide di non assegnare alcun penalty.
La gara si chiude, dunque, con un malinconioco pareggio.

giovedì 17 gennaio 2008

COPPA ITALIA: JUVENTUS AI QUARTI DI FINALE

JUVENTUS-EMPOLI: 5-3
Iaquinta e Nedved trascinano i bianconeri

Un Empoli bello e spregiudicato - con Pozzi superstar - sfiora l'impresa a Torino sfruttando al meglio le gravi incertezze dell'inedita coppia difensiva bianconera Grygera-Boumsong.
I giovani di Malesani, costretti a subire l'iniziale doppio vantaggio juventino (Marchionni-Nedved), reagiscono brillantemente dopo l'uscita dal campo di Chiellini, unico baluardo dell'imbarazzante retroguardia juventina.
Pozzi ed Antonini agguantano, infatti, il momentaneo 2-2.
La Juventus, comunque, non si intimorisce e regala emozioni in fase di attacco.
Determinanti la concretezza di Iaquinta - autore di una bella doppietta - ed il supporto offensivo di un indomabile Nedved.
Del Piero, subentrato ad un opaco Palladino, sigla dal dischetto il quinto gol.

lunedì 14 gennaio 2008

SERIE A: DICIOTTESIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

CATANIA - JUVENTUS 1-1
Del Piero, in pieno recupero, salva i bianconeri

Alex Del Piero, ancora lui, permette alla squadra di Ranieri di evitare la terza sconfitta stagionale sul campo di un ordinato e volenteroso Catania.
La Juve, poco lucida, risente infatti della pausa natalizia palesando evidente sterilità in attacco e gravi carenze di gioco a centrocampo.
La difesa bianconera, invero, subisce poco o nulla con Buffon pressochè inoperoso nel corso dell'intera gara. Tuttavia, la retroguardia juventina - in occassione della rete etnea (in ogni caso in palese fuorigioco) - non è esente da ogni responsabilità.
In particolare, Molinaro risulta in evidente ritardo rispetto al movimento collettivo della linea orchestrata dall'ottimo Legrottaglie.
Hasan Salihamidciz, inoltre, non ripete l'ottima prestazione fornita nel precedente incontro casalingo contro il Siena, imitato perfettamente dal grigio Grygera.
Tiago, malgrado le grandi attese della vigilia, intimorito e poco grintoso delude ancora una volta; Nocerino - in evidente affanno - risulta sempre molto falloso e davvero inconcludente.
La sola abnegazione di Zanetti - mal supportato da Nedved - non è, dunque, sufficiente a creare decisive azioni da rete.
Nel corso della ripresa, infatti, la Juve domina il campo senza però produrre grandi emozioni in area siciliana.
Il solo capitano, pertanto, assicura sino al fischio finale qualità e grinta, guadagnando prima e realizzando poi - in pieno recupero - su rigore la rete del meritato pareggio.
Trezeguet, infatti, smarrisce la proverbiale capacità realizzativa sprecando le poche opportunità confezionate dai compagni.
Anche Ranieri, in verità, non è comunque esente da colpe. L'ingresso di Iaquinta, come quello di Marchionni, risulta infatti un po' troppo tardivo.
Il peggiore in campo è, in ogni caso, il direttore di gara. A parte l'errore in occasione del gol catanese (si ribadisce, Spinesi è in chiaro fuorigioco), l'arbitro non assegna ai bianconeri un netto rigore cagionato da Polito ai danni di Del Piero segnalando, nel corso del primo tempo, un inesistente fuorigioco del campione juventino.

giovedì 10 gennaio 2008

ATLETICA LEGGERA: FRANCESCO PANETTA


"Dai, vai, sei solo...stai tranquillo"

Il finanziere che si allenava con Francesco Panetta di Giovanni Certomà

“[…] in una mattina fredda e piovosa, mi ritrovai seduto all'interno di un pulmino scolastico che trasportava me ed altri ragazzini provenienti da altri istituti superiori di Locri (R. C.) e Siderno in quel di Bovalino.Tra i ragazzini vi era uno a cui la quasi totalità degli accompagnatori, rivolgeva molti sorrisi, saluti e soprattutto parole di lode e vanto per i successi ottenuti. Questi era un ragazzino di qualche anno più grande di me, con i capelli ricci e lunghi con due occhiali legati con l'elastico e con un paio di diadora di colore blu ai piedi, il suo nome era Francesco Panetta”. Si apre così il racconto dell’ispettore della Guardia di Finanza, Antonio Posca, che rievoca la sua storia di atleta. Tutto si svolgeva nell’ormai lontano 1979, quando Antonio frequentava il primo anno del liceo scientifico “Zaleuco” di Locri ed “ebbi la fortuna di essere selezionato a rappresentare il citato istituto per i “ giochi della gioventù”. Intanto su quel pulmino la sua tensione cresceva “e con lei cominciavano a frullarmi in testa mille pensieri: "...ma che cavolo ci faccio io qui?...ecco sta piovendo, pensa che gara che sarà...ma guarda questo Panetta, vincerà lui e mi farà fare una figuraccia...". Ma le paure di Antonio scomparvero “all'atto dell'appello degli atleti per le batterie, infatti, constatai che per la mia età, ero stato iscritto nella gara della categoria cadetti, con i ragazzini delle medie, mentre Francesco Panetta partecipava a quella degli allievi. La gara partì e, forse entusiasta del fatto che non dovessi confrontarmi con quel ragazzino che si chiamava Panetta, mi ritrovai dopo alcuni metri a condurre in testa. Correvo e correvo, senza preoccuparmi che stesse piovendo o degli schizzi di fanghiglia che si mescolava al mio sudore. Primo giro di boa, ecco sono primo, gli altri sono indietro ma ecco che accanto a me si affianca il professore Italo Pugliese che mi urla: "calmati se no scoppi!". Ma Antonio non ascolta quelle voci. “Continuai a tenere lo stesso ritmo, secondo giro di boa, ancora primo e gli altri lontanissimi”. E a quel secondo passaggio Antonio ascolta le urla di Francesco Panetta: “dai, vai sei solo, stai tanquillo". “Arrivai vincitore così al traguardo, con un notevole distacco sugli "inseguitori"; avevo il cuore in gola, la bocca secca e non stremai a terra forse, sorretto più dall'orgoglio che da altro. E al ritorno, su quello “storico” pulmino, si sedette accanto ad Antonio proprio Francesco Panetta dell'I.T.C. di Siderno. “Iniziammo a parlare e mi raccontò che l'anno prima aveva corso la finale nazionale e che si allenava con altri ragazzi di Siderno nel nuovo campo di atletica, invitandomi di andarlo a trovare. La sera stessa di ciò ne parlai con i miei genitori e qualche giorno dopo, accompagnato da mio padre, mi recai a Siderno dove ebbi a conoscere Marcello Attisani e così iniziai a correre per l'U.S.A.L. Siderno. Gli allenamenti si svolgevano il pomeriggio sotto la guida di Marcello. Prima di iniziare con il lavoro specifico, tutti noi, fondisti e mezzofondisti e i velocisti effettuavamo il riscaldamento con una corsetta blanda fino alla fiumara e ritorno. - Mentre Antonio srotola la sua pellicola della memoria è palpabile l’intensità delle emozioni sopite - . “Eravamo un bel gruppo, un potenziale umano impressionante. Facevamo paura a tutti. Correvamo e vincevamo, finali provinciali, regionali, qualificazioni alle fasi nazionali dei giochi della gioventù e meeting di atletica. Intanto Francesco Panetta seguito anche da istruttori federali dopo essere giunto settimo alla finale mondiale Juniores ad Helsinki si trasferiva a Milano alla “Propatria “ sotto la guida di G. Rondelli, mentre noi rimasti a Siderno continuavamo a vincere. L’attività sportiva di Antonio si protrasse fino al 1983, anno in cui si diplomò. A novembre, poi, si iscrisse all’Università, presso la facoltà di Ingegneria di Firenze e a quel punto arrivò il primo stop con “l’amata corsa”. Gli studi particolarmente impegnativi e difficoltà di altra natura fanno dimenticare ad Antonio la corsa per qualche anno. Ma nel 1989, durante il servizio militare da ufficiale nell’esercito, in occasione dell’allestimento della squadra da far partecipare alla “Vivicittà”, Antonio ritorna al suo “amore”, la corsa. La “sorte” o il “fato”, però, non si rivelano sui amici e, a causa di un piccolo infortunio alla caviglia, dovette smettere. Lo stop ha la durata di qualche anno e nel 1995, quando vinse il concorso nella Guardia di Finanza, “tra una nevicata ed una gelata per smaltire qualche rotondità ripresi saltuariamente a correre. Nel 1998 durante il servizio mi lesionai il LCA e il menisco del ginocchio sinistro. Ecco la mia FINE, cominciai ad ingrassare e soprattutto con l'andare avanti misi da parte qualsiasi velleità di correre a certi livelli. Ma “il primo amore” non si può dimenticare, né può morire, “e ciò grazie al mio fraterno amico Giovanni Gelsomino. Fu lui a spingermi nell'estate del 2004 a calzare nuovamente le scarpette da corsa e ad accompagnarlo giornalmente nelle sue sedute di allenamento, svolte di prima mattina lungo la pista ciclabile che da Locri porta a Sant' Ilario. Con mia sorpresa mi ritrovai a correre di nuovo e, sebbene in sovrappeso (82 kg.), a non faticare più di tanto. Così ho ripreso a correre e senza una adeguata preparazione ho partecipato all’estero ad alcune gare, la mezza di Locarno del novembre 2006, giungendo 155° su 1100 partecipanti e concludendola in 1h 35'00 a circa 4'30 a Km e sopratutto rivivendo sensazioni bellissime ripensando ai mie trascorsi”. La storia di Antonio Posca, oggi ispettore della Guardia di Finanza, in quel di Como, e 65 kg, non fa che suscitare emozioni, e di quelle “vere” di uno che ebbe la fortuna di sentirsi dire da Francesco Panetta: “dai, vai sei solo, stai tanquillo".

SALTO IN ALTO: KAJSA BERGQVIST SI RITIRA


La svedese Kajsa Bergqvist, 31 anni, campionessa del mondo di salto in alto nel 2005 ed europea nel 2002, ha deciso di abbandonare il mondo dello sport agonistico.
'Non ho piu' le motivazioni per continuare', ha detto l'atleta al quotidiano 'Expressen', annunciando di essersi sposata con Maans Herngren il 31 dicembre in Sudafrica.
La Bergqvist, splendida donna e grande professionista, rinuncia così alle Olimpiadi di Pechino.
A Sydney, nel 2000, aveva conquistato il bronzo.
Il suo 2,06 è la quarta migliore prestazione di sempre all’aperto, misura non troppo lontana dallo storico record mondiale del 1986 della bulgara Stefka Kostadinova (2,09).
Ma i suoi migliori risultati sono stati ottenuti al chiuso: oltre a essere primatista mondiale indoor (2,08), la Bergqvist è stata due volte campionessa iridata (2001 e 2003) e una volta campionessa continentale (2000).
In 52 occasioni ha superato il muro dei due metri.

IL SECOLO DELL'AVVOCATO

"La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni".

ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inaugura al Vittoriano la mostra 'Il Secolo dell'Avvocato. Gianni Agnelli una vita straordinaria".