mercoledì 30 marzo 2011

JUVE: NON BASTO(S)


L'Editoriale di Mercato di Luciano Moggi

"Siamo alle solite. A parte il consueto esercizio degli organi mediatici, che alla prima pausa del campionato iniziano a martellare, peraltro giustamente, sulle tematiche inerenti al mercato; la Juventus recita la parte della protagonista indiscussa. Giocatori su giocatori associati alla compagine bianconera, tutti in vista di un futuro che sembra preannunciarsi assai più radioso del presente grigio. Una scena già vissuta, ma che sembra allietare gli animi degli addetti ai lavori, al punto da bollare come positivi, dei colpi presunti che almeno a mio parere dovrebbero essere presi con le pinze.

In primis, Michel Bastos.

Se ne parla come un fenomeno, 20 milioni di euro di investimento per un terzino sinistro che non sa difendere e che denota ancora tante, forse troppe, lacune a livello tattico.

Non ci siamo, non è questo il modo di agire se l'obiettivo è quello di costruire una squadra che possa avere un senso.

La storia stessa della mia carriera, racconta la mia idea sui giocatori sudamericani: un punto di vista magari poco condivisibile, ma che nella mia esperienza ha pagato con i risultati.

Ebbene, se anche si volesse fare un investimento su quel fronte, credo di dar voce al pensiero di molti tifosi affermando che questo Bastos non offre una contropartita tecnica per cui ne possa valere la pena.

La Juventus allo stato attuale delle cose ha almeno 15 giocatori di cui si deve disfare per costruire una squadra di un certo livello.

Aggiungerne uno certamente migliore, ma che non intacca minimamente gli equilibri di forza rispetto alle avversarie, per giunta spendendo quasi 20 milioni, mi sembra un'operazione da evitare.

Guardate la squadra attuale: Buffon e Chiellini stessi sembrano spaesati nel marasma difensivo che si trovano ad affrontare ogni settimana.

Da qui nascono errori come quello del portiere nell'ultima partita, piuttosto che le indecisioni del difensore. Giungendo ad un altro mercato interessante, possiamo fare riferimento al ribaltone delle panchine che investirà il nostro campionato a partire dalla prossima stagione. Al di là della Juventus, in cui il destino di Delneri sembra ormai segnato; è la Sampdoria una delle società più attive, al punto da aver quasi perfezionato un ribaltone sia a livello tecnico che societario. Il ruolo di direttore sportivo sarà assunto da Walter Sabatini, che con tutta probabilità si porterà dietro Delio Rossi.

Il Palermo, dal canto suo, potrebbe puntare forte su Gasperini, mentre non escludo che alla Roma possa finire Carlo Ancelotti. Sarebbe un gran colpo, Carlo è sicuramente uno dei migliori allenatori con cui ho avuto modo di lavorare, checchè se ne dica.

Un altro tecnico che meriterebbe un'opportunità in Italia è Mancini.

L'ex mister dell'Inter sta affrontando un'esperienza incredibile OltreManica, in un ambiente in cui sei sostanzialmente solo, condizione ideale perchè ci sia una crescita sostanziale sia a livello di sopportazione delle pressioni, sia per quanto riguarda la tempra necessaria per guidare una grande. La Juve potrebbe pensare a lui, anche se ritengo che i bianconeri stiano valutando le possibilità di arrivare a Spalletti.

Altro argomento di importanza fondamentale in vista della prossima settimana e di quelle che verranno, è la corsa scudetto. Nonostante il mio pronostico ribadito a più riprese nel corso di questa stagione, credo che alla fine l'Inter possa spuntarla di nuovo.

Il Milan senza Ibrahimovic è un'altra squadra, pallida copia di quella che ha fin qui condotto la classifica. Affrontare un'Inter in crescita senza il proprio campione di maggior spessore non è certamente un buon viatico per dare la svolta ad un momento negativo. Attenzione però, perché il discorso potrebbe non fermarsi alle milanesi.

Non ne parlo perché spinto dall'opinione pubblica, che vede il Napoli come terzo incomodo vista la situazione in classifica. Al contrario, io sono convinto che i partenopei non vinceranno questo campionato, tuttavia ho visto negli occhi di Lavezzi una rabbia, una fame, che raramente ho potuto constatare nello sguardo di qualsivoglia giocatore. Il Napoli vuole addentare la preda, e spesso questo aspetto è quello che conta più di tutti gli altri"

(tratto da Tuttomercatoweb.com).