venerdì 30 settembre 2011

GALLIANI: INTERVISTA SULLA JUVE A 360 °

In un'interessante intervista su La Stampa, realizzata da Laura Bandinelli, Adriano Galliani ha parlato della rivalità tra Juve e Milan e del nuovo stadio.

Ecco quanto riassunto da tuttojuve.com

Sullo stadio:

«Sono stato all’inaugurazione e sono rimasto impressionato. Chi cambia lo stadio cambia anche il suo pubblico. Da quando è stata rifatta l’Allianz Arena ad esempio c’è stato sempre il tutto esaurito perché la gente non è interessata soltanto alla partita ma anche all’impianto. Complimenti quindi ai dirigenti della Juve che da Antonio Giraudo in poi si sono adoperati per portare a compimento questo progetto.L’aspetto più importante: il fatturato. Ma purtroppo sono discorsi che non portano a niente. Siamo lontani da questa svolta anni luce. Ciò che è successo a Torino è irripetibile. L’unica cosa che posso fare è cercare di rimodernare San Siro per esaudire un sogno: ospitare presto una finale di Champions League».

Ranking Europeo«Ogni volta che si gioca un turno di Champions mi faccio stampare la situazione del ranking europeo. Nonostante le tre vittorie di Inter, Milan e Napoli siamo all’undicesimo posto e davanti c’abbiamo pure Cipro. Sa perché? Per il disinteresse di alcuni club nei confronti dell’Europa League. In Lega abbiamo pure stanziato un contributo per stimolarli ma poi quando arrivano le partite fanno il turnover. La mia proposta (sul ranking) è stata bocciata dall’esecutivo, ma nessuno sembra preoccuparsene. Il problema del calcio non è sapere chi vince Juve-Milan, sono i ventidue punti che ci separano dal ranking inglese».

Rapporti con la Juventus: «Stimo Andrea Agnelli è giovane, è juventino e appassionato. L’Avvocato era un grande conoscitore di calciatori. Ricordo un aneddoto su Van Basten. Dopo l’operazione alla caviglia mi chiese se poteva andarlo a trovare a Saint Moritz, qualche giorno dopo mi chiamò e mi disse: Rassegnatevi, non tornerà più a giocare. Purtroppo ebbe ragione».

Conte e Pirlo: «Chi ha fatto bene in un club ha più chance e soprattutto viene accettato meglio dai tifosi perché può giocarsi dei bonus. Quando Ancelotti allenava la Juventus, riceveva più cori di sostegno dai nostri che dai loro. A differenza di altri club, da noi quando scadono i contratti bisogna essere contenti in due. Pirlo voleva un triennale e noi abbiamo deciso di non accontentarlo. E così dopo dieci anni meravigliosi, dove sono state vinte due Champions anche grazie a lui, ci siamo salutati senza rancore».

Buffon e Del Piero: «Cercato di prenderlo sì, ma quando era al Parma, dopo mai. Costava troppo Del Piero è stato un mio sbaglio. Piero Aggradi ce l’offrì nel 1993. Ma costava 5 miliardi, una cifra mostruosa per un ragazzino di 16 anni Allora andarono da Boniperti e lui non se lo fece scappare. Chapeau».

Scudetto e calciopoli «La Juventus può lottare certamente e il fatto di non giocare la Champions League mi sembra un bel vantaggio. Calciopoli: non parlerò mai più di ciò che è successo nel 2006. Me lo sono imposto».
(tratto da tuttojuve.com)